Sempre grave la situazione nel Congo Gli Stati Uniti rifiutano l'invio di truppe

Sempre grave la situazione nel Congo Gli Stati Uniti rifiutano l'invio di truppe Continua l'angosciosa fuga del poloni europei Sempre grave la situazione nel Congo Gli Stati Uniti rifiutano l'invio di truppe Si temono nuovi disordini nella capitale - Nessuna notizia del presidente e del primo ministro Lumumba partiti ieri in aereo per il Katanga - L'appello di missionari americani assediati con le famiglie da soldati sediziosi - Le notizie dall'interno (Nostro servizio particolare) Bruxelles, 12 luglio. Dopo la decisione della ricca provincia del Katanga di erigersi in repubblica indipendente, e le dichiarazioni del Primo ministro del nuovo Stato, Moise Tshombè, circa la c necessità imperiosa di una collaborazione economica con il Belgio », viva è a Bruxelles l'attesa delle decisioni che il Governo e il Sovrano prenderanno di fronte ad un'offerta tanto allettante. Se il Belgio accettasse la costituzione di una Comunità belgo-katangalese, e se re Baldovino dovesse consentire ad esserne l'autorità suprema, è chiaro che le relazioni tra il Belgio ed il Governo centrale della Repubblica del Congo si inasprirebbero al massimo. Poiché sin d'ora il primo ministro Lumumba accusa Bruxelles di essere all'origine delle sollevazioni e dell'anarchia, è chiaro che un appoggio belga alla secessione fornirebbe , lo spunto per nuovo accuse. Occorre sottolineare a questo proposito, che, poco meno di un mese fa, il Belgio dovette modificare la legge fondamentale per consentire al signor Tshombè di costituire il governo provinciale katangalese, e che gli avversari dello stesso Tshombè avevano accusato 11 Belgio di favoritismo. Pertanto, se il Governo centrale della Repubblica del Congo dovesse portare la questione davanti ad istanze internazionali, la posizione del Belgio sarebbe per lo meno delicata. E' per questo che stamane I circoli governativi di Bruxelles si sono trovati di fronte ad un vero dilemma, e che 1 Ministri non riescono a mettersi d'accordo sull'atteggiamento da adottare. Non essendo possibile però, a quanto si fa notare, respingere puramente e semplicemente la proposta di Tshombè, sembra che la situazione evolva verso un tentativo di mediazione del Belgio fra 11 Primo ministro del Katanga e il Primo ministro del governo centrale, Lumumba. Le notizie che giungono dal Congo rivelano una situazione politica estremamente confusa. Nessuno sa ove si trovino il capo dello Stato, Kasavubu, e il Primo ministro Lumumba. Si è detto fossero a Léopoldville, a Matadi, e infine ad Elisabethville, dove sono attesi da un momento'all'altro e dove il leader della secessione ha preparato loro un'accoglienza glaciale. < Andrò a salutarli al loro arrivo all'aeroporto — egli ha detto, — ma chiederò loro di lasciare ••mmediatamente il territorio del Katanga >. E' certo, In queste condizioni, che i ministri federali originari del Katanga, o almeno quelli che appartengono al mo vimento presieduto da Tshombè, lasceranno il governo Lumumba per tornare ad Elisa bethville. Un rimpasto mini steriale appare dunque inevitabile (da notare che uno dei ministri katangalesi è titolare del portafogli degli Affari economici). Altri ministri non katanga lesi sembrano del resto in disaccordo con il Primo ministro. E' il caso del ministro degli Affari esteri, Bombako, II quale dichiara di aver sollecitato l'intervento delle truppe belghe allorché Lumumba protestò energicamente contro ciò che definì « l'interventismo » del Belgio. Bisogna concluderne che il governo di Léopoldvllle abbia praticamente cessato di esistere? In realtà, non dispone più di alcun mezzo d'azione e non si vede affatto, per esempio, come possa reagire contro la secessione del Katanga, dato che non controlla più le forze dell'ordine eccezion fatta per i paracadutisti belgi, che si asterranno da qualsiasi intervento politico limitandosi a vegliare sulla vita degli europei. Secondo voci non confermate ufficialmente, truppe di colore partite da Luluabourg marcerebbero in direzione del Katanga, ma non si può In ogni caso parlare di un intervento governativo dato che si tratterebbe di una colonna di rivoltosi. L'ordine sembra essere stato ristabilito in una certa misura ad Elisabethville, a Léopoldvllle, a Luluabourg, a Goma e in qualche altro grande centro. Un focolaio di rivolta si è però manifestato a Stanleyvilln, capoluogo della provincia orientale e ip ido del primo ministro Lumumba, che, alle ultime elezioni, vi raccolse più del 95 per cento dei suffragi. Il centro della città è invaso dalla popolazione dei comuni periferici. Con il pretesto di cercare armi, i militari indigeni moltiplicano le perquisizioni nelle residenze degli europei e, essendo corsa voce che le casseforti contengano munizioni, anche le banche sono messe a soqquadro. Numerjsi gruppi di civili congolesi percorrono le vie del centro insultando i bianchi ed invitando i militari Indigeni a rimanere La situazione ò molto tesa Un commissario di polizia sarebbe stato arrestato dal suoi propri agenti e quindi rilasciato Non si hanno invece notizie di numerose località isolate in cui varie migliaia di europei vivono senza alcuna protezione. A Bruxelles, è stato molto commentato oggi un dispaccio giunto da New York e secondo i! quale gli osservatori ritengono che il segretario genera lì dell'Onu. Hammarskjoeld, pdCdllzmnlBzdtnGd■ tonaicCcpdgnzaW potrebbe assumere l'iniziativa di convocare una riunione del Consiglio di sicurezza al fine di sottoporgli un piano per l'invio di ufficiali internazionali, se non di una forza internazionale, nel Congo. Molto commentata è pure la dichiarazione del vice-segretario generale delle Nazioni Unite, Ralph Bunche, secondo cui nove nazioni africane facenti parte dell'Onu potrebbero inviare truppe nel Congo per mantenervi l'ordine. Pierre de Vos Copyright de t Le Monde » o de « La Stampa » per l'Italia l i Il capo del governo Lumumba (a sinistra) ed il presidente Kasavubu lasciano il palazzo del parlamento a Léopoldville. Da allora non se ne. hanno notizie (Tel.)