Sdegno e sgomento tra la folla ad Orbassano

Sdegno e sgomento tra la folla ad Orbassano Ritorna la calma nelle strade dopo i lunghi giorni vissuti nell'incubo Sdegno e sgomento tra la folla ad Orbassano Ieri c'era mercato, ma nessuno ha venduto: leggevano le notizie sull'arresto dell'assassino e non nascondevano il loro stupore - Il feroce criminale appartiene a famiglia patriarcale nota per la sua onestà - Fino a martedì di Antonio Francese tutti parlavano bene, ora si cominciano a ricordare alcuni episodi: spaventava le ragazze che si bagnavano, seguiva i fidanzati nei boschi - Quando finì la confessione disse: «Non sono degno di un briciolo di pietà, uccidetemi! » -1 g?nitori della vittima in cimitero - La madre: «Me l'ha ammazzata come una bestia, lui che aveva tutta la nostra fiducia» Dopo la spasmodica tensione di martedì — l'angoscia di cinquemila persone ai funerali della tredicenne Marisa Porcellana e poi l'orgasmo al diffondersi della notizia che l'assassino era stato arrestato — Orbassano ha trascorso ieri una giornata di calma. Era l'abbandono, il rilassamento, dopo la crisi. Come per chi ha vissuto un dramma troppo intenso. E tutto il paese era stato, nei giorni scorsi, come un solo uomo: proteso nella speranza che Marisa si sai- jvasse, schiantato nel dolore della sua morte, ancora prò- teso nella fiducia che l'assas- | Bino venisse identificato e arrestato. Ieri c'era, fra la gente, so- jprsitutto una enorme curiosi-'tà di conoscere la vita dell'as-1sassino e perché avesse agito in quel modo. Era giornata di mercato e le strade centrali erano state chiuse al traffico all'alba, come ogni mercoledì, Iper far posto alle bancarelle, j Ma, mentre le altre volte alle sei del mattino ogni ambulante era pronto per la vendita, ieri, alle otto, i camioncini erano ancora da scaricare: i venditori leggevano il giornale come lo leggevano tutti gli altri intorno a loro. Non c'è stato commercio. Gli ambulanti dicono che era come uno dei mercati che seguono immediatamente la fiera e nei quali nessuno compera perche è già provvisto. Ieri tutti badavano a leggere le notizie sulla tragedia e a commentarla. Il nome del trentenne Antonio Francese, l'assassino, suscitava sdegno, ma soprattutto stupore. Le prime esclamazioni erano di incredulità. « Possìbile? — si chiedevano uomini e donne. — Ma quello è un padre dì famiglia, sembrava uva persona rosi tranquilla, normale ! i. Continuavano a leggere i resoconti e trasalivano, inorridivano. Antonio Francese aveva confessato, nella sua casa erano stati trovati i pantaloni sporchi di sangue, lui stesso presentava 1 graffi che la sventurata Marisa gli aveva fatto con le unghie nell'angoscioso, vano tentativo di difendersi. Era l'assassino, il bruto, quello sul quale, per cinque giorni gli abitanti di Orbassano e tutto il vasto pubblico italiano che ha seguito appassionatamente questa truce vicenda, avevano rivolto la propria esecrazione. La famiglia Francese ad Orbassano passava per una di quelle patriarcali, ligie ad una onestà d'altri tempi, unite. I due figli, Angelo ed Antonio, si erano ammogliati, ma avevano portato le spose sotto lo stesso tetto, come in passato usava. Un tetto nuovo, di una casa costruita apposita-1 mente, con il sudore di ognuno dei componenti la famiglia. Una casetta bianca, nella quieta via Milano, con un ampio orto davanti, nel quale adesso stanno maturando i pomodori e gli agli, le patate e l'insalata. Avevano diviso l'edificio in tre parti, due camere per ogni nucleo, in modo che vi fosse quel tanto di indipendenza che le diverse occupazioni richiedono ma nello stesso tempo quella comunità che la buona tradizione consiglia. Vivevano felici. Il vecchio Giovanni lavorava a giornata al nuovo ippodromo di Stupinigi; Antonio aveva un buon posto alla Fiat, nell'officina numero 19, sua moglie era alla fabbrica Indes e avevano un bimbo pieno di promesse, Gianpiero di 5 anni. Il fra- tello, Angelo, ha anche lui un buon impiego, come specializzato presso la carpenteria Musso di Torino. La madre e il padre di tanto in tanto si dolevano che In quella loro oasi di tranquillità non ci fosse più la loro figlia, Mairiuccia, che mori tre anni fa lasciando un figlio che adesso ha 17 anni e vive a Pinerolo con il padre. Non c'è gente ad Orbassano che non parli bene della .'amiglia Francese. Il suo doorc è capito e sentito anche jdag|i abitanti che pure si sca gliano contro Antonio. Sul passato di Antonio adesso si | incominciano a sentire parec- chie voci. Si dice che gli piaceva bere. Si dice che aveva jpiù volte manifestato manie 'sessuali, tuttavia in forme che 1avevano consigliato a non pre sentare denuncia. Si parla di ragazzine molestato mentre facevano il bagno. Si parla anche di un ragazzo di nove Ianni, il quale sarebbe stato j indotto da Antonio a seguirlo in un casello abbandonato della tranvia. Un vecchio racconta di aver sorpreso Antonio nei boschi di Stupinigi mentre, di nascosto, spiava le coppie di fidanzati e si liberava degli abiti. La famiglia Francese nega queste cose, dice che è impossibile. Pensa che* il crimine di giovedì scorso sia un gesto nefando isolato nella vita del proprio congiunto. Un parente jche ieri, nel primo pomerig-l gio, si è recato ad Orbassano a prelevare i genitori, la moglie e il figlio di Antonio e li ha portati in altra loca lità per sottrarli alla curiosità pubblica, ha cercato di spie¬ gare ai giornalisti il comportamento dell'omicida, con una tara di carattere ereditario. Una sorella della madre fu più volte ricoverata all'ospedale psichiatrico di via Giulio e un figlio di questa, cugino cioè dì Antonio, è tuttora in manicomio. L'assassino ha dimostrato, comunque, di essere pienamen te cosciente del male che ha fatto. Dopo la confessione ai carabinieri, mentre le campana davano gli ultimi rintocchi «a morto» per i funerali di Marisa, ha esclamato: « Non sonò aerino neanche di una briciola di pietà; non ero deano nemmeno- di essere ai-restato, avreste dovuto uccidermi ». Nel pomeriggio di lunedì, mentre si compiva il ri- sdlcebpztsscontro diagnostico sul cada- ' gvere di Marisa e tutta la folla] osostava in via Cesare Battisti sin attesa che riaprissero la ca-i nmera mortuaria, Antonio era. „passato con la bicicletta ama-; eliopctsspppcgt6lsno in mezzo alla gente. Uno ■ zio della vittima, Pietro Losano l'aveva salutato: « Cino, Toni » e lui non aveva avuto il coraggio di guardarlo in faccia, s'era limitato a rispondere alzando la testa. Domenica sera, mentre era a prendere il fresco davanti a casa insieme con la moglie, si era avvicinata a loro una vicina, la signora Vittorina Nazzaro, e aveva parlato dell'aggressione. Antonio istintivamente s'era portato la mano destra alla guancia, come se avesse male ai denti: voleva coprire le graffiature. Non disse mai una parola sull'argomento. Ogni tanto dava un colpo di tosse; poi si alzò e rien-j trò in casa lasciando la mo-j glie e l'altra donna a commentare sul bruto. La famiglia Porcellana èj chiusa nel suo disperato dolo-, re. La madre di Marisa, ognil tanto invoca la figlia e dice che vorrebbe avere l'assassino davanti a se. * L'ha uccisa attirandola con un tranello — esclama con indignazione e furore — me l'ha ammazzata come una bestia, lui ohe godeva tutta la nostra stima. Non avrei esitato un momento ad fidargliela, la mia Marisa, tanto avevo fiducia ». Suo marito cerca di calmarla. « Ci penserà la Giustizia > dice. Giuseppe, il padre della ragazzina mòrta, ha 48 annf e fa"u ma" n°v^le_a!!S dÌ?,™d^nz^l,fUila .mpresa che cura la manuten- zione delie strade, e* un uomo malato: l'artrite sta per rattrappirgli le mani, presto non potrà più lavorare. La casetta nella quale abita con la moglie e i due figli che gli sono rimasti, se l'è costruita lui, a poco a poco. e' tutto quanto possiede; e le stanze sono quasi vuote. La gente di Orbassano queste cose le sa e con slancio, in un giorno, ha offerto circa duecento mila lire per rimborsare alla famiglia Porcellana le cento mila lire spese per l'acquisto del loculo di Marisa Anche a « Specchio dei tem pi » sono arrivate trenta mila lire da assegnare al padre e alla madre della infelice giovane. Ieri pomeriggio 1 coniugi Porcellana si sono recati in cimitero. Martedì, mentre il camposanto era invaso dalla folla che gremiva anche il viale di accesso, non erano potuti Sj rimanere in raccoglimento por l'estremo saluto alla loro figliola. Ieri non c'erano che tre o quattro persone. Teresa e Giuseppe Porcellana sono rimasti a lungo in silenzio davanti al loculo numero 196; poi, prima d'andarsene, la madre è salita su un alto sgabello per sistemare altri fiori davanti alla nuda parete. Ieri sera il sindaco di Orbassano Francesco Martini ha inviato al comandante della stazione dei carabinieri un telegramma per esprimere, a nome di tutta la popolazione, «il vivo plauso per ti'successo ottenuto nelV'assicurare, alla giustizia l'autore dell'efferato crimine che ha tanto indignato e commosso il paese ». E' un telegramma che davvero ogni cittadino di Orbassano avrebbe voluto sottoscrivere: l'incubo del bruto 6 finito Due mesi fa il Francese (al centro) festeggiò ! trent'annl con i compagni di leva

Luoghi citati: Orbassano, Pinerolo, Torino