Un pano minaccia di disintegrare l'aereo in volo da Sydney a Brisbane con 50 passeggeri a bordo

Un pano minaccia di disintegrare l'aereo in volo da Sydney a Brisbane con 50 passeggeri a bordo A faccia a faccia con la morte per un quarto d'ora nel cielo australiano Un pano minaccia di disintegrare l'aereo in volo da Sydney a Brisbane con 50 passeggeri a bordo Armato di un fucile a canne corte si fa scudo di un viaggiatore e ordina ai pilota di invertire la rotta - L'hostess tenta di distrarlo - Un funzionario della Compagnia balza addosso all'individuo e lo atterra • Nella sua borsa di viaggio una carica di tritolo pronta ad esplodere (Nostro servizio particolare) Brisbane, 10 luglio. Un fucile da caccia dalle canne segate poco più su delle camere di scoppio è un'arma che nel vecchio West americano faceva paura anche ai più eroici sceriffi: chi la impugna, anche se colpito da uno o più colpi di pistola, 6 in grado di sfracellare la faccia o squarciare il ventre a chi gli stia davanti. Basta infatti premere il grilletto, magari nella contrazione dell'agonia, e dalle due bocche dell'arma parte una roso di piombo che, alle brevi distanze, raggiunge con certezza il bersaglio anche non preso esattamente di mira. Quando un'arma rudimentale ma efficace di questo genere è fra le mani di un pazzo scatenato, a bordo di un aereo in volo, la morte può essere questione di minuti per l'equipaggio ed i passeggeri. Ebbene, oggi, cinquanta passeggeri di un aereo di linea australiano hanno viaggiato per alcuni minuti avendo per compagna in morte ed è stato salo per l'eroismo di un passeggero se u?io tragedia non si è verificata nel cielo dell'Australia ed il pazzo che stava per provocarla è stato ridotto all'impotenza. Un «Lockheed Electron, partito da sydneg per Brisbane, cphsusqnhahhapltzvtnaveva percorso quasi quattroiquinti del suo viaggio quando iun passeggero seduto in coda, \vicino alì\offìce> della hostess, ^i è alzato in piedi ed avvici- {\natosi ad un anziano siqnore | |IlllllllMIMItlllIMIIIIIIIIIIIIIIMllllMMIIItMrilllllllM che si trovava in una delle due poltroncine avanti alla sua lo ha toccato con una mano sulla spalla Quindi, mostrandogli un fucile da caccia a canne segate cortissime, che fino a quel momento aveva tenuto nascosti- sotto il cappotto, gli ha fatti- cenno di alzarsi e di andare avanti. Così, creato at'orno a se un vuoto, l'uomo ha suonato per chiamare la hostess e, quando questa si è affacciata in cabina, presala per un braccio l'ha spinta fra le file ài poltrone, verso prua. A questo punto, con voce altissima ed acutissima, il pazzo, che di un pazzo si trattava, come dovevanq poi accertare i medici, ha cominciato a gridare: € Avvertite il pilota che inverta la rotta, voglio tornare a Sydney. Se il pilota non obbedisce faccio saltare l'aereo. Ho con me una carica di tritolo plastico ed un detonatore a batteria ». Muovendosi con calma, per non allarmare il folle, l'hostess si è recata ad avvertire il primo pilota che, lasciati i comandi al suo vice, si è portato nella cabina-ed ha cercato di avvicinarsi al pazzo. Questi alzando il fucile, gli ha ordinato di rientrare nella cabina pilotaggio e di invertire la rotta. Mentre i passeggeri rimane- ivano in silenzio, per prudenza ima anche pei che ghiacciati \dal terrore, fra pilota, hostess e pazzo si è svolto un animato {colloquio che e durato circa | un quarto d'ora Parlando con lMllllllllllllllllllllllllllIlltl(lllllllllirMMIIIitllll> n n a S i a a l i voce tranquilla il primo pilota ha spiegato al pazzo come e perché per qualche minuto ancora non fosse possibile cambiare rotta (si trattava naturalmente di scuse del tutto infondate ma il comandante aveva capito che bisognava prendere tempo) e ali ha assicurato che « appena possibile » i suol desideri sarebbero slati esauditi. L'hostess interveniva ogni tanto per dar ragione al pazzo nei suoi ragionamenti sconclusionati o per appoggiare con la propria testimonianza di persona esperta del volo le affermazioni del pilota. E' stato così possibile distrarre l'attenzione del pericoloso passeggero e di ciò ha approfittato, con grande coraggio e sangue freddo, uno dei passeggeri, che è anche diri gente di un ufficio periferico della società proprietaria dell'aeroplano. Colto il momento propizio, il funzionario della compagnia, con un balzo degno di un asso del rugby, è saltato addosso al pazzo, mandandolo luìigo disteso sul pavimento della cabina. Nella colluttazione ohe ne è seguita da una delle canne del fucile è partito un colpo. La rosa di panettoni ha sfondato la paratia fra cabi7ia passeggeri e cbitacolo di pilotaggio mandando in frantumi alcuni dei quadranti del cruscotto e sfiorando la testa del secondo pilota intento ai comandi. Senza altri danni il pazzo è stato immobilizzato e legato ad una poltrona con la cinghia di sicurezza e con le cravatte di tre passeggeri. A Brisbane, dove il <. Lockheed Elcctra » è giunto in perfetto orario, erano già pronti, avvertiti per radiotelefono, alcuni agenti di polizia e due infermieri con una autolettiga. Ora il passeggero <che voleva tornare a Sydney* è rinchiuso in una cella imbottita di un ospedale di Brisbane. Né indosso né nella borsa di pelle che egli aveva per solo bagaglio la polizia ha trovato documenti atti alla sua identificazione. Dall'accento e da qualche frase smozzicata pronunziata durante la visita fattagli dai sanitari sembra possibile concludere che il pazzo è un immigrato da un paese dell'Europa centrale, forse dalla Germania ma più probabilmente dalla Cecoslovacchia. Nella borsa dell'individuo la polizia ha effettivamente trovato una -e saponetta* di tritolo plastico, già provvista di dblcslusdtgponcdegUpltiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiii detonatore collegato ad una, batteria per lampada portatile: quanto bastava per provocare il brillamento dell'esplosivo e la certa distruzione dell'aereo con il suo carico umano. Non é stato possibile conoscere il nome del funzionario della società aerea che con tanta prontezza e tanto coraggio ha affrontato il pazzo. Al personale di bordo egli ha ordinato di non rivelare il suo nome: < Ho fatto soltanto quel che dovevo fare — egli ha detto al pilota — e non voglio essere seccato o figurare sui giornali » u. p,