Pietosa morte di una donna che precipita dalla finestra in stato di sonnambulismo
Pietosa morte di una donna che precipita dalla finestra in stato di sonnambulismo La disgrazia sotto gli occhi di alcuni inquilini in barriera di Milano Pietosa morte di una donna che precipita dalla finestra in stato di sonnambulismo Viveva sola - Nel pomeriggio va a letto come al solito - Ma poco dopo si alza e gira per le stanze in camicia da notte - D'improvviso scavalca il davanzale e cade in strada dal primo piano - Ai soccorritori mormora: «Sognavo di fare una bella passeggiata in collina» Ieri pomeriggio verso le li la signora Carmelita Stroccbio vedova Fasano di 78 anni, abitante al primo piano di via Verres 22, andava, come di consueto, a dormire. Alle 14,30 la signora, In preda a sonnambulismo, si alzava e camminando lentamente, in stato di assoluta incoscienza, girava per l'alloggio. Qualcuno la vedeva, in camicia da notte e con rigido atteggiamento, affacciarsi a un balcone è a una finestra: ma II per 11 i suoi movimenti innaturali non destavano allarme poiché la vedova, da tempo, era cicca dall'occhio sinistro e, data anche l'età avanzata procedeva sempre con molta cautela. Ma poco dopo accadeva la sciagura. La sonnambula, rientrata in camera, anziché tornare a letto, apriva del tutto la finestra, saliva sul basso davanzale e facendo l'atto di proseguire tranquillamente piombava nel vuoto, abbattendosi sul marciapiede di via Verres, a qualche metro da un gruppo di sbigottiti passanti Tutti le erano attorno a soccorrerla; e subito interveniva un'inqciilina dello stabile, la signora Caterina Boggiano. La vecchiotta appariva in gravi condizioni D'improvviso apriva gli occhi e guardava la Boggiano con aria di sgomento e di stupore. — Ma come? Sono per strada in camicia da notte? — balbettava — che cos'6 eucccsso? Lei è caduta dalla finestra tiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiitiiii)iiiiitiiiiiiiiiiitiiiiiiiiii replicava la vicina — ha forse avuto un capogiro? — Non ricordo nulla — rispondeva con un MI di voce la Fasano — ricordo soltanto che stavo sognando di compiere una bella passeggiata in collina... Ma ora ho molto male, sento un dolore qui (indicava la schiena) e anche qui (e accennava alle gambe). Intanto s'era fermata l'auto del signor Leandro Agnesotto, domiciliato in via Ivrea 45, il quale caricava sul sedile posteriore la Fasano e la trasportava d'urgenza all'Astanteria Martini. Il dott. Sabbatini le riscontrava la frattura del bacino e della gamba sinistra. Nonostante le cure, lo stato della sventurata signora andava rapidamente peggiorando. Alle 19 decedeva. Dal Commissariato Barriera di Milano si recavano in via Verres un sottufllciale e un agente per compiere un sopraluogo nell'alloggio e Interrogare alcuni testimoni. La donna viveva sola e l'alloggio risultava chiuso dall'intorno: per entrare la polizia ha dovuto ricorrere ai pompieri che hanno sfondato la porta. Anche le indagini svolte dal Commissariato hanno escluso nel modo più assoluto l'ipotesi di un suicidio, conformando la disgrazia dovuta a stato di sonnambulismo, come del resto ora apparso chiaro dalle ultime parole sussurrate dalla Fasano. — Percorrendo in motocicletta via Passo Buole in direzione di iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin via Nizza, gli operai Francesco Mina, di 35 anni, residente al Nichelino in via Rocciamelone 2, e Bruno Nat-etto, di 45 anni, abitante a San Paolo Sobrlto di Asti, si sono scontrati, all'altezza di via Pio VII, con l'auto, guidata dalla signora Rosa Porta In Botto, domiciliata in corso Unione Sovietica 35. Alle Molinone li Mina è stato ricoverato con prognosi di 40 giorni per frattura del femore destro e contusioni al torace; il Naretto, invece, se l'è cavata con lievi ferite al capo guaribili in 8 giorni.
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