Medici invita gli studenti ad essere sereni agli esami

Medici invita gli studenti ad essere sereni agli esami Oggi cominciano gli «tornii» per la maturità Medici invita gli studenti ad essere sereni agli esami uVi mando il più fervido ed affettuoso augurio» - «Le interrogazioni non devono mai assumere aspetti drammatici né da parte dei giovani né degli insegnanti» - « / professori sono severi, ma sempre giusti» Roma, 23 giugno. H ministro per la P. I., sen. Medici, ha fatto questa sera ai microfoni della radio - televisione una dichiarazione sulle svolgimento degli esami di Stato. « Domani — egli ha detto — avranno inizio gli esami orali. Compiuti gli scritti, i giovani si accingono a questa seconda fatica e il ministro per la P. I, desidera formulare per essi il più fervido, affettuoso augurio, consapevole delle difficoltà che debbono superare in un clima che, talvolta, ha assunto i colori del dramma. E ciò è male. Gli esami, pur necessari, non debbono mai assumere aspetti drammatici né da parte dei giovani, né delle famiglie, né degli insegnanti. « L'esame, imposto dalla costituzione, vuole accertare una maturità o dare un'abilitazione all'esercizio di una professione. E' quindi indispensabile l'esame. Ma esso — ha proseguito il ministro Medici — deve essere svolto in un clima di concordia, ed I giovani devono e--ire che I loro insegnanti, pri. di essere dei giudici, sono coloro che li hanno formati, che li hanno educati con pazienza operosa, che hanno dedicato tutta la loro vita, la loro difficile vita ispirata da un'alta vocazione, alla formazione del loro intelletto, della loro cultura, della loro preparazione tecnica e professionale. c I giovani devono vedere negli insegnanti maestri affettuosi, severi, ma sempre giusti, e le famiglie devono comprendere che soltanto in una collaborazione che associ i giovani con gli insegnanti si potrà attuare quel clima in cui i giovani danno il maggiore rendimento anche all'esame. Con queste parole ripeto il mio fervido augurio ». dptpAd un redattore il ministroSMedici ha poi detto: «Le commissioni giudicatrici sapranno rispondere alle aspe*tatlve che, in qualità di ministro della P. I., ho in esse riposto, sicuro che sapranno svolgere bene il delicato compito di accertare la maturità del giovani attraverso un dialogo atto a scoprire, con consapevole responsabilità, l'intelligenza, la capacità e la personalità dei candidati ». « Esorto i candidati e le loro famiglie a considerare le prove d'esame non come un evento eccezionale, ma come un naturale svolgimento del l'insegnamento stesso, e perciò con commissari che non dimenticano di essere essi stessi • docenti amorevoli del propri alunni e desiderosi soltanto di attuare quella forma di schietto colloquio cui poco prima ho accennato ».

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