L'accusa punta sul movente della rapina per mandare all'ergastolo il "protettore,, di Rosemarie di Massimo Conti

L'accusa punta sul movente della rapina per mandare all'ergastolo il "protettore,, di Rosemarie Il processo a Francoforte contro il presunto assassino «Iella mondana L'accusa punta sul movente della rapina per mandare all'ergastolo il "protettore,, di Rosemarie Heinz Pohlmann aveva molti debiti; dopo la morte della ragazza li pagò tutti e spese tre milioni per un'auto - Il difensore afferma: "Sono indizi inconsistenti. Non è neppure provato che Rosemarie fu strangolata il 29 ottobre '57, quando l'imputato fu visto uscire dalla sua casa,, (Dal nostro inviato speciale) Francoforte, 21 giugno. Heinz Pohlmann, il presunto assassino di Rosemarie, è apparso oggi sulla scena del Tribunale di Francoforte con l'aria più sicura che possa mostrare uno che rischi l'ergastolo. Usando di una prerogativa concessa ai rei dalle leggi tedesche, il Pohlmann ha preso a interrogare i testimoni alternatisi nell'aula col tono d'un Pubblico Ministero. Il protettore di Rosemarie — zazzera scura, sopracciglia folte, sugli occhi chiari, labbra sottili — assediava i tèsti/tnoni con incomode domande. Parlava con calma insinuante, scoprendo hi un sorriso di trionfo la dentatura canina (Pohlmann ha denti minutissimi e aguzzi) quando l'interrogato si mostrava reticente o cadeva in contraddizione. Pohlmann ha un aspetto un| tuoso e morbido, che è all'ori¬ iiiiiiiiiii)iitiiiiiiiiiiiiijiiiii(iiiiiii<iiiiiiii[iiiiiiiii gine di molti sospetti e pettegolezzi sul suo conto. Ha mani affusolate di pianista. Riesce difficile immaginare che abbiano strangolato Rosemarie. E, difatti, in questo processo indiziario gli t innocentisti » prevalgono nettamente sulla parte avversa. Uno dei due difensori del Pohlmann, l'avv. Jablonka, ci ha dichiarato durante una interruzione dell'udienza: « Le accuse imbastite dalla polizia con inconsistenti indiai possono crollare da un momento all'altro come un castello di carte. Finora tutti hanno sempre creduto che Rosemarie morì nel pomeriggio del 89 ottobre io r, tra le 15,30 e le 16,50. E l'intiera accusa contro il mio cliente si basa proprio su questo elemento fondamentale. Pohlmann, si dice, fu visto uscire dalla casa di Rosemarie proprio in quell'ore; Pohlmann, si afferma ancora, non iiiiiiiiiiii<iiiiiiiiiiiriiiniiiEii iiriiiiiiiitinic* ha un alibi, non ricordando bene come abbia trascorso tutto il pomeriggio. Ebbene: non c'è la prova irrefutabile che Rosemarie venne assassinata nel pomeriggio del ss ottobre ». Oggi la pubblica accusa rappresentata dal dott. Bauer, si era prefissa di dimostrare che il Pohlmann non aveva mai un soldo in tasca, e che vivacchiava di debiti, di raggiri e di espedienti. Otto testimoni, per lo più commercianti, che lo ebbero alle proprie dipendente -come rappresentante, hanno parlato dei sistemi truffaldini dell'accusato: ammanchi, piccoli imbrogli, appropriazioni indebite, scorrettezze d'ogni genere. Tutti però hanno lodato la sua capacità di svelto rappresentante di commercio: « Pohlmann era capace di vendere per calzini blu un paio di calze rosse » ha detto uno dei testimoni. Era il tipo del simpatico imbroglione: € Un uomo dalla fiorente fantasia », ha aggiunto un altro teste. Comperava, vendeva e trafficava con estrema disinvoltura. Si intendeva di tutto, di automobili e di assicurazioni, di dentifrici e di polvere per i budini. Nel 19U girava in uniforme di colonnello della divisione <Hermann Goering*, e si era fidanzato contemporaneamente in diverse città della Germania. A Wuppertal, nella Ruhr, conquistò, tra le altre, una diciassettenne (la madre della ragazza è comparsa oggi in veste di testimone) spacciandosi per proprietario di una fabbrica. « Tengo a precisare — ha interrotto a questo punto il Pohlmann — che non ho mai indossato la divisa di colonnello. Portavo soltanto i gradi di tenente-* (in realtà era un soldato semplice). Ma se il Pohlmann fu sempre squattrinato, dove prese tanto denaro, dopo la morte iqpcièszatdsmcstcdlcnccmtdptltestGdi Rosemarie, per'pagare jrranjparte dei suol debiti (oltre tre milioni di lire) e comprarsi anche una macchina sportf ha domandato oggi il P. M. Non è lecito il dubbio che fu il Pohlmann a portarsi via i diciottomila marchi che Rosemarie aveva con sé, in casa, dovendo pagarsi in quei giorni uno splendido anello t Pohlmann ha risposto: <Parte di quel denaro mi fu dato da un amico ». - < Chi era quest'amico? — ha 1111 II II 111 IN 111IIM1111 il il I II 111 IMI II 1111J11111111 II incalzato il P. M. — Forse quel signor Kern, di cui lei parlò a suo tempo con dei conoscenti f ». < Il nome Kern è una mia invenzione. Non posso dire chi è l'uomo da cui ebbi tutti quei soldi, né i motivi dell'elargizione ». Può darsi che il potente amico del Pohlmann sìa soltanto un fantasioso tentativo dell'imputato di giustificare le sue eccezionali spese dopo la morte di Rosemarie. Ma anche questo particolare si inserisce perfettamente nell'intelaiatura del caso Rosemarie, con tutto il suo torbido mondo di magnati, di pervertiti di lusso e di cortigiane astute, che frequentano i lussuosi night-clubs di Francoforte; città di banche e di commerci, dove il denaro corre con molta facilità. La gente continua a credere nel romanzo di Rosemarie. E i giornali popolari, da parte loro, alimentano il mito dei potenti nell'ombra. L'aula di Francoforte, dove si svolge il processo, era gremita anche oggi. Molti si erano messi in fila davanti all'ingresso del Palazzo di Giustizia, aspettando l'apertura del processo, già dalle sei del mattino. E, a sera, se ne sono andati a casa tutti soddisfatti. Massimo Conti

Persone citate: Bauer, Heinz Pohlmann, Hermann Goering, Kern, Rosemarie Heinz Pohlmann

Luoghi citati: Francoforte, Germania, Ruhr, Wuppertal