Aggredita da quattro giovinastri che minacciano di gettarla nel Po

Aggredita da quattro giovinastri che minacciano di gettarla nel Po Drammatico episodio nel canore della notte presse» i Murazzi Aggredita da quattro giovinastri che minacciano di gettarla nel Po In poche ore la polizia ha identificato e arrestato i colpevoli - Hanno 21 anni: erano venuti in macchina dal Vercellese per trascorrere la serata in città - Continua la caccia ai banditi di Orbassanq che hanno sparato contro i carabinieri Quattro giovani residenti nel Vercellese sono stati arrestati ieri dalla nobile, in base alla denunzia di una ragazza che li ha accusati di averla aggredita c malmenata. I fatti non sono ancora chiari; ci limitiamo a riferire la deposizione resa alla Squadra Mobile dalla giovane. Questa si chiama Caterina Perotto, ha venticinque anni ed abita in via Cherubini 62. Si era trattenuta fino alle tre della notte fra sabato c domenica nella zona di corso cairoli, ed a quell'ora stava dirigendosi verso casa. Era in via Bonafous nei pressi di piazza Vittorio, quando la raggiunse una < 1100 » che aveva a bordo quattro giovanotti. Questi la Invitarono à salire, la Perotto non diede loro retta, 1j macchina la soprawanzo, due ne scesero, piombarono sulla giovane, le tapparono la bocca, la sollevarono di peso sull'auto e questa andò a fermarsi in riva al Po, presso i Murazzi. Qui si svolse un parapiglia. Secondo le parole della Perotto « i quattro sembravano i diavoli dell'inferno ». La giovane resistette in tutti i modi, dibattendosi, graffiando, mordendo, fino a che uno degli aggressori propose «Adesso basta; buttiamola in Po! » La Perotto sì vide perduta. I quattro la sollevano, la portano verso la sponda, con uno scatto la donna riesce a liberare il volto dalla mano d'acciaio che Top prime ed urla a squarciagola. I giovani la lasciano cadere o fuggono con la « 1100 ». La Perotto ha gli abiti a brandelli, ha perso scarpe e borsetta, ma riesce trascinarsi fino al commissariato Castello e fa il drammatico racconto che abbiamo riferito. Ricorda che la targa dell'auto porta la sigla VC (Vercelli) ma quanto ai numeri è piuttosto Incerta. Tuttavia ciò basta per iniziare le indagini e si isola una macchina: dovrebbe essere quella di un contadino, che abita alla cascina [Grande di Salussola, presso Biel- I quattro giovani accompagnati in carcere: a destra, uno si nasconde dietro il compagno un giovanotto di ventun la. E anni. Soltanto la Perotto potrebbe identificarlo. La ragazza frattanto è tornata a casa sua (sono dovuti intervenire 1 vigili del fuoco ad aprirle la porta, perché la chiave è rimasta nella borsetta sottratta). Una macchina della Mobile passa a prenderla e la porta a Salussola. Sull'aia della cascina Grande c'è una «1100». Accanto a questa, un giovanotto. La donna getta un grido: «E' lui, quello che guidava la macchina! » Rapido interrogatorio. Il giovane — Adelchi Rezzadore, di 19 anni, che aiuta il padre nell'azienda agricola — dapprima nega persino di essere venuto a Torino durante la notte, poi ammette di aver usato la macchina per una gita di piacere, poi fa i nomi degli amici che hanno passato la notte con lui. Sono: Luigi Benino, muratore, residente ad Ivrea in frazione Torre Balfredo; Bruno Consolanti, operaio, abitante a Cavaglià, e Franco Bellan, muratore, domiciliato a salussola. Tutti e tre hanno ventun anni. 1 quattro sono stati portati a Torino, in Questura, e nella stessa serata di ieri sono stati trasferiti alle carceri Nuove, per rapina ed atti osceni In luogo pubblico. Secondo la loro versione del fatti, la Perotto avrebbe accettato di essere accompagnata in macchina e la colluttazione sarebbe sorta solo dopo qualche tempo, per motivi di denaro. La borsetta della giovane è stata ritrovala presso i Murazzi. Dentro c'erano 12.600 lire: secondo 1 conti della donna, mancherebbero quattro mila lire. E' la seconda volta nello spazio, di poco più di un anno, che la Perotto viene aggredita nel cuore della notte nei pressi del Po. — La squadra Mobile ha identificato ieri due giovani coinvolti nella rapina di cui era rimasta vittima mercoledì scorso la diciottenne Silvana Ruggiero in corso Polonia, L'aggressore, Enrico Bianchi era stato già arrestato il giorno successivo. La Ruggiero aveva però precisato nella denuncia che altre due persone avevano assistito senza intervenire in suo aiuto al brutale episodio ed erano fuggiti su una moto all'arrivo della polizia. La stessa giovane si

Luoghi citati: Cavaglià, Ivrea, Salussola, Torino, Vercelli