Musica e musicisti italiani destano viva curiosità a Parigi di Sandro Volta

Musica e musicisti italiani destano viva curiosità a Parigi Musica e musicisti italiani destano viva curiosità a Parigi Rappresentazioni all'* Opéra-Comique » in omaggio a Cherubini - La sorpresa del Barbiere di Siviglia di Paisiello - L'interpretazione dei «Virtuosi di Roma»; tra un atto e l'altro si fanno i nomi di Mozart e di Charlie Chaplin - Per venerdì prossimo Tosca nell'edizione originale: protagonista Renata Tebaldi (Dal nostro corrispondente) Parigi, 4 giugno. La compagnia lirica < I virtuosi di Roma >, con orchestra diretta da Renato Fasano, è stata invitata dall'Opéra-Comique di Parigi per una serie di rappresentazioni in omaggio a Cherubini, il musicista fiorentino che diventò francese e diresse il Conservatorio di Parigi, del quale ricorre quest'anno il secondo centenario della nascita. Ieri è stato rappresentato Il barbiere di Siviglia di Paisiello, e stasera è andata in scena La serva padrona di Pergolesi; le due opere hanno avuto un immenso successo e si ripeteranno la settimana prossima. La musica del Settecento italiano è molto conosciuta in Francia, soprattutto dopo la fine della guerra, da quando, cioè, il direttore dell'Istituto Italiano di Cultura, prof. Ferrarino, se ne è fatto propagandista instancabile. Non c'è concerto di musica da camera in cui qualcuna di quelle opere non figuri nel programma; specie Paisiello che, fra l'altro, fu anche maestro dì cappella di Napoleone, è nome familiare per i musicofili francesi. Nessuno però conosceva il suo Barbiere di Siviglia, che compose sette anni dopo la prima rappresentazione della commedia di Beaumarchais, e trentadue avanti l'opera buffa di Rossini. Ieri sera era la prima volta che si rappresentava in Francia, ed è stata per tutti una straordinaria sorpresa. Le squisite melodie di Paisiello, la leggerezza delle sue trovate orchestrali che conferiscono vino straordinario brio ai recitati, più che annunziare l'impeto rossiniano sembrano preparare i temi e le forme che Mozart svilupperà qualche anno più tardi. E', insomma, l'opera di un precursore il Barbiere di Paisiello, senza tuttavia perdere il carattere di attraente modernità. Nell'interpretazione della vicenda narrata da Beaumarchais, Paisiello, a differenza di Rossini, ha messo in rilievo il personaggio di Bartolo, più che quello di Figaro, e la sua Rosina non è la capricciosa che tutti sanno, ma una ingenua ragazza, tenera e candida. Per altre vie Paisiello ha cercato dunque di raggiungere la comicità di certe situa¬ zioni, ma vi è ugualmente arrivato con risultati non meno irresistibili. L'interpretazione dei < virtuosi di Roma >, eccellente da parte di tutti i cantanti, è spiritosa, movimentatissima, con effetti scenici che raggiungono spesso l'armonia di un balletto. Certi gags sono di un umorismo che fa ricordare i migliori film muti, cosicché nei commenti del pubblico fra un atto e l'altro si sentiva fare, ieri sera, il nome di Charlie Chaplin insieme a quello di Mozart. Affinché la musica di Paisiello mantenesse il suo delicato tessuto di musica da camera, l'orchestra dell ' OpéraComique ha ceduto il proprio posto all'orchestra italiana diretta dal maestro Fasano. E' la prima volta che un'orchestra straniera suona aXVOpéraComique, perché ciò è vietato anche dagli accordi sindacali, ma i musicisti francesi hanno accettato volentieri che ciò avvenga, consapevoli del carattere eccezionale dell'avvenimento. Di tutt'altro genere è lo spettacolo che andrà in scena venerdì all'Opera: forse meno raffinato, ma in ogni modo tale da costituire la grande serata della stagione musicale parigina. Renata Tebaldi canterà infatti in tra rappresentazioni della Tosca. La presenza del celebre soprano basterebbe a giustificare l'attesa del pubblico, ma, in ' questo caso, c'è qualcosa di più: si tratta, infatti, di una Tosca come non è mai stata rappresentata, una Tosca che il regista, André Barsac, ha ripristinato com'era prima dei tagli operati dallo stesso Puccini. Ritornerà cosi integralmente il terzo atto, che era stato soppresso, con la festa a Palazzo Farnese e almeno quattordici personaggi, fra cui la regina Maria Carolina, il marchese Attavanti, e il musicista Paisiello. Il drammone di Vittoriano Sardou, senza perdere la sua forza melodrammatica, ritroverà così certe sfumature cui era stato necessario rinunciare in una edizione troppo schematica e senza mezze tìnte, con tutti i sentimenti espressi sommariamente e, perciò, in forma violenta: passione, orrore, vendetta, morte. Il ritorno della Tosca all'edizione originale accresce l'impegno di Renata Tebaldi: la grande cantante non è infat¬ ti insensibile al ricordo del trionfo che, prima ancora di essere musicato, 11 dramma del Sardou procurò a Sarah Bernhardt nel 1887, dal pubblico di Parigi. Sandro Volta

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