Il progetto dell'oli. Moro per fa riforma elettorale

Il progetto dell'oli. Moro per fa riforma elettorale Il progetto dell'oli. Moro per fa riforma elettorale Il « quorum » per i Consigli provinciali dovrebbe aggirarsi sul 50-60 c/o dei voti d'ogni singolo collegio - Ancora non iniziate le trattative con i partiti (Dal ìiostro corrispondente) Roma, 27 giugno. Le trattative fra i democristiani e gli altri partiti per la riforma della legge elettorale per i consigli provinciali non sono ancora cominciate. Tutto indica che gli interessati si muovono con cauteia e non hanno fretta'. Ma siccome giovedì verrà ripreso alla Camera il dibattito sulla riforma, e da presumere che la preoccupazione dominante sia quella di muoversi ufficialmente quando la situazione sia divenuta matura per un accordo rapido e sicuro. Allo stato attuale delle cose, la de è orientata verso una proposta di compromesso. Invece della proporzionale pura che i socialisti chiedono con la proposta di legge Luzzatto, l'on. Moro pensa ad un sistema simile a quello vigente con questa differenza: un candidato, per essere eletto, non deve più ottenere soltanto la maggioranza relativa dei voti, ma deve toccare un quorum che si aggirerebbe tra il cinquanta e il sessanta per cento dei voti. I socialisti esigono, per rinunciare alla proporzionale pura, un quorum molto alto, cioè del 65 per cento dei voti. Questo signi fica che, in pratica, funzionerebbe ovunque la proporzionale perché è estremamente difficile che un solo candidato raggiunga il 65 per cento dei voti. Le cose, poi, sono rese più complicate da un altro fatto: come i comunisti, anche i fascisti, i monarchici ed i liberali respingono ogni idea di < quorum », ed affermano che o la legge rimane com'è attualmente, o deve esserci la proporzionale pura In tal modo, sebbene comunisti e fascisti ne siano esclusi in partenza, le trattative sul c quorum » possono assumere 11 carattere più impegnativo di negoziati diretti e limitati ai democristiani ed ai social.sti. In ogni caso i compiti dei plenipotenziari » democristiani sono stati nettamente definiti: Moro, che è il segretario del partito, tratterà con 1 segretari dei partiti, Piccioni, capo del gruppo senatoriale, con i propri colleghi degli altri gruppi, e Gui, capo del gruppo pariamentare, con ì propri colleghi della Camera I socialdemocratici concluderanno domani, con la replica dell'on. Saragat e il voto della risoluzione conclusiva, 1 lavori del loro Comitato centrale. Non si prevedono sorprese: verrà confermata la linea di centro-sinistra per un governo con maggioranza autonoma. Oggi sono Intervenuti, tra gli altri, il vice-segrptario Tanassi, del quaie si era detto che fosse favorevole al centro, e che ha difeso le idee di Saragat; l'on. Preti che ha reclamato una politica di centro-sinistra, ma con l'adesione del psi; Paolo Rossi e Simo nini che, Invece, hanno raccomandato il ritorno al centrismo (già raccomandato dal sen. Reale, che guidava la corrente degli ex-comunisti). Una quarta posizione è quel la illustrata dall'ex-comunìsta Aldo Cucchi, che è per il sostegno ad un governo monocolore che si appoggi a sinistra Felice Ippolito ha Illustrato 1 pericoli di una azione c demagogica » da parte governativa, e l'on. Pierluigi Romita ha posto il problema delicato dell'atteggiamento che 11 psdi deve tenere nei confronti di un psi che si proclama autonomo. m^ j#

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