Un camion militare carico di alpini precipita in un burrone: 22 feriti

Un camion militare carico di alpini precipita in un burrone: 22 feriti Impressionante incidente sulla strada dello Val Germanasca Un camion militare carico di alpini precipita in un burrone: 22 feriti Pauroso volo di trenta metri presso Perrero - I soldati tornavano da una esercitazione - Improvvisamente il veicolo è uscito di strada ed è finito sul greto del torrente - Nessuna delle vittime è grave (Dal nostro inviato speciale) . Pinerolo, 25 giugno. Un autocarro carico di alpini è precipitato questa sera sul areto del torrente Germanasca dopo un volo di una trentina di metri. I venti e più soldati\che si trovavano a bordo, perì un caso veramente fortunato,]sono usciti dalla paurosa av-\ventura vivi sebbene feriti ;\nessuno di essi versa in condì- jzioni allarmanti. [L'impressionante incidente è accaduto verso le 18,S0 sulla strada che da Perrero porta al Praly, nell'alta valle Germana- sca. A Perrero è accampala da Lct'rca un mesi, per le esercita-ìzioni estive, la compagnia pio-,nteri della brigata alpina Tau-t rinense, normalmente di stan za a Torino. Le esercitazioni, che avranno termine martedì prossimo, quando il reparto farà ritorno a Torino, si svolgono di solito sui monti sopra Praly. La sciagura ha colpito alcune squadre che tornavano appunto da queste manovre. Il reparto, comandato dal sottotenente Franco Molaschi, piemontese come la maggior parte degli alpini della Taurinense, era salito sul terreno di esercitazione nel primo mattino, trasportato fino a Praly da due autocarri Fiat 52. A sera i militari erano tornati a piedi a Praly e risaliti sui camion avevano preso la via del ritorno. L'incidente è accaduto a circa tre chilometri da Perrero, in una località denominata Roccia delle Mine. In questo punto la strada, tracciata sul versante di sinistra della valle, non è nò in forte pendenza né eccessivamente montuosa. Vi sono si \ un paio di curve ma larghe e # ampia visibilità che non ri¬ chiedono difficili manovre ne anche da parte di veicoli di notevole ingombro. Non si riesce perciò a capi- !re come sia avvenuta la di sgrazia. Ma lasciamo parlare gli alpini del primo autocarro, che dal cassone posteriore sono stati muti testimoni delta sciagura. « Il secondo camion — essi dicono — ci seguiva ad una ventina di metri di distanza. Ad un tratto, nel punto in cui la strada si raddrizza dopo una curva a destra appena accennata, lo abbiamo visto sbandare all'improvviso verso il lato destro della rotabile. L'autista, l'alpino Filippo Sandri, deve avere fatto l'impos- sibilo per riportare il veicolo in carreggiata. Tutto è stato inutile. Il camion si è diretto verso la spalletta in muratura; oltre la quale si apre lo scosceso pendio in fondo al quale scorre il Germanasca. II parapetto ha resistito e l'autocarro è strisciato contro di esso per tutta la sua lunghezza. Dopo cinque-sei metri, dove la spalletta finisce, non ptù trattenuto, ha puntato il muso nei vuoto ed è precipitato giù, per la scarpata», II pendio, per quanto scosce so, è ricoperto da fitti cespuLyli. Gli arbusti non hanno arrestato la caduta del veicolo, L'hanno per altro attutita e a questa fortunata circostanza si deve il fatto che la sciagura non abbia avuto conseguenze tragiche. La rovinosa caduta ha avuto termine una trentina di metri più in basso, sulle rocce della sponda sinistra del Germanasca. E pochi minuti dopo, quando gli alpini feriti e contusi ancora non si erano resi conto di quello che era avvenuto, i commilitoni del primo camion, subito arrestatosi, già cominciavano le operazioni di soccorso e davano notizia della disgrazia a Perrero. In paese subito veniva predisposto il necessario: dal campo degli alpini partivano tutti i veicoli disponibili, gli automobilisti di passaggio nella località si mettevano a disposizione dell'autorità militare, e con il medico del reparto accorreva sul luogo dell'incidente il sanitario condotto dott. Quattrini. Nel volgere di pochi minuti tutti i feriti erano riportati sulla strada e adagiati sul ciglio. Erano ventidue: troppi per essere medicati sul posto. Con gli automezzi mobilitati, essi perciò venivano immediatamente trasferiti all'ospedale Edoardo Agnelli di Pinerolo, dov'erano medicati dal primario prof Ferrando, dal suo aiu'o dott Goria, dagli assistenti dottori Ciancio e Magistroni e dagli anestesisti dott. Avalaneo e Vivaldo. Come abbiamo detto, ne"sdizioni preoccupanti, anche se tutti sono ricoverati all'ospedale. I referti non sono anco ra stati rilasciati perché si attende di conoscere l'esito degli esami radiografici. Ecco l'elenco dei feriti, dei quali l'autorità militare non ha finora rivelato le località di provenienza: Giuseppe Molineris, Mario Semino, Lorenzo Deime, Bruno Carbone di SS anni da Prunetto (Cuneo), Angelo Ponti, Liliana Ponte, Giancarlo Sirombo, sergente Aurelio Della Torre, sergente Antonio Esposito, Piero Gambizza, Paolo Schiagno, Piero Ghiàella, Agostino Penna, Gino Frisa, Giuseppe Crova, l'autista Filippo Sandri, Gaudenzio Capra di Borgo Revel presso Verolengo, Nicodemo Lansalone, Federico Ruzza, Mario Audo, Fedele Giovanetto e il sottotenente Franco Molaschi. I soldati sono quasi tutti della classe X937, prossimi cioè al congedo. Vm