Ufficiale di marina in congedo uccide la giovane moglie che vuole la separazione

Ufficiale di marina in congedo uccide la giovane moglie che vuole la separazione Sette colpi di rivoltella per le scale d9un palazzo a La Spezia Ufficiale di marina in congedo uccide la giovane moglie che vuole la separazione La donna, figlia unica d'un facoltoso commerciante, a quanto pare era rimasta delusa subito dopo le nozze - Aveva già lasciato il marito e viveva con i genitori - L'uomo, compiuto il delitto, s'è fatto arrestare in casa davanti alla madre e alla bimba di 6 anni (Dal nostro corrispondente) La Spezia, 31 maggio. Ester Massiglia, figlia unica trentunenne di un notissimo e facoltoso commerciante cittadino, è stata uccisa poco dopo mezzogiorno di oggi dal marito Giuseppe Guerrera, di 38 anni, ex-capitano della ma¬ rina militare, nativo di Catania, che le ha sparato contro tette colpi di rivoltella. Ester Massiglia e Giuseppe Guerrera si conobbero nel '50, si sposarono tre anni dopo con una cerimonia sfarzosa e nel '54 ebbero una bambina, Cristina, che ha oggi sei anni. Ben presto, però, la loro unione cominciò a rivelarsi poco felice, i primi dissidi si ebbero nel 'So e culminarono in una separazione durata circa quattro mesi. Le cause di tale decisione non sono state completamente chiarite: si disse che la Massiglia avrebbe avuto una grave rivelazione sul conto dei marito. Fu comunque in quel periodo che il Guerrera tornò a vestire i panni borghesi e non si sa se di propria volontà o per forza: sul suo conto circolavano voci poco lusinghiere che giunsero anche alle orecchie della moglie; fu durante una crociera, si dice, che sorsero i gravi sospetti e si racconta in proposito che un altro ufficiale disse al Guerrera porgendogli una pistola: « Tieni, se sei un uomo devi spararti ». Tuttavia i due coniugi si rlappaeificarono e-» tornarono ad abitare insieme l'appartamento che la moglie aveva avuto in dono dai genitori in via Rosselli 11 al terzo piano; sullo stesso pianerottolo, di fronte, abitano i genitori della vittima, Vittorio Massiglia e Maria D'Oriano. Alcuni mesi fa, in seguito a un ulteriore grave litigio, Ester Massiglia decise di abbandonare il marito andando a vivere insieme alla bambina coi propri genitori nell'appartamento vicino. Giuseppe Guerrera, che non voleva assolutamente la separazione soprattutto per il grande attaccamento alla bambina, non lasciò l'appartamento coniugale, e fece di tutto per ottenere la riconciliazione: fece venire da Catania la madre e la pregò di adoperarsi per convincere la moglie a recedere dalla decisione presa, ma la donna rimase ferma; voleva ad ogni costo la separazione e si rivolse per la definizione della pratica ad un legale. Quest'ultima decisa azione della moglie deve avere indotto il Guerrera a credere che '.a situazione fosse divenuta ormai irreparabile, ciò che deve averlo portato alla disperazione, si rivolse a sua volta ad un avvocato per tentare in extremis un accordo; ieri ha avuto col suo legale un colloquio durato circa due ore; :l risultato dell'incontro non si conosce, ma indubbiamente non dev'essere ■ stato quello sperato dal Guerrera, che ne è uscito molto depresso. Ita tragedia è scoppiata oggi alle 12,30. Il Guerrera sapeva che la moglie era uscita e la attese di ritorno dinanzi al portone di casa; quando la donna è apparsa sulla rampa dt scale fra il secondo e il terzo piano, il Guerrera ha estrat¬ to la rivoltella e ha sparato il primo colpo. . Raggiunta al petto, là vìttima è fuggita terrorizzata, ma il marito ha sparato ancora sei volte fino a esaurire il caricatore: colpita ancora tre volte alla schiena, alla scapola destra e alla mano sinistra (gli altri tre colpi sono andati a vuoto) Ester Massiglia è riuscita tuttavia a raggiungere l'abitazione di un'amica, Nina Ceserano, al piano sottostante ed a suonare, il campanello; ha cercato disperatamente di' porsi in salvo, ma quando l'amica ha aperto la. porta, le è caduta fra le braccia esanime. Riecheggiati nel palazzo e nella strada, i colpi avevano intanto richiamato l'attenzione di molta gente subito accorsa: in un primo momento la scala deserta ha lasciato tutti perplessi, poi si sono udite le grida della Gjeserano; un vigile municipale, ohe si trovava fra i sopraggiunti, ha piantonato l'uscita dei palazzo mentre altri hanno provveduto ad avvertire la pubblica assistenza e la "quadra mobile della questura. La Massiglia, che dava ancora deboli segni di IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII vita, è stata adagiata sull'autolettiga per il trasporto all'ospedale, ma durante il tragitto è morta senza aver ripreso conoscenza. Frattanto alcuni agenti delia « mobile », armi alla mano, hanno suonato all'abitazione dello sparatore: è venuta ad aprire la madre e dietro di lei era il Guerrera con la figlioletta ignara della tragedia; l'uxoricida, che aveva un aspetto molto accurato, si è arreso docilmente, consegnando la rivoltella, una « Beretta 7,65 », che aveva sottratto stamane a un guardiano dell'impresa edile Bertonati presso la quale, dopo aver lasciato la Marina, s'era impiegato come contabile. Era stato il suocero, che è interessato anche ad attività edilizie e compartecipe nella costruzione di fabbricati con l'impresa Bertonati, ad introdurlo nell'impresa edilizia ed era stato proprio il padre dell'uccisa, pochi giorni fa, ad acquistare per suo suggerimento la € Beretta 7,65 » al guardiano dell'impresa, proprio l'arma che doveva poi servire a uccidergli la figlia. e. m. IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIU La vittima anno (Telefoto) iiiiuiiiMiiiiiiiiiiiniiiiiiii[iiiiiiiitiii iMiiiiiiiMMiiiHimiiHiiiiiiiiiiiiiiiMiiniiiiiiniiiiiiiiiiin i L'uxoricida, Giuseppe Guerrera, di 36 anni (Telefoto)

Luoghi citati: Catania, La Spezia