Il «pretendente» di Francia rovinato da un crollo bancario ? di Sandro Volta

Il «pretendente» di Francia rovinato da un crollo bancario ? Una notizia che fa rumore nei circoli aristocratici Il «pretendente» di Francia rovinato da un crollo bancario ? L'erede del Re Sole avrebbe perso 600 milioni di franchi affidati alla banca Lambert-Blitz • Da quando De Gaalle è tornato al potere, il Conte di Parigi vive nel silenzio (Dal nostro corrispondente) Parigi. 17 giugno. Da un po' di tempo, non si sente più parlare del Conte di Parigi, il quale, durante la IV Repubblica, non si lasciava sfuggire occasione per pubblicare la propria opinione su qualsiasi problema fosse venuto di attualità. I governanti di allora davano poco peso alle sue parole, ma, insomma, queste venivano portate a conoscenza del pubblico nei resoconti dei giornali, allo stesso titolo dei discorsi che i parlamentari di ogni partito pronunziavano dalla tribuna dell'Assemblea Nazionale. Con De Gaulle al potere, sarebbe stata una stonatura se Henri d'Orléans avesse continuato ad ammonire il governo sulla migliore soluzione per i diversi problemi: due sovrani sarebbero stati infatti troppi per una repubblica. Ma non è soltanto questa la ragione per cui il Conte di Parigi ha smesso di dare consigli a chi, d'altronde, non glieli chiede affatto. Un'altra ragione, certo non meno importante, è che il discendente dei re di Francia si trova in gravi difficoltà finanziarie o, stando ai pettegolezzi che circolano nei salotti dell'aristocrazia legittimista, sarebbe addirittura rovinato. Il pubblico, infatti, non sente più parlare di lui, ma fra i duchi e i marchesi che formavano la sua corte non si parla d'altro. Con aria costernata, che tradisce tuttavia una certa maligna compiacenza, i cortigiani vanno ripetendo che So Majestè non ha più un soldo. Parlano di 600 milioni di franchi che avrebbe perduto nelle peripezie subite dalla banca Lambert-Blitz, alla quale il capo della Casa di Francia aveva affilato quasi tutta la sua fortuna. Poiché le chiacchiere erano uscite dai salotti aristocratici di Parigi ed erano arrivate fino alla redazione del giornale inglese Evening Standard, che le ha pubblicate, Jean Jacobi, uno dei dirigenti della banca Lambert-Biltz, è stato costretto a dare qualche precisazione. Ha ammesso che il Conte di Parigi aveva importanti interessi nella banca, ma ha affermato che se ne era ritirato quando questa si e trovata In difficoltà ed è stata poi assorbita dalla banca del l'Unione Parigina. Natural¬ mente, ha aggiunto il banchiere, un'operazione di questo genere porta sempre qualche perdita ma, per arrivare alle cifre astronomiche di cui si parla, ci corre. Comunque stiano le cose, è certo che la famiglia di Henri ha chiuso il nastello Le coeur volant, a Louvecienne1*. e si è ritirata a vivere in Portogfll- 10 La nuova residenza porta qualche inconveniente, perché 11 Conte di Parigi, che osserva costumi familiari molte rigidi, preferisce non aver relazioni troppo frequenti con l'ex-re d'Italia, cosicché qualche voltn si creano situazioni piuttosto Imbarazzanti. Però la corte del Coeur volant era troppo cara ed egli ha dovuto rinunziarci. Al Coeur volant sono abitate ora soltanto poche stanze di un'ala, in cui è andato a stare, in un appartamento di tipo piccolo borghese, il figlio del Conte di Parigi, tenente Henri d'Orléans, conte di Clermont e, se il padre non avesse rinunciato al trono, delfino di Francia. Il giovane ufficiale, che fa parte del Gabinetto del generale Ely, capo di Stato Maggiore Generale, cerca da diverso tempo un appartamento a Parigi per andarci a vivere insieme alla moglie Maria Teresa di Wiirttenberg e alla figlia di diciassette mesi, Maria Isabella, ma, poiché gli affitti sono molto cari, ha dovuto adattarsi per ora ad andare a stare in un'ala del castello, che è a una ventina di chilometri da Parigi. Sandro Volta

Persone citate: Clermont, De Gaalle, De Gaulle, Henri D'orléans, Jean Jacobi, Maria Isabella, Maria Teresa