Un partigiano francese salvò Londra dai massicci bombardamenti delle V-1

Un partigiano francese salvò Londra dai massicci bombardamenti delle V-1JkwntiaciasiaMmgt impresa rivelata dopo sédici anni Un partigiano francese salvò Londra dai massicci bombardamenti delle V-1 L'ing. Holland riuscì a organizzare, nella Normandia occupata dai tedeschi, un'efficientissima rete di spionaggio Attraversò il confine un centinaio di volte, con preziose informazioni - Travestito da pastore protestante potè localizzare e vedere le rampe di lancio delle «bombe volanti» - Allora intervenne la Rai e le basi furono distraile (Nostro servizio particolare) Parigi, 17 giugno. Verso la fine dell'estate 1943, i tedeschi avevano messo a punto, nella base di Peenemilnde sul Baltico, la famosa arma segreta che alerebbe dovuto capovolgere le sorti della guerra: le VI, o bombe volanti. Lanciate da terra, potevano compiere una traiettoria di S00-S.ri0 km. e piombare sull'obbiettivo a velocità vertiginosa. Né le artiglierie né gli aerei da caccia erano in grado di intercettarle. L'effetto psicologico sui combattenti e sui civili sottoposti al bombardamento « invisibile* sarebbe stato enor- me; e Hitler contava di piegarela resistenza degli inglesi distruggendo Londra con un attacco prolungato e massiccio iiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Occorrevano cinquemila Vi al mese; con uno sforzo immane, forse per la fine dell'anno i tecnici di Peenemilnde avrebbero potuto fornire il micidiale stock di bombe richiesto. Il Fuehrer dette gli ordini: entro dicembre dovevano sorgere i?i Normandia ed intorno a Calais, nella Francia occupata, le rampe di lancio necessarie per iniziare il bombardamento sistematico di Londra. I lavori incominciarono a ritmo accelerato, con impiego di uomini e di materiali imponente, ma la capitale inglese fu risparmiata dalla distruzione. Individuate in tempo 'più di un centinaio di basi VI furono bombardate dagli aerei della Raf e rese praticamente inutilizzabili. Nessuno ha iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii mai saputo finora (e lo rivela adesso il libro di un ex ufficiale della Marina britannica, George Martelli, di cui il Figaro littéraire anticipa le pagine più drammatiche) che Londra fu salvata da un partigiano francese, Michel Hai¬ tzcugceclord, il quale trasmise all'In-Htelligence Service i disegni]zdelle rampe di lancio tede-1 pa a i a . a r o i . i | : i a i sche e la loro localizzazione precisa. Hollard, ingegnere, ha oggi 03 anni e lavorava in un'industria chimica. Ila un passato militare glorioso: "nel 'ili, a 17 anni, si arruolò volontario e si meritò una croce di guerra. Nel maggio del 19ltl attraversò clandestinamente la frontiera svizzera e si mise in contatto con l'ambasci^'a britannica a Berna offrendo i suoi servizi di <resistente> alle truppe alleate. In due anni varcò il confine un centinaio di volte, offrendo informazioni di importanza decisiva. Aveva organizzato un centro di spionaggio efficientissimo — l'<Agir>, di cui fece parte il poeta Robert Desnos — ed aveva ai suoi ordini un centinaio di agenti: di essi venti furono arrestati e sottoposti a torture atroci (ma nessuno parlò), altri venti morirono in campo di concentramento o vennero fucilati. Lo stesso Hollard fu scoperto dalla Gestapo nel '//-} e deportato a Neuengamme; si salvò da quell'inferno e, tornato in patria, mantenne per quindici .fni il segreto sulla sua am• rcvole missione, cedendo infine alle insistenze di George Martelli, che dell'impresa si È fatto croìiista con il libro Agent extraordinary. Colt quale rischio e quanta audacia Hollard abbia potuto scoprire le basi delle VI, loca lizzarle v trasmetterne i pia ni agli inglesi, è ricordato con la secchezza d'uso nella cita zione che accompagna la medaglia D.S.O. (Distinguished Service Order, la più alta onorificenza militare britan nica accordata ad uno stra niero) di cui il capo dell'i Agir » fu insignito alla fine della guerra: < Correndo grandi pericoli personali, egli individuò queste rampe e ne fece un rapporto con una tale precisione che se ne poterono costruire in Inghilterra dei modelli ridotti, ciò che permise in seguito di bombardare le basi tedesche ». Hollard scoprì la prima rampa, a Bonnetot - le - Faubourg, in seguito alla segnalazione di uno dei suoi uomini, che in un bar di Rouen aveva sentito due operai parlare «rii costruzioni gigantesche e di tipo nuovo » ordinate dai tedeschi in diversi punti dellu Henna inferiore. Si travesti da missionario protestante ed entrò in contatto con il comando nazista, riuscendo ad avvicinare alcuni lavoratori francesi reclutati con la coercizione; ottenne notizie x-aghe ed imprecise, i lavori erano compiuti in grande segreto. Hollard indagò per proprio conto, filtrando la notte nei boschi attraverso le maglie delle sentinelle. Vide un grande spiazzo, con piste in cemento, simile ad un aeroporto; ma non scorse alcun aereo. Intuì la verità, perchè era al corrente dei progressi compiuti dai tedeschi a Peenemilnde nello studio delle bombe volanti. Successive informazioni gli confermarono che i nazisti stavano lavorando allo stesso genere di costruzioni in quasi tutta la Normandia. Raccolse cinque o sei del suoi a gin- dsplf ti più fidati, che batterono la zona in bicicletta, vestiti da contadini. La Normandia era un cantiere: dappertutto sorgevano piste e capannoni, casematte in cemento armato e corridoi sotterranei. Era la conferma ai sospetti di Hol Hard. Ora bisognava localiz zare le basi ed ottenerne piani. Gli renne in aiuto un disegnatore che lavorava per i tedeschi ad una rampa. Costui riuscì a sottrarre alcuni disegni ad un ufficiale. Aiutandosi con la memoria e con la sua esperienza di ingegnere, Hollard ricostruì la planimetria delle altre rampe. Di forma rettangolare, larghe 1S0 metri e lunghe poco più di trecento, le basi di lancio risultavano press'a poco tutte eguali: una serie di costruzioni basse e di piattaforme in cemento circondate da una rete di piste e di strade, che convergevano verso uno spiazzo rivolto a nord, in direzione dell'Inghilterra. Lungo il prolungamento di questo spiazzo simile ad una grossa aia, correva una pista come quella che aveva attirato l'attenzione di Hollard a Bonnetot-le-Faubourg. Era la chiave dell'enigma. L'esame dei disegtii sottratti all'ufficiale nazista rivelò infatti che la pista, su cui si vedevano due rotaie, reggeva una rampa inclinata a 15 gradi. L'asse della rampa era rivolto verso Londra; era dunque chiaro che" la base era destinata al lancio di proiettili sulla capitale inglese. Una piattaforma rettangolare nella parte anteriore della rampa serviva evidentemente da catapulta. Quanto alle altre costruzioni, dovevano servire per il montaggio delle bombe, come magazzini e depositi. < Quando ebbe sotto gli occhi la serie completa dei piani che era riuscito a ricostruire — scrive George Martelli — Hollard provò la gioia meravigliosa dell'archeologo che, a forza di calcoli e di misure pazienti, fa "rivivere" da pochi frammenti uno splendido palazzo antico...». La sera stessa si mise in cammino per la frontiera svizzera con i preziosi documenti. I tedeschi erano ormai quasi pronti ad iniziare la distra zione di Londra con le VI; ma gli inglesi, grazie alle informazioni di Hollard, li prcvenirono, ed un massiccio bombardamento a tappeto mise a tacere per sempre le micidiali basi delle bombe volanti, d. n.

Persone citate: Agent, George Martelli, George Martelli ? Hollard, Hard, Hitler, Holland, Raf, Robert Desnos