Su 100 decessi in Italia 42 per malattie cardiovascolari
Su 100 decessi in Italia 42 per malattie cardiovascolari Su 100 decessi in Italia 42 per malattie cardiovascolari Quindici sono causati da tumori; due dalla tubercolosi - Quarta antipolio per i bambini Roma, 9 luglio. Sei milioni di bambini sono tati vaccinati in Italia dal i* gennaio 1958 al 31 dicembre 1959 in seguito alla rigotosa campagna profilattica intrapresa dal governo per combattere la poliomielite. Per il corrente anno, è detto nella relazione di maggioranza al bilancio della Sanità, presentata dall'on. Colleselli, il programma di vaccinazione è stato ulteriormente potenziato, comprendendovi anche la quarta iniezione da effettuarsi a distanza di un anno dalla terza. Per quanto riguarda le malattie che, a causa della diffusione, dell'andamento cronico, degli esiti invalidanti o della rilevante incidenza sulla mortalità, vengono generalmente raggruppate sotto la denominazione di « malattie so j 11 ; i : 111 : i i ; i : i i ! 11. i i,, r i ' < 11111 i 1111 i l111111111 ! i ! 11 s ciali », la relazione sottolinea l'importanza e la necessaria vastità dell'intervento del ministero della Sanità. L'interesse della collettività a che sia organizzata la lotta contro tali malattie, deriva dal fatto che queste ultime costituiscono un danno notevole per la pubblica salute e rappresentano un grave onere economico sia per i singoli individui che per la società. La lotta contro le malattie sociali deve, secondo il relatore, basarsi su tre direttive fondamentali: la prevenzione, l'assistenza, il recupero. Le malattie cardiovascolari occupano il primo posto tra le cause di morte, e la mortalità per queste cause è aumentata sensibilmente nell'ultimo decennio. Nel 1949 la mortalità per malattie cardiovascolari fu di 157.173 persone; nel '53 sali a 187.140; nel '56 a 214.254. Una lieve deflessione ebbe inizio nel '57, essendo scesa la mortalità a 205.998 nersone e nel 1958 a 195.399 Rimane comunque, sempre una cifra alta e preoccupante, perché rappresenta oltre un terzo della mortalità generale. Nel 1958, infatti, la mortalità ge nerale è risultata di 457.915 soggetti, di cui — come sì è detto — 195.399 per malattie cardiovascolari. Se si confrontano i dati della mortalità per malattie cardiovascolari con quelli della mortalità per tumori e per tubercolosi, appare ancor più evidente la gravità della situazione nel campo delle malattie cardiovascolari e la urgente necessità di un adeguato in tervento statale. Esaminando i quozienti di mortalità per le tre affezioni suddette, si rileva che su cento morti 42,7 sono dovuti a ma lattie cardiovascolari; 15,2 a tumori; 2,1 a tubercolosi e 41 a tutte le altre cause messe insieme. Il fatto più notevole che si riscontra nell'attività delle istituzioni antitubercolari nel 1959 è che la cifra dei tubercolotici accertati per la prima volta presso i dispensari, mantenuta costantemente sulle 70 mila unità negli ultimi anni, è discesa al livello di 65 mila circa.
Persone citate: Colleselli
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