Indecisione nella d.c. sulla riforma elettorale

Indecisione nella d.c. sulla riforma elettorale Indecisione nella d.c. sulla riforma elettorale Il direttivo dei deputati non si è pronunciato - L'on. Gui dichiara inaccettabile il progetto socialista, ma ritiene necessarie modifiche all'attuale ordinamento (Dal nostro corrispondente) Roma, 23 giugno. Per esaminare il problema della legge elettorale per i consigli provinciali, sulla quale dovrebbe pronunciarsi domani la direzione della de, si è riunito stamani il direttivo dei deputati del partito di maggioranza. C'è diversità di vedute nella de fra la direzione, orientata per la riforma, ed 1 parlamentari che vi sono tendenzialmente contrari: per questo era importante conoscere il pensiero dei deputati. Ma questi, nonostante il loro presidente, on. Gui, avesse interrotto la crociera a bordo della Leonardo eia Vinci, per presiedere alla riunione, non si sono pronunciati in maniera definitiva. Il classico schieramento della destra, del centro doroteo e della sinistra si è ripetuto, ed 1 deputati de si sono trovati divisi fra 1 favorevoli alla riforma, 1 recisamente contrari ed 1 fautori di un compromesso: sul compromesso, però, si sono manifestate diverse tendenze. L'on. Gui ha riassunto la discussione dicendo che la'richiesta di riforma, così come si concreta nella proposta di legge del socialista Luzzatto, è inaccettabile, ma che qualche ritocco alla legge vigente è necessario perché non si possono trascurare le esigenze dei partiti minori né Ignorare che l'opinione pubblica è favorevole, in complesso, ad una revisione. L'on. Bettiol, che guidava la corrente contraria alla riforma, ha replicato con un riferimento al Giappone: «Siamo in clima giapponese; penso che la de non debba fare né la Butterfly né 11 samurai romantico di fronte al Budda giavanese che è Nei.' i ». L'odierna rinuncia a decidere è un successo di Moro, perché si temeva una presa di posizione contrarla. Il segretario della de s'era, in realtà, preoccupato la notte scorsa di fare in modo che 1 parlamentari non ponessero la direzione di fronte al fatto compiuto. Si pensa, così, che domani Moro potrà, senza proporre un vero e proprio progetto rigido, suggerire al membri della direzione di approvare un sistema che modifichi l'attuale legge con l'introduzione di un < quorum » minimo perché un deputato, in ciascuno del collegi di provincia, possa essere eletto; se nessuno dovesse raggiungere il «quorum» del voti fissato, i voti ottenuti dai candidati di ogni collegio provinciale dovrebbe riservarsi sulle liste provinciali del partiti facendo funzionare la proporzionale. La faccenda del «quorum» è delicata perché 1 socialisti vogliono un « quorum » alto, in maniera che sia difficile ai singoli candidati nei singoli collegi provinciali d'essere eletti, e funzioni in pratica la proporzionale, mentre la de vorrebbe tenere il « quorum » piuttosto basso. Questa controversia apparentemente tecnica consente ancgidildcctvoapralgbppsdPClavmcavnc ai comunisti, che in questo sono d'accordo con i monarchici ed 1 fascisti, di inserirsi nel gioco: 1 comunisti sostengono, infatti, che essi sono d'accordo coi socialisti per la riforma in senso proporzionale della legge, ma rifiutano ogni tipo di « quorum » che, invece, i socialisti potrebbero accettare a certe condizioni. In campo socialista sono state prese alcune misure che rivelano un affermarsi, sul piano organizzativo, della tendenza autonomista. La direzione del partito ha deciso che l'on. Pieraccini, molto vicino a Nennl, assuma la direzione dell'Arditi.La carica di dirigente dell'Ufficio di massa è stata assegnata all'on. Riccardo Lombardi, anch'egll esponente del più fermo autonomismo: in pratica all'on. Lombardi sono state affidate le leve necessarie per sviluppare la strategia di differenziazione del psl dal PC' m. t.

Persone citate: Bettiol, Gui, Lombardi, Luzzatto, Moro, Pieraccini, Riccardo Lombardi

Luoghi citati: Giappone, Roma