Un medico inglese spiega perché i gatti cadono sempre in piedi

Un medico inglese spiega perché i gatti cadono sempre in piedi Un medico inglese spiega perché i gatti cadono sempre in piedi Fatti lunghi studi, dice che i felini possono compiere di scatto una piroetta contraria alle leggi della dinamica • La coda farebbe da « freno » (Dal nostro corrispondente) Londra, 1 luglio Sembra un problema senza importanza, ma per anni acutissime menti scientifiche hanno invano tentato di scoprire quale straordinaria facoltà permetta ai gatti di toccare terra sulle zampe anche se lasciati cadere di schiena. Lo enigma sarebbe stato finalmente risolto e il merito va tutto al prof. Donald Me Donald, dell'ospedale Saint Bartholomew di Londra. Questo medico non si occupa solo di felini, è uno specialista noto e stimato, ma ha dedicato alla soluzione del problema lunghe ore di studio e di ricerche. Cosa fa dunque un gatto ap pena comincia a precipitare, di I schiena, verso il suolo? Si gira e s'appresta a compiere un sicuro atterraggio sulle quattro zampe. NeBsun altro animale (sembra) può eseguire facrobatica piroetta e nessuno certamente con la fulminea velocità del gatto. Quel che avviene è questo. Mentre la sua parte posteriore rimane, immobile, «con la pancia in aria», la parte anteriore rotea completamente, fino a raggiungere la posizione normale, con le zam pe in basso e il musetto prote so in avanti. E' indi la volta della parte posteriore che, con un rapido giro su se stessa, si allinea a quella anteriore. i ti da Me Donald, vi è quindi un istante in cui il gatto si trova nel vuoto con la parte anteriore già in posizione di atterraggio e la posteriore ancora supina. L'animale sembra allora uno di quei giocattoli dalle « membra » manovrabili a volontà. E' tale sua dote che gli permette questo miracolo di contorsionismo aereo. «Essendo le due parti del corpo indipendenti l'una dall'altra — ha spiegato il professore — l'anteriore può girarsi facendo perno sulla posteriore, e viceversa. Le due parti non hanno il medesimo peso, la posteriore è leggermente più pesante dell'anteriore, ma madre natura ha risolto anche questo problema. Durante la Come mostrano i disegni fat- caduta, il gatto rotea la coda che assume pertanto la funzione di freno: e se non ha la coda, come ad esempio i gatti dell'isola di Man, fra l'Inghilterra e l'Irlanda, consegue il medesimo fine mediante la contrazione di alcuni muscoli ». In ogni istante esiste quindi un perfetto equilibrio tra le due parti indipendenti. Il felino compie questa stra ordinaria operazione in un ot tavo di secondo, il che spiega perché egli riesca ad atterrare sulle zampe anche se lasciato cadere da un'altezza di soli 30 centimetri. Voli ben più drammaticl lasciano 11 gatto egual- mente indenne. Il « record » sembra essere una discesa di 20 metri, ma il professore, dopo le sue ricerche, pensa che un gatto atterrerebbe senza ferirsi anche se lanciato da un aereo. Ma a quale quota? Non è stato detto. Il medico ha risolto l'enigma fotografando la caduta di innumerevoli gatti con un obiettivo capace di cogliere 1500 immagini al secondo, e gli animali atterravano su sonici materassi. Le tesi del dott. Me Donald lasciano tuttavia un po' perplessi, perché contrastano con le leggi della dinamica: un corpo che precipita nel vuoto, senza essersi dato una spinta al momento della caduta, non può modificare la propria posizione nella vertiginosa discesa. m. ci.

Persone citate: Donald Me Donald, Me Donald

Luoghi citati: Inghilterra, Irlanda, Londra