Inchiesta della magistratura su un finanziere milanese

Inchiesta della magistratura su un finanziere milanese Ima vicenda del "Popolo d'Italia,, Inchiesta della magistratura su un finanziere milanese Milano, 27 giugno. Su denuncia dell'avvocato on. Edoardo Clerici, negli interessi del complesso editoriale Same già di proprietà di Benito Mussolini, il giudice istruttore dottor Colella ha aperto un'inchiesta sull'ex- consigliere delegato della società comm. Gian Riccardi Cella: alla vicenda potrebbero essere interessati anche il direttore amministrativo del complesso dottor Imbarrato ed i tre sequestratari dell'azienda. Secondo l'aw. Clerici l fatti si sarebbero svolti in questo modo. 11 31 ottobre 1944, Gian Riccardo Cella acquistò da Benito Mussolini la maggioranza delle azioni della Same, editrice del quotidiano « Il Popolo d'Italia». Caduto il fascismo i beni vennero posti sotto seque¬ stro in attesa di una decisione definitiva da parte delle alte sfere della magistratura chiamate a stabilire se rientrassero o meno nelle sostanze sequestrabili perché ritenute profitti di regime. Il comm. Cella continuò comunque a ricoprire Uno al 1953 (quando cioè la Corte di Cassazione giudicò di poter concedere il sequestro a beneficio dello Stato) la carica di consigliere delegato, pur essendo affiancato nella sua opera da tre sequestratari. Dal 1945 al 1953, come dice la denuncia, il Cella si sarebbe fatto consegnare la somma di 95 milioni dai sequestratari e dal direttore amministrativo, dietro garanzia di assegni portanti la sua firma, ma a vuoto. Il finanziere, dal canto suo, non appena appresa la notizia della denuncia ha dichiarato che la somma gli spettava in quanto era stata da lui anticipata per potenziare l'azienda. Egli ha affidato la pratica al suo legale di fiducia avvocato Michele Lener.

Persone citate: Benito Mussolini, Cella, Clerici, Colella, Edoardo Clerici, Gian Riccardi Cella, Gian Riccardo Cella, Michele Lener

Luoghi citati: Milano