Anquetil conserva la maglia rosa per ventotto secondi di vantaggio su Nencini

Anquetil conserva la maglia rosa per ventotto secondi di vantaggio su Nencini Anquetil conserva la maglia rosa per ventotto secondi di vantaggio su Nencini (Dal nostro inviato speciale) Bormio, 8 giugno. fi Giro aveva superato il Passo del Gavia, gli atleti e la carovana eran saliti per la dura, interminabile rampa, che si apriva uno stretto varco nelle brume di uno scrosciatite temporale; gli atleti e la carovana erano scesi per la pericolosissima discesa, costeggiata da burroni di cui appena s'indovinava la fine laggiù, nel verde della lontana vallata. La battaglia — una battaglia un po' in formato ridotto — si era scatetiata di buon'ora, Van Looy aveva lanciato l'attacco con una piccola pattuglia, che aveva capeggiato a lungo la corsa, sul Passo di Molina di Lcdro, sul Campo Carlo Magno, sui primi tornanti del Tonale. Qui, al Tonale, Massignan era scattato all'offensiva. Sulla vetta, il ragazzo di Vicenza era passato insieme a Van Looy, precedendo di un minuto e 15 secondi Stablinski e di l'ili" una pattuglia che adunava nei suoi ranghi tutti i migliori. A Pontedilegno, la gara si era incamminata per la stradina del Gavia. Massignan come la rampa s'era impennata, aveva lasciato Van Looy al suo destino e aveva proseguito da solo. Alle sue spalle si era fatto luce Gatti, più dietro ancora Anquetil e Nencini ave vano giocato il loro duello quasi a colpi di spillo, un po' avanti Jacques, un po' avanti Gastone. Gaul aveva deluso: di fronte alla strabiliante prestazione di Massignan non era riuscito ad altro che a limitare il suo distacco. Massignan, pigiando svi pedali, aveva vinto il G. P. della Montagna, in ■uno scenario maestoso di picchi innevati, sui quali il sole appariva e scompariva fra le nuvole. Gaul era transitato a l'3S", Pambianco a S'IO", Nencini a +'45", Coletto a 4'SO", Anquetil a 5', Rostollan a S'OS", Carlesi e Van Looy a S'IO", Battistini a 5'SS", Hoevenaers a 6'10". E molte, purtroppo, erano state le spinte, distribuite salomonicamente un po' a tutti i concorrenti, ma in certi casi addirittura eccessive. La lotta per la conquista della maglia rosa, a questo punto, era sembrata definitivamente chiusa, mancavano ventisei chilometri di discesa che non sembravano sufficienti per aggravare in misura rilevante il ritardo di Anquetil. Ma il francese, che già una volta aveva bucato in salita, forava ancora, e, poco dopo, era costretto a metter piede a terra per un salto delia catena negli ingranaggi del cambio. La discesa aveva un fondo discreto, decisamente meno brutto di quanto avevano anticipato le previsioni della vigilia, ma il Giro sfiorava precipizi immani, gettarsi a corpo morto per la china era cosa umanamente impossibile. Cartelli di un giallo violento ammonivano, a pochi metri l'ufi dall'altro, segnalando j punti di maggior pericolo. Pure, Massignan non aveva rinunciato ai propositi di battaglia, ed anche Gaul non gli era stato da meno, superando' la sua istintiva riluttanza allei vola'te eccessivamente rischiose. Il più spavaldo di tutti, però, si era dimostrato una volta ancora Nencini, Gastone si era « sparato» per la china, il suo vantaggio su Anquetil, che si era frattanto riunito a Rostollan, Carlesi, Coletto e Van Looy, ad una decina di chilometri dal traguardo era salito di colpo intorno ai tre minuti. Il distacco di Gastone in classifica generale era nei confronti della maglia'rosa di S'£", un paio di pedalate di più poteva significare il trionfo per il bianconero della Carpano. Il Giro, che sino a quel momento, a dir la verità, si era più preoccupato dei pericoli della discesa che non del reale andamento della corsa, si infiammò d'entusiasmo. Superammo Nencini che filava ad andatura pazzesca, raggiungemmo Gaul, raggiungemmo Massignan, che era ancora a' romando. F, qui scoppiò il dramma del veneto senza fortuna. Esattamente a nove chiilometri e mezzo da Bormio, si afflosciò un tubolare della sua bicicletta. Gaul piombò sull'atleta intento a riparare il guasto e lo superò. Massignan, però, rimontò in sella, in pochi minuti di caparbio inseguimento si riportò su Charly e riuscì a lasciarlo. Gaul strinse i denti, si rifece notto, proprio all'altezza dello striscione che segnalava l'ultimo chilometro i due transitarono quasi appaiati. Un sibilo cattivo e crudele. Massignan ebbe un gesto di disperata rassegnazione contro la sorte che gli dava lo sgambetto di una seconda irreparabile foratura. Gaul, scuotendo il capo, tirò dritto, lo sport nulla può concedere al sentimentalismo, Gaul tagliò il traguardo senza un sorriso, gli occhi rossi e lacrimanti in un volto grigio di fango e di sudore. Quattordici secondi dopo fu il turno di Massignan e. la folla, una piccola folla quasi inebetita dalla lCJ17CAaK6b9C1Dbrutta sorpresa, non trovò i Snemmeno la forza di accoglie-\Cre coti un caloroso battimoni ! bil protagonista del Gavia. Mas-\Tsignan crollò di colpo. Lo ressero, mentre stava cadendo di bicicletta, lo tolsero di sella, lo sospinsero amorevolmente fuori dalla mischia. Imerio aveva le labbra bianche di bava, il suo corpo esile era scosso da un impressionante pianto che non trovava sfogo nelle lacrime. Si tolse il berrettino di testa, lo sbatté a terra con rabbia, mentre i tifosi già urlavano la loro gioia per aver visto spuntare da lontano l'inconfondibile sagoma di Nenoini. Gastone era lucido, quasi freddo. Gli si strinsero intorno i giornalisti, scrutando ansiosi il lento camminare delle lancette dei cronometri. Avrebbero dovuto trascorrere tre minuti e due secondi perché Gastone spodestasse Anquetil della maglia rosa. Invece il francese comparve, insieme con Coletto e Carlesi, quando erano passati soltanto S' e 34", Jacques restava così al comando con il lieve vantaggio di 28 secondi. La classifica generale ora parla abbastanza chiaro, dopo i due capofila seguono Gaul a S'51", Massignan a 4'06" e Hoevenaers a 5'53". Manca una tappa, l'ultima, quella di domani, la Bormio-Milano di £B5 chilometri. Dovrebbe davvero succedere il finimondo, perchè Nencini riuscisse a spodestare Anquetil dalla sua posizione di leader. Perché sarebbe sul serio strano che la pianura venisse a combinare quanto non ha combinato la supertappa di oggi, ricca di quattro colli con una strada nel finale che forse sarà meglio evitare per l'avvenire dal momento che non sempre è detto che ogni cosa debba filar liscia su percorsi così accidentati. Questa supertappa, in fondo in fondo, un po' ha deluso, I tempi sono cambiati, il vecchio ciclismo che si inebriava di imprese leggendarie quando andava sopra quota duemila, è forse davvero finito. Un ragazzo solo ha avuto la forza ed il coraggio di scattare all'offensiva, un ragazzo solo, Massignan, imitato da un Gaul, la cui energia si è notevolmente impoverita. Gli altri, per giocare le loro carte, hanno atteso la discesa: ed il colpo non è riuscito. Guardate la classifica finale del G. P. della montagna: vi troverete al comandò Van Looy, ciclista ottimo, ma non certo dotato di eccellenti qualità di arrampicatore. E guardate l'ordine d'arrivo della tappa di oggi: novantotto partiti, novantotto arrivati (compreso Baldini, in ritardo di oltre.tre quarti d'ora/. Davvero, nel ciclismo qualcosa è cambiato. Gigi Boccacini g12 ORDINE D'ARRIVO: 1) Gaul, 229 km. in ore 7,20'54, media km. 31,163; 2) Massignan a 14"; 3) Nencini a l'07"; 4) Pambianco a 3'32"; 5) Carlesi a 3'41"; 6) Co¬ letto; 7) Anquetil col tempo di Carlesi; 8) Hoevenaers a 5'15"; 9) Junkermann a 6'35"; 10) Brupnamt a 5'5B": 11) Vati Looy a 6'56": 12) Ronchini a 7'20": 13) Defilippls a 7'44"; 22) Pizzofflio a 10'Gl"; 78) Baldini a 44'48"; 98) ed ultimo Ciampi a 57'21". CLASSIFICA GENERALE: 1) Anquetil ore 88,15'16"; 2) Nencini a 28"; 3) Gaul a 3'51"; 4) MassiKnan a 4'06"; 5) Hoevenaers a 6'53"; 6) Carlesi a 8'28"; 7) Pambianco a 8'32"; 8) Ronchini a 9'28"; 9) Delberghc a 12'29-'; 10) Coletto a 13'10"; 11) Van Looy a 14'55"; 16) Pizzogllo a 31'41"; 22) Doflllppis a 42'44"; 42) Baldini a 1,14'50" Gran Premio della Montagna: Molina di Ledro: 1) Van Looy; 2) Stablinski; 3) Impania. Campo Carlo Macno: 1) Van Looy; 2) Sta blinski; 3) Kazianka. Tasso del Tonale: 1) Van Looy; 2) Massi gnan; 3) Stablinski. Passo Gavia: 1) Massignan; 2) Gaui. Classifica finale G. P. della Montagna: 1) Van Looy punti 250; 2) Massignan 210; 3) Nencini 190 Due episodi appassionanti: a destra, Anquetil ha forato e ha cambiato bicicletta. Nencini cerca di superarlo. A sinistra, Nencini in piena velocità in discesa (Tel.)

Luoghi citati: Bormio, Milano, Molina Di Ledro, Pontedilegno, Vicenza