Gli agenti raccontano in Tribunale la scena degli arresti a Porta S. Paolo di Guido Guidi

Gli agenti raccontano in Tribunale la scena degli arresti a Porta S. Paolo Gli agenti raccontano in Tribunale la scena degli arresti a Porta S. Paolo « Ho visto uno con dei sassi » - « Metteva delle tavole sulla strada » - «.La signora Ciai uscì dal portone e disse: "Sono libera di fermarmi dove voglio " » - Vivace incidente tra il sen. Mole e il P. M. - Uno dei dimostranti afferma: «Fui picchiato e un agente mi disse: "La Costituzione siamo noi"-» (Nostro servizio particolarej Roma, 15 luglio. Quali sono le responsabilità che debbono essere attribuite a coloro che vennero arrestati la sera del 6 luglio scorso durante le manifestazioni indette dal centro federativo della Resistenza per protestare in seguito agli incidenti di Genova?. L'indagine del tribunale di Roma, al quale è stato affidato il compito di esaminare le posizioni dei 19 imputati di resistenza, oltraggio, violenza, lesioni, danneggiamento e adunata sediziosa, sarà molto lunga. I testimoni da interrogare sono complessivamente 70, dei quali circa 30 indicati dall'accusa e circa 40 dalla difesa. Oggi i giudici ne hanno preso in esame soltanto 16 rinviando poi il resto a domani. Il processo difficilmente potrà essere concluso prima di martedì. E' stato oggi il turno degli agenti e del funzionari di P. S. che procedettero all'arresto dei dimostranti. Poiché taluni imputati — quìndici per l'esattezza — sostengono di essere stati fermati per un equivoco essendosi trovati nella zona del piazzale di Porta San Paolo mentre tornavano a casa o erano stati attratti dalla curiosità per quel che avveniva, e gli altri quattro affermano non solo di non aver usato violenza contro gli agenti, ma di essere stati vittime della violen- za dei tutori dell'ordine, l'indagine dei giudici si è dovuta soffermare su un'infinità di dettagli. Le due versioni — quella degli imputati e quella degli agenti — sono troppo lontane l'una dall'altra per poter fare un bilancio. Le accuse dei tutori dell'ordine — secondo un rapporto del vice questore, dott. Guarino, 32 sono stati gli uomini feriti durante gli incidenti — sono state sufficientemente precise. Ma gli Imputati — taluni almeno — hanno reagito accusando a loro volta gli agenti d! averli picchiati mentre li interrogavano in questura, «Io desidererei — ha osservato allora il vice presidente del Senato, on. Mole, che difende uno degli imputati — che il P.M. ne prendesse atto e procedesse come d'altro canto gli impone la legge>. «Io so benissimo ciò che debbo fare — ha replicato il P. M. dott. Faolucci — e non ho bisogno che nessuno mi esorti a fare 11 mio dovere. In ogni modo lei. on. Mole, non deve dare per accertato ciò che, invece, bisogna accertare >. E' stato questo l'unico episodio vivace che ha scosso l'atmosfera tranquilla dell'aula dove si sta celebrando 11 processo. Non aveva destato una particolare reazione, infatti, la richiesta del P. M. — accolta subito dal Tribunale — di contestare agli imputati un altro reato: quello di aver contravvenuto alla disposizione del Prefetto perché a Roma non si svolgesse la sera del 6 luglio la manifestazione indetta dal Centro federativo della Resistenza. I difensori si sono limitati ad osservare che avrebbero esibito i giornali per dimostrare come nessuno fosse a conoscenza di questo provvedimento. Cosa hanno raccontato gli agenti e 1 commissari di P. S.? Il vice brigadiere Pasquale Lucclchenti ha spiegato di aver veduto uno degli imputati, Franco Pellegrino, mentre si aggirava nsi pressi di un cantiere ^dile con un "jasso in mano Un'accusa presso a poco simile è stata poi rivo'ta eia un altro agente, Antonio Orefice, a Sante Paris. «Lho visto — ha detto l'agente — colpire con un calcio e con un pugno un mio collega e lanciare contro di noi dei sassi. Ho sentito un altro imputato, Aldo Tancioni, gridare: "Non toccatemi. Sono un grande invalido ". Sennonché non lo era». Prof. Giuliano Vassalli (difensore): Come sapeva che Tanclonl non era un grande invalido? « Perché non portava il distintivo all'occhiello della giacchetta — ha spiegato l'agente — e di conseguenza, poiché Tancioni reagì alla polizia, lo arrestammo j. E'i stato allora che gli imputati sono passati alla controffensiva. < E' stato lui che mi ha picchiato» è intervenuto Augusto Alfonsi. < L'agente Orefice, alla Squadra Mobile, mi condusse in una stanza con le mani legate dietro le ajìalle e mi picchiò». «Ed ha picchiato anche me» ha incalzato Aldo Tancioni. «Tancioni — ha replicato l'agente — fu Invitato ad andarsene. Sennonché rimase gridando: "Sono un libero cittadino e la Costituzione mi permette di rimanere in questo posto " ». « Signor Presidente — ha reagito allora Aldo Tancioni — l'agente Orefice picchiandomi gridava: " La Costituzione slamo noi " ». Il brigadiere Domenico Chiarelli a sua volta ha raccontato poi di essere stato colpito ad un occhio dai fran¬ tumi del parabrezza che era stato rotto da una sassata. « Le schegge di vetro mi ferirono all'occhio. Non ho visto ehi lanciò il sasso ». L'agente Gaetano Di Tolo ha raccontato poi come procedette all'arresto del dott. Giorgio Fusco. « Ero di servizio nella zona di Ttstaccio — ha detto — allorché notai un gruppo di giovanotti che sistemavano delle tavole di legno e delle pietre in mezzo alla strada. Dopo che alcune camionette della polizia avevano disperso la folla, vidi il dott Fusco che cercava di sistemare in mezzo alla strada . delle altre tavole. Fu allora che io lo fermai ». Presidente: «Ma il dott. Fusco lanciava anche dei sassi?». «Non potrei dirlo perché non lo ho veduto — ha spiegato l'agente Di Tolo — gettare sassi ». L'accusa, però, contro il medico è stata confermata poco dopo da un altro agente: Luigi Boccutti, mentre altri testimoni come Gennaro Ferrandino, Gregorio Manera, Giuseppe Mireri e Giovanni Colozza hanno ricordato che i dimostranti lanciarono sassi contro la polizia e protestarono con violenza allorché vennero fermati. Quale fosse la situazione nel piazzale di Porta San Paolo la sera del 6 luglio lo ha sintetizzato poi il commissario dott Vincenzo D'Alessandro che presso la Squadra Mobile dirige la sezione furti e rapine. « Sono intervenuto — ha detto — perché due camion della polizia furono fermati da alcuni sbarramenti costruiti in via Marmolada. Poi i nostri uomini vennero presi a sassate, ed allora fermammo nove giovanotti ». «Come e perché venne arrestata la signora Anna Maria Ciai, consigliere comuna-, le? — ha voluto sapere il presidente. « Era in un portone — ha spiegato il commissario. — Quando usci le dissi che non poteva rimanere per strada perché erano vietati gli assembramenti. La signora Ciai mi rispose che era libera di fare quello che desiderava. Ed allora invitai un ufficiale di polizia a fermarla. Fu allora che la signora disse: « Questa me la pagherete ». Dopo che il dott D'Alessandro ha ricordato che, degli attuali imputati, Sebastiano Sebastianelli fu arrestato perché lanciò una bottiglia dalla finestra della sua abitazione in via Bodonì, il dibattimento è stato rinviato. Guido Guidi

Luoghi citati: Genova, Roma, San Paolo