L'australiano Jack Brabham si afferma sul tragico circuito di Francorchamps

L'australiano Jack Brabham si afferma sul tragico circuito di Francorchamps ALLA MEDIA PRIMATO DI 215,0*3 CHILOMETRI ORARI L'australiano Jack Brabham si afferma sul tragico circuito di Francorchamps (Segue dalla la pagina) soltanto contusioni e fratture non gravi. Quattro girl dopo l'incidente mortale a Brlstow, un altro inglese — il ventiseienne Alan Stacey, al volante di una Lotus — usciva di strada in un punto apparentemente non difficile: la macchina prima sbandava, poi ai rovesciava incendiandosi, mentre il pilota restava prigioniero dei rottami. Il decesso di Stacey non era comunicato immediatamente al pubblico ed ai concorrenti rimasti in gara; la salma del pilota inglese veniva portata al pronto soccorso e la notizia della sua morte era divulgata soltanto a gara conclusa. ; Veramente eccezionali sono le cause del tragico incidente ] toccato ad Alan Stacey: il pi ! iota ha perso il controllo della jvcttura in quanto un uccello, I attraversando a volo radente | ,fl p,Eta e forse frastornato dal rombo dei motori, l'ha colpito al viso. E' stato un attimo soltanto, ma sufficiente affinché Stacey non fosse più in grado di controllare la sua Lotus che procedeva a velocità elevatissima. Lo svolgersi dei fatti è stato particolarmente impres so ad uno spettatore, che ha testimoniato con altri sulla natura dell'incidente. « Ho visto partire l'uccello a bassa quota — ha riferito lo spettatore — e ne ho seguito il volo con curiosità, senza pensare alla possibilità di incidenti. A metà pista l'uccello ebbe uno scarto, contemporaneamente giungeva a forte [velocità una vettura (che sep pi poi essere la Lotus di Sta cey) e la collisione con il pi- Iota fu questione di una infl- ',,„,_„ ,_„„,■„.,„ j, „„„„,,„ niteslma frazione di secondo. La macchina ha preso a sban- dare, si è rovesciata ine >n- diandosi ». Altri due morti si aggiungono così alla lunga serie di sciagure che hanno colpito duramente nelle ultime annate lo sport automobilistico. Soltanto nella stagione in corso, otto sono i piloti che hanno lasciato la vita in diverse competizioni sui circuiti di tutto il mondo. Harry BlanchaTd, americano di origine belga, ha perso la vita il 31 gennaio nella «1000 chilometri > di Buenos Aires per il rovesciamento dellu sua Porsche, l'italo - venezuelano Chimeri è morto il 27 febbraio per lo stesso motivo all'Avana dove partecipava con una Maseratl al Gran Premio di Cuba, l'americano Jim Hughes è uscito di strada con la sua Lotus (uccidendo un fotografo) alla « 12 ore» di Cebring disputata il 28 marzo, il gentleman argentino Van Dory ha lasciato la vita il 3 aprile nella «200 miglia». 11 13 maggio moriva Harry Schell sul circuito inglese di Silverstone, il 22 maggio nella sciagura di Aix les Bains, che costò la vita anche a sei spettatori, trovava la morte l'inglese Threefall. A questi sei nomi si aggiungono ora quelli di Brist-. e Stacey. Un destino crudele, che si è accanito in modo particolare contro la équipe inglese della Lotus con una perseveranza sconcertante. La « casa » britannica ha perduto in due giorni un pilota (Stacey) ed altri due (Moss e Taylor) saranno indisponibili a lungo. Alla gara odierna avevano preso il via 17 concorrenti, fra i quali Phill Hill, Von Trips e Willy Maitresse al comando di tre Ferrari. I più veloci allo start erano il campione del mondo Bratiham e Gendebien, che scattavano in testa al rombante carosello. Al secondo giro si avevano le prime avvisaglie delia malasorte che si sarebbe accanita in seguito, con risultati ben più gravi, sul Gran Premio del Belgio: la «Scarab», vettura di produzione americana creata e guidata personalmente da La>cen Reventlow, il figlio di Barbara Hutton, prendeva improvvisamente fuoco. Il giovane pilota, dando prova di un eccezionale sangue freddo, riusciva a bloccare la macchina ed a balzare a terra prima che il fuoco si appiccasse alla sua tuta, ma la vettura riportava danni ingenti. Successivamente abbandonavano la gara per noie meccaniche l'inglese Tony Brooks su Cooper e l'americano Dan Gurney su BRM, mentre al comando della corsa Brabham non accennava a rallentare, inseguito con un certo distacco (cronometrato in 6" al nono giro) dalla Ferrari di Phll Hill. Alle spalle di Hill seguivano nell'ordine Gendebien, Bonnier, Me Laren e, più indietro, Brlstow e Von Trips impegnati in un serrato duello che sarebbe stato poi tragicamente interrotto dalla morte del pilota inglese. A metà gara, dopo i ritiri della seconda « Scarab » dell'americano F>iigy e della Cooper di Bianchi, il campione del mondo aveva ancora aumentato il suo vantaggio su Hill mentre benissimo si com¬ portava in terza posizione il belga Gendebien. Phil Hill su Ferrari era fermato al 29° giro da un guasto e la sosta ai boxes, per quanto brevissima, gli costava il secondo posto a favore di Graham Hill che su ERM con un magnifico recupero aveva «saltato» la Coc_ :r di Gendebien. Nel finale anche Graham Hill era costretto al ritiro e si faceva luce 11 neozelandese McLaren (Cooper) che occupava la seconda posizione alle spalle di Brabham. Terzo era Gendebien e quarto, ad un giro, l'Irriducibile Phil Hill. Questa la posizione del primi all'arrivo. Dopo l'odierno Gran Premio del Belgio, quarta prova per il campionato mondiaie e successivo le competizioni svoltesi a Buenos Aires, Monaco e Zandvoort, il neozelandese McLaren conserva 11 primo posto nella classifica con 20 punti. Brabham, campione mondiale uscente, lo segue con soli 4 punti di distacco mentre al terzo posto, con 11 punti, rimane Stirling Moss. Moss ha' seguito dall'ospeda le di Malmedy, dove è ricove rato dopo il pauroso incidente di ieri, le fasi della corsa che sono costate la vita a due apprezzati colleghi. Il pilota non a e e e e n jjt La Way Assauto di Asti ha vinto la prima prova di finale del campionato Italiano di bocce a squadre battendo nella prova per Il lo e 2" posto la Cristoforo Colombo di Genova per 15-7; nella prova per il 3o e 4° posto, il Fiat ha sconfitto la S.i.s. per 15-4. ha voluto fare commenti, né pronostici sulla sua degenza all'ospedale e sul ritorno alle corse. I medici sono comunque soddisfatti delle condizioni di Stirling, che ha tuttora le gambe ingessate dal ginocchio al piede per precauzione contro fratture che un primo esame radiografico ha però rivelato fortunatamente non gravi. Moss è continuamente assistito dal padre e quasi certamente dovrà attendere almeno due mesi prima di poter ritentare l'avventura nei Gran Premi automobilistici. m. b. Classifica Gran Premio del Belgio: 1) Jack Brabham (Australia) su Cooper che copre i 507,600 km. in 2 ore 21'37"3 alla media record di 215,049. 2) Brace McLaren (Nuova Zelanda) su Cooper in 2,22'40"6 alla media di 213,461; 3) Olivier Gendebien (Belgio) su Cooper a 1 giro; 4) Phil Hill (Usa) su Ferrari a 1 giro; 5) Cark (G. B.) su Lotus a 2 giri; 6) Bianchi (Belgio) su Cooper.