Fiducia nello Stato
Fiducia nello Stato Fiducia nello Stato Roma, 29 luglio. Il nuovo Presidente del Consiglio, on. Fanfani, sta elaborando il suo programma di governo. Il Consiglio dei ministri già convocato per domani è stato rinviato a lunedì per un supplemento di consultazioni con i titolari dei diversi dicasteri, determinandosi un lieve ritardo nella messa in moto della macchina ministeriale. Le cause, tuttavia, non sono di natura preoccupante, le diremmo piuttosto paradossali. Questo è un governo che, se indulgesse all'euforia delle condizioni di favore in cui è nato, potrebbe preannunciare miracoli. Si vuole imporre, invece, una regola di modestia per non dare la sensazione di sfruttare la sua invidiabile situazione in Parlamento, e non guastare l'atmosfera di fiducioso sollievo che alla notizia della sua costituzione si è diffusa nel Paese. Il discorso di Fanfani sarà pertanto un discorso prudente e misurato. Il Presidente intende assumere davanti alle Camere pochi e semplici impégni, e cercherà di essere assai chiaro. Prometterà, naturalmente, la difesa della libertà e della democrazia dagli assalti degli opposti estremismi di destra e di sinistra; ma terrà a precisare che in questo j.] modo non intende adottare criteri discriminatorii di sorta. Sola discriminazione ammissibile in regime democratico è tra cittadine che rispettano la legge e cittadini che la violano : è un concetto che Fanfani espresse già nel suo discorso al Congresso democristiano di Firenze dello scorso autunno, e che egli non mancherà di richiamare nelle sue dichiarazioni al Parlamento. Del resto, nella circolare che il ministro Sceiba ha diramato alle autorità dipendenti nell'atto di insediarsi al Viminale, è tracciata la linea maestra che verrà seguita in politica interna, con particolare riguardo al problema del mantenimento dell'ordine pubblico. Sceiba lo vede esattamente nella sua luce: esso è, anzitutto, un problema di rapporti fra lo Statb ed i cittadini, che si risolve solo in funzione della fiducia che lo Stato riesce ad ispirare. Di qui una massima di grande valore politico e morale : « Il potere, in regime democratico, è servizio a favore della collettività ». Come conseguenze che dalla massima direttamente scaturiscono alcuni princìpi chiaramente determinanti: prevenire le cause del turbamento popolare; segnalare tempestivamente bisogni o deficienze particolari ; vigilare senza opprimere gli enti sottoposti a controllo; coordinare l'azione di tutti gli organi amministrativi ; avere vivo il senso dello Stato. Se il governo Fanfani riuscirà a condursi nel rispetto di queste norme — le quali implicano, fra l'altro, anche il ripudio delle male arti del sottogoverno — sarà compiuto un passo avanti verso la moralizzazione della vita pubblica, un obiettivo che Fanfani senza dubbio si propone. Poche cose potrà dire Fanfani in politica estera, poiché l'attuale momento internazionale non consente all'Italia di assumere particolari o singolari iniziative autonome. Siamo in una fase di attesa che non si chiuderà, per l'Occidente, se non al compimento delle elezioni americane, ed in questo periodo l'atteggiamento che sembra più saggio è di non cercare e non proporre soluzioni impossibili, accontentandosi, piuttosto. di imitare quella prudenza di cui dà il buon esempio il governo britannico, che ne ha fatto un modello raccomandabile in questo momento alle diplomazie .".i tutti i Paesi atlantici. In materia economica e figesdfal'BgstaqpdvptvddPslanmSdllccdltqrrtpTdslpebmtdzctazddllddrrpcvvadg finanziaria, Fanfani impegnerà il proprio governo ad essere buon amministratore della presente contingenza favorevole. La presenza dell'on. Pella al dicastero del Bilancio è indubbiamente garanzia di una cauta gestione, aliena dai rischi di| avventure demagogiche, le quali sarebbero tanto più pericolose proprio in considerazione del fatto che viviamo un momento propizio. Sciupare o compromettere le buone occasioni è in economia una colpa od un errore anche più grave che non saper fronteggiare le difficoltà, poiché è negli anni grassi che occorre premunirsi contro l'avvento, alla lunga fatale, degli anni magri. Resistere alla tentazione è garantirsi un futuro migliore, ed è per questo che anche in campo economico il Presidente del Consiglio non annuncerà al Parlamento nessuna miracolosa avventura. Vittorio Correste
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