Battistini sorprende il velocista Darrigade e taglia vittorioso il traguardo di Angers

Battistini sorprende il velocista Darrigade e taglia vittorioso il traguardo di Angers Nel Giro di Francia una giornata favorevole alla squadra di Binda Battistini sorprende il velocista Darrigade e taglia vittorioso il traguardo di Angers Scatto improvviso dell'italiano a poca distanza dallo striscione d'arrivo - Bruni è terzo - Immutata la classìfica generale dei primi - Migliorano le posizioni Graczyk, Groussard, Planckaert e Massignan (Dal nostro inviato speciale) Angers, 2 luglio. Graziano Battistini ha vinto sul traguardo di Angers la settima tappa del « Tour >, Bruni è finito al terzo posto, assicurando così all'Italia il successo nella graduatoria per squadre, Massignan, infilatosi con una mossa ardita nel gruppo che ha condotto a buon porto una lunga fuga, ha diminuito di quasi quattro minuti il suo distacco dalla Maglia gialla, passando in classifica generale dalla ventiduesima posizione alla quindicesima, perfino il premio della malehance assegnato ogni giorno all'atleta più sfortunato, è stato attribuito a uno dei nostri, il povero Baffi, che ha forato a pochi chilometri dall'arrivo. Una parentesi, insomma, ricca per noi di ottimi risultati pratici, in una tappa che, combattuta secondo quelle che sono ormai solide tradizioni del Giro di Francia 1960, ha trovalo la soluzione in un tentativo messo in atto verso il centottantesimo chilometro da Beuffeuil, cui si univano Darrigade, Defilippis, Bisilliat, Van Aerde e Nicstcn. Defilippis, si può ben dire sin dalla partenza, si era buttato anima e corpo in tutte le fughe e. sempre con lui, si era proiettato all'offensiva Battistini, al quale il « cit » aveva raccomandato appunto la più accorta attenzione: « Se oggi mi vedi andar via, vienimi dietro, abbi fiducia nella mia esperienza ». Anche al 180" km., quindi, Battistini rispettò la consegna e, insieme con Prosi, piombò sui cinque che erano scappati Poi, con l'andare dei chilometri, altri uomini si aggiunsero sino a che al comando si tro varono in venticinque, sei bel gi, cinque italiani, tre naziona li francesi, tre olandesi, uno svizzero, un portoghese, uno spagnolo e cinque regionali. 1 nostri erano Defilippis, Battistini, Bruni. Massignan e Baffi. Il gruppo infatti, sotto la spinta della Maglia gialla, per un po' si tolse ìa voglia di in seguire, ma, come Adriaenssena si convinse che nulla doveva temere da parte di Graczjlk, dal momento che i fuggitivi lavoravano sì, ma senza estrema buona voglia, la pace tornò nel plotone e la ruppe soltanto Nencini che, così, forse per saggiare le forse altrui, operò un paio di allunghi. Na turalmente gli avversari di riguardo risposero con tanta prontezza da indurre il tricolore italiano a recedere dai propositi troppo battaglieri I venticinque in fuga furono così liberi di filarsela a pieni pedali verso il traguardo, tulli con gli occhi bene aperti ad evitare sorprese. In un arrivo in volata la lotta si sa rebbe ristretta fra Darrigade e gli sprinters di Binda, vale a dire Bruni, Baffi e Defilippis. Ma Baffi mise piede a terra per una foratura. Massignan, allora, andò da Battistini: « Dagli magari la ruota » gli disse. Battistini, che era in fuga dalle prime ore di gara e che nu- triva forse qualche vago presentimento, gli rispose che proprio non se la sentiva di fare un simile sacrificio. Si comportò benissimo. Poiché, nella bagarre senza esclusione di colpi che si accese allorché la periferia di Angers annunciò come vicino il circuito dove si giudicava l'arrivo, Battistini scattò alla disperata e, protetto dagli altri italiani, conquistò un vantaggio di venti metri. Con, questo vantaggio entrò nel circuito, e mancava ancora oltre un chilometro allo striscione. Sempre con venti metri Battistini passò davanti alle tribune e scomparvero, lui e gli inseguitori, dietro il fitto pubblico, che, almeno a giudicare dui -ifo, era sicuro del successo di Darrigade. Attimi di schietta ansia. Avevamo francamente poche speranze, eppure Battistini riuscì nel miracolo, tenne duro, sbucò ancora al comando sul rettilineo d'arrivo, conservò un soffio di vantaggio sulla pattuglia battuta allo sprint da Darrigade. Il gruppo, con la maglia gialla Adriacnsscns, con Ànglade e Rivière, con Nencini e Baldini, giungeva a 3'45". Battistini, intanto, aveva trascorso piacevolmente il suo tempo, mcz?o sepolto dagli energici abbracci di due fanciulle in costume della Bretagna. E aveva raccontato tutta la sua storia, si era quasi commosso al ricordo della sua sfortuna, quando, nel Giro d'Italia, volava verso il suc¬ cesso nella tappa di Belluno e cadde, rovinandosi mezzo voi to, ed Elliott lo superò, e lui entrò nello stadio in seconda posizione, il volto sfigurato dal sangue che colava dalla ferita Un brutto ricordo che svaniva nella rivincita di oggi. « Devo andar via. — bisbigliò a un tratto il ragazzo toscano — devo scrivere ». « A chi t » gli fu chiesto. Rispose: «Alla mia famiglia, a mio padre, a mia madre, ai miei fratelli. Ne ho otto, figuratevi voi. E stasera racconto com'è andata. La tappa, come accennavamo prima, non ha avuto molte ripercussioni nella classifica generale, a trarre beneficio dalla giornata sono stati soprattutto Graczgk, Groussard. Planckaert e Massignan: Graczyk da settimo è diventato quinto e il distacco da Adrìaenssens si è ridotto a TU", Groussard, stasera, è sesto a O'IO", Planckaert è nono a ll'l" e Massignan — ripetiamo — è quindicesimo a lJf'59". Ora, avanti di incominciare le montagne, restano due tappe di pianura, una domani, la Angers-Limoges, di 240 km., l'altra lunedì, la Limoges-Bordeaux di 225 km.: per i velocisti si tratta delle ultime due occasioni di far sfrecciare vittoriose le loro magiche ruote. Gigi Boccacini Il vittorioso arrivo di Battistini ad Angers (Telefoto)

Luoghi citati: Belluno, Francia, Italia