Lotta italo-inglese a Reims del G.P. automobilistico

Lotta italo-inglese a Reims del G.P. automobilistico Lotta italo-inglese a Reims del G.P. automobilistico Ventun piloti al via - La competizione in programma domani Quinto episodio del campionato mondiale formula I, domani, ancora su un circuito super-veloce: quello di Reims, per la disputa del classico Gran Premio di Francia. Quindici giorni fa, a Spa-Francorchamps, gli effettivi del già sparuto drappello di piloti all'altezza di condurre le potentissime macchine di formula I, si sono ridotti di numero per .R morte di A,an stacey e chris Briston e per le gravi (rMlm cne hanno bloccato st|rling Moss; ma scomparsi e aasente sono stati subito rim- piazzati: la virtù umana del coraggio è davvero connaturale con i protagonisti di questo sport. Come sempre, due sono gli aspetti che caratterizzano il Gran Premio di domani: quello tecnico e quello sportivo. Il primo è impostato sull'ennesimo confronti; tra le macchine nglesi e le Ferrari, finora chiaramente favorevole alle monoposto color verde, che si sono aggiudicate tutte le quattro prove di campionato finora disputale (Buenos Aires, Zandvoort e Spa la Cooper, Monaco la Lotus), Reims concede alle Ferrari forse l'ultima prova di appello, tenendo conto delle caratteristiche di questo circuito, favorevoli alla superiore potenza delle macchine modenesi, peraltro compensata dalla maggior finezza aerodinamica deile Cooper e delle Lotus. La Ferrari ha dimostrato una settimana fa a Le Mans di essere in decisa ripresa tecnica, Nelle prove ufficiali di Reims, Cooper e Ferrari sono apparse molto vicine in fatto di possibilità velocistiche, mentre le Lotus (l'assenza di un fuoriclasse come Moss è incolmabile) e le Brm sono un gradino più in basso: potrebbe essere un'indicazione per gli sviluppi della lotta di domani, non considerando il fattore tenuta alla distanza e l'incognita della nuova Vanwall, il cui battesimo è tenuto da Tony Brooks, il pilota già della Ferrari che detiene il record della media nel G P. di Francia: 205,079 km. orari. Per quanto riguarda la scalata al titolo mondiale 1960, la corsa dello Champagne potrebbe dare un assetto forse definitivo alla graduatoria dei piloti, che oggi vede al comando il neo-zelandese Bruce Me Laren con 20 punti, seguito dal campione 1959 — Jack Brabham — con 18, da Moss con 11, da Phii Hill e Ireland con 7. Vengono poi Allison (che è in via di guarigione all'ospedale di Montecarlo), Gendebien, von Trips, Brooks, Menditeguy, Bonnier, Ginther, Clark e il belga Lucien Bianchi. I quadri dei r rtecipanti sono questi: Phil Hill, von Trips e Mai resse su Ferrari; Brabham, Me Laren, Gendebien, H. Taylor e Bianchi su Cooper-Climax; Ireland, Clark e Piper su Lotus-Climax; Bon¬ nier, Graham Hill e Gurney su Brm; Daigh e Ginther su Scarab; Scarlatti su Cooper-Castellotti; Trintignant, Gregory e Burgees su Cooper-'Maserati; Brooks su Vanwall. Le novità dell'elenco sono costituite, oltre che dall'esordio della nuova Vanwall. dalla presenza di Giorgio Scarlatti, unico pilota italiano in gara, e dal passaggio (crediamo sotto forma di prestito) di Richie Ginther dalla Ferrari alta Searab americana, che continua tenacemente ma senza il minimo successo la sua stnz'nnp europea. f. be.

Luoghi citati: Buenos Aires, Francia, Zandvoort