TOKIO: atmosfera d'inquieta attesa di Paolo Monelli

TOKIO: atmosfera d'inquieta attesa Cessate le fiammate insurrezionali, permangono focolai di rivolta TOKIO: atmosfera d'inquieta attesa La ratìfica del patto eoa l9America non ha dissipato l'opposizione a Imi siti I socialisti affermano che il trattato non è valido perché la procedura seguita dal premier sarebbe illegale - Un'allegra folla festiva ieri nelle vie della capitale9 ma per mercoledì è preannuneiqto lo sciopero generale Eisenhower declamato dalla folla a Seul Tokio, lunedi mattina. Grande sollievo a Tokio ieri, dopo gli umori neri di sabato e l'apprensione del peggio, alimentata da voci che d'ora in ora si facevano più allarmanti. Una allegra folla festiva ha ingombrato ieri le vie in tutti i quartieri della sterminata metropoli: negli innumerevoli giovani scamiciati, splendenti camicie bianche di bucato, in crocchio con le ragazze o davanti ai cinematografi ed alle sale dei bigliardini elettrici o sdraiati sui prati dei parchi, mi pareva di riconoscere quelli che ieri marciavano con aspetto risoluto all'ombra delle bandiere rosse, quelli che fino all'ultimo 7ia?tno espresso propositi eversori ed hanno lasciato la piazza, del Parlamento solo dopo l'alba, levando solo allora l'assedio intorno alla dimora del Presidente del Consiglio. Ieri, che le cose sono andate bene, se ne dà il merito in parti uguali al governo e alla opposizione. Il governo ha finalmente capito che ci si difende male contro centinaia di migliaia di persone che scendono aggressivamente nelle vie con una polizia a cui la legge vieta di fare uso delle armi in ogni caso: ed ha disposto che si tenesse pronta ad intervenire un'intera divisione dell'esercito, circa ventimila uomini. E questo ha indotto a riflessione i dirigenti delle dimostrazioni. D'altro canto i maggiori responsabili di queste, specie i-deputati socialisti frammisti alle schiere bellicose, hanno dato loro continui consigli di moderazione, sì che prima della mezzanotte una buona parte di esse avevano già preso la via di casa. Non si ebbero altri incidenti sabato che l'assalto e la distruzione di una rimessa della polizia da parte di scalmanati studenti, ed una sassaiola contro un forte stuolo di poliziotti presso la direzione della polizia la quale ha ufficialmente comunicato che sessantaquattro di essi ne hanno avuto la testa rotta. Altrove invece gli studenti, con visi compunti, si radunarono a bruciare incenso per consolare l'anima di Michiko Kamba, la studentessa dell'Università di Tokio calpestata a morte nel corso dei tumulti di mercoledì scorso. Non che la calma ieri sia ritornata del tutto: gli indomabili studenti dello Zengakuren — qualche migliaio — hanno gridato a lungo, sotto la sede della presidenza del Consiglio e davanti alla sede centrale della polizia. Un giornale di lingua inglese ieri mattina, lo Japan Times aveva un titolo che diceva < Il partito governativo è giubilante ». Giubilo a denti stretti. Il governo esce male dalla faccenda. Non è riuscito nemmeno a prendersi la soddisfazione di fare approvare il trattato di sicurezza, sia pure prò forma, dalla speciale commissione del Senato: della quale il voto favorevole avrebbe potuto riscattare il voto piuttosto truffaldino del 18 maggio alla Camera. La commissione stava sabato per radunarsi ma i deputati socialisti hanno rinnovato il gesto del 18 maggio, si sono seduti in massa impenetrabile davanti alla porta della sala ove la commissione doveva riunirsi impedendo ai suoi membri l'accesso. Naturalmente Kishi non ha osato ripetere il gesto di un mese fa, di far sgomberare l'assembramento degli onorevoli deputati dalla polizia, e il presidente della commissione si è arreso con molta buona grazia alla situazione. Afa questo, del mancato voto del Senato, sarà un argomento di più per i socialisti per affermare che il trattato non è valido per la scorrettezza della procedura. ' Né l'opposizione disarma. Ora si è prefissa come scopo immediato lo scioglimento del Parlamento e le dimissioni del governo prima dello scambio delle ratifiche fra i due governi che dovrebbe avvenire entro la settimana entrante, allo scopo di rendere il trattato inoperante ancora per lungo tempo: mentre il governo intende arrivare allo scambio al più prèsto. Il Consiglio per ' il coordinamento delle dimostrazioni di protesta rimane in attività, e la confederazione del lavorò ha confer¬ mato l'ordine dello sciopero generale per mercoledì prossimo, con interruzione di servizi pubblici, corse di treni, eccetera. Una prova di forza? La situazione rimane minacciosa. Notizie che hanno rallegrato gli avversari del trattato di sicurezza sono giunte ieri pomeriggio da Okinawa. Okinawa è la capitale di un gruppo di isole, l'arcipelago delle Ryu Ryu, che dopo la sconfitta il Giappone ha dovuto cedere agli Stati Uniti, che vi hanno creato una potente base militare. La situazione di questi isolani, dal punto di vista del diritto internaziona¬ le, è curiosa: il Giappone vi conserva un dormente diritto di sovranità, ma le isole hanno uh governo civile presieduto da un generale americano, e gli abitanti non hanno nemmeno il permesso di esporre la bandiera giapponese, Ma ieri mattina Eisenhower è venuto a visitare Okinawa, e per la fausta occasione, agli isolani è stato concesso di agitare bandierine di carta coi colori giapponesi al passaggio del Presidente (ma il divieto è stato mantenuto per le bandiere vere agli edifici pubblici). Ma invece di agitare le bandierine in onore del Presidente, gli abitanti di Okinawa lo hanno fischiato. Una folla di circa quindicimila persone all'aeroporto e lungo le vie cittadine gli ha gridato che tornasse al suo Paese e che vogliono tornare con la madrepatria. Un migliaio o più di uomini ha addirittura dato l'assalto alla sede della residenza nel momento in cui Eisenhower vi .era accolto dalle autorità. A stento i marines sono riusciti a difendere l'edificio c l'ospite illustre, il quale si sarà fatto così un'idea di quello che gli sarebbe capitato a Tokio, se ci fosse venuto. Paolo Monelli Una immensa folla ha accolto trionfalmente Eisenhower ieri al suo arrivo nella capitale della Corea del Sud. Ecco il Presidente americano mentre, in auto scoperta, risponde alle acclamazioni (Telefoto a «Stampa Sera»)

Persone citate: Eisenhower, Kamba

Luoghi citati: Corea Del Sud, Giappone, Imi, Stati Uniti, Tokio