Il governo austriaco decide di ricorrere all'Orni per l'Alto Adige di Enzo Bettiza

Il governo austriaco decide di ricorrere all'Orni per l'Alto Adige Annuncio di Gschnitzer alla Camera dei deputati Il governo austriaco decide di ricorrere all'Orni per l'Alto Adige Il breve comunicato ignora la proposta italiana per un arbitrato dell'Aia - Fino all'ultimo Stati Uniti, Inghilterra e Francia hanno sconsigliato Vienna di rivolgersi alle Nazioni Unite - Il sottosegretario austriaco dichiara: "Un problema sud-tirolese esisterebbe anche senza gli accordi di Parigi,, - Reclamo per la condanna degli assassini di una guardia di Finanza italiana (Dal nostro corrispondente) Vienna, 28 giugno. L'Austria, rifiutando le ultime proposte italiane, ha scelto l'Onu. La decisione è stata presa stamane dal Consiglio dei ministri che, conclusa la seduta, ha emesso il seguente comunicato: « Il ministro degli Esteri, Bruno Kreisky, ha esposto al Consiglio un resoconto particolareggiato sull'ultima lettera del presidente italiano on. Tambroni e sui colloqui avuti con l'ambasciatore d'Italia. Il Consiglio dei ministri ha deciso di autorizzare 1 ministro degli Esteri a intraprendere i passi necessari per presentare all'Onu la richiesta a che il problema del Sud Tirolo venga accolto entro il termine di tempo prescritto, nell'ordine del giorno della prossima assemblea generale». Qualsiasi accenno alla proposta italiana di presentare la questione di comune accordo alla Corte giuridica internazionale dell'Aja manca nel breve comunicato, che non lascia neppure intravedere quale sarà la formula con cui il governo austriaco compirà il suo passo. La domanda ufficiale verrà inoltrata da "Vienna alla segreteria generale delle Nazioni Unite, forse entro questa settimana. Da informazioni ufficiose apprendiamo che il governo austriaco ha anche deciso di sostenere il suo ricorso con la pubblicazione di un « libro bianco » che verrà diffuso in quattro lingue, in tedesco, inglese, francese e spagnolo: una copia di esso sarà recapitata a tutte le delegazioni presso le Nazioni Unite. Contemporaneamente è stata confermata l'indiscrezione, rivelata domenica da un quotidiano, secondo cui gli ambasciatori americano, francese e britannico avrebbero compiuto un passo congiunto presso il ministro Kreisky per sconsigliarlo in extremis dall'aggravare la già tesa e complicata situazione internazionale, portando all'Onu un nuovo elemento di discordia; anche quest'ultimo tentativo degli occidentali, inteso a contenere la controver¬ iimi iiiiitiniiiiiiiiinnitiiiiiuiililiilMllillli sia nei suoi ridotti termini reali, è caduto nel vuoto. Subito dopo la conclusione della seduta del Consiglio dei ministri, il sottosegretario agli Esteri, Gschnitzer, si è presentato davanti alla Camera dei deputati che, per l'occasione, era gremita. Gschnitzer ha giustificato la decisione di ricorrere all'Orni e non all'A] a, con le tesi già note: la mancata concessione dell'autonomia completa alla provincia di Bolzano e la valutazione extra giuridica, cioè politica, della controversia. Ha ripetuto che un'autonomia de facto, una volta concessa, potrebbe essere poi ritirata dall'Italia in qualsiasi momento. Gschnitzer ha aggiunto: «Un problema sud tirolese esiste anche se non ci fosse l'accordo di Parigi e anche se non si trattasse di sapere se l'autonomia attuale assolva o no agli impegni presi nell'accordo: qui è in giuoco il destino di un gruppo etnico chiuso^ che combatte per i suoi diritti già dal 1918, prima che l'accordo parigino venisse stipulato >. Gschnitzer ha preannunciato che l'Austria ha intenzione di presentare tra l'altro alla commissione dell'Orni per la tutela dei diritti dell'uomo la proposta che il famoso processo di Fundres, in cui vennero giudicati alcuni giovani atesini per l'uccisione di una guardia di Finanza italiana, venga riesaminato e riaperto in quanto « l'Austria — parole sue — ritiene che a quel processo furono violati i diritti elementari dell'uomo ». Enzo Bettiza

Persone citate: Bruno Kreisky, Kreisky, Tambroni