Uno studente si è ucciso perché bocciato agli esami

Uno studente si è ucciso perché bocciato agli esami Travolto dallo sconforto e dal dolore Uno studente si è ucciso perché bocciato agli esami Invece di rientrare in famiglia, ha ingoiato del veleno ed è morto nella sua auto sulla via Flaminia Nuova • Un'interrogazione dell'ori. Fanfani al Ministro della Pubblica Istruzione per assicurare ovunque un sereno svolgimento delle prove (Nostro servizio particolare) Roma, 4 luglio. Un giovane di ventiquattro anni, laureando in giurisprudenza, è stato ^cwato morto, riverso sul fondo della sua auto, sulla via Flaminia Nuova, nel primo pomeriggio di ieri. La morte è avvenuta per avvelenamento da barbiturici che il giovane deve aver ingerito in fortissima quantità, a giudicare dagli involucri vuoti rinvenuti sul sedile. La tragica scoperta è stata fatta allo 16,30 dal custode del Coni, Vitale Riccardi, il quale, passando accanto alla vettura, una «1100 TV> bianca e verde, targata Roma 217590, ferma sul ciglio della strada poco dopo il settimo chilometro, ha scorto nell'interno un uomo accartocciato, bocconi, nell'angusto spazio fra lo sterzo e i pedali. Il suicida non ha lasciato alcuno scritto. In base ai documenti trovatigli in tasca, è stato identificato per Michele Villani D'Orsi, nato a Sansevero (Foggia), il 30 ottobre 1936, e domiciliato a Roma in via Paganini, n. 24. In una tasca della giacca era un libretto rilasciato dalla Fa¬ coltà di Giurisprudenza dell'Università di Siena, con l'indicazione degli esami fatti e delle votazioni riportate. Il suicida è il primo del tre figli di Giovanni Villani D'Orsi, un possidente pugliese di nobile famiglia che vive a Roma con la moglie, signora Angelina, e con gli altri due figli. Il giovane incontrava difficoltà a portare a termine i suoi studi e più volte aveva manifestato il proposito di Interrompere i corsi universitari e scegliersi un lavoro. Ma sapeva che ciò sarebbe stato un grave dolore per suo padre. E, per nascondergli l'insuccesso toccatogli in qualche esame, si era procurato un secondo libretto universitario, nel quale quegli Insuccessi non figuravano. Il 28 giugno, lo studente parti in macchina per Siena, allo scopo di sostenere un gruppo di esami, tra i quali, in particolare, quello di procedura civile che gli dava molte apprensioni. Egli si era fatto trasferire all'Ateneo senese sperando di incontrarvi minori difficoltà che a Roma. Questi ultimi esami hanno avuto un risultato peggiore del previsto. Il nuovo insuccesso, unito alla preoccupazione di dovere annunciare in famiglia che la laurea sfumava, debbono avere ridotto il giovane in uno stato di profondo sconforto. Preoccupato da questa reazione e da altre di studenti alle bocciature, l'on. Fanfani ha rivolto al sen. Medici, ministro della Pubblica Istruzione, la seguente interrogazione: «In queste ultime settimane, e anche oggi, le eronache hanno accolto con grande rilievo le disperate reazioni che studenti delle scuole medie e universitarie hanno avuto di fronte all'esito negativo di certe prove di esami. « Preoccupato di ciò che da quanto aopra può desumersi sul funzionamento della scuola e 3ul formarsi di una atmosfera che mina la necessaria fiducia degli alunni verso gli Insegnanti e delle famiglie verso la scuola, 11 sottoscritto — pur riservandosi di tornare su questo e altri aspetti dell'urgente rinnovamento della scuola in altra sede — interroga 11 ministro della P.I. per conoscere quali misure abbia preso o intenda prendere per assicurare, in ogni sede, lo svolgimento sereno, ponderato e imparziale degli esami, sotto il diretto personale controllo del titolari delle cattedre e degli esaminatori ufficiali, ai quali deve essere unicamente riservata la responsabile emissione del giudizio. «Domanda inoltre al ministro della P.I. se, nel pieno rispetto della libertà di stampa e del diritto di cronaca, non pensi all'opDortunità di rivolgere un cor diale, urgente invito ai direttori del quotidiani e alle associazioni dei giornalisti affinché in ogni tempo, ma specie in epoca di esami, con nobile senso di responsabilità, concordi, adottino criteri di autolimitazione nel riferire di vicende di esame e di insane reazioni che, presentate in modo drammatico, creano, involontariamente, il presupposto di morbose imitazioni e comunque turbano la serenità di esaminatori ed esaminati, creando ansiose attese alle famiglie». e. au

Persone citate: D'orsi, Fanfani, Giovanni Villani, Michele Villani, Vitale Riccardi

Luoghi citati: Foggia, Roma, Sansevero, Siena