Tambroni inaugura la Fiera di Padova ed illustra gli sviluppi della nostra economia di Antonio Antonucci

Tambroni inaugura la Fiera di Padova ed illustra gli sviluppi della nostra economia Tambroni inaugura la Fiera di Padova ed illustra gli sviluppi della nostra economia L'incremento produttivo del primo bimestre 1960 è stato del sedici per cento rispetto all'anno precedente - I criteri dell'attuale politica monetaria e creditizia (Dal nostro inviato speciale) Padova, 28 maggio. II presidente del Consiglio, on. Fernando Tambroni, insieme con l'on. De Marzi in rappresentanza della Camera dei deputati, con l'on. Merlin! in rappresentanza del Senato, con una delegazione del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, è giunto nel pomeriggio a Treviso in aereo da Roma per proseguire quindi in automobile alla volta di Pado- va, dove ha inaugurato la 38» Fiera internazionale. Questa grande manifestazione del lavoro e del commercio, si svolge dal 29 maggio al 13 giugno sopra 110 mila metri quadrati, con oltre 3500 espositori, dei quali più di mille provenienti dal seguenti paesi: Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cecoslovacchia, Ceylon, Corea, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania Occidentale, Giappone, Gran Bretagna, Israele, Jugoslavia, Messico, Norvegia, Perù, Polonia, Portogallo, Romania, San Marino, Spagna, Stati Un'ti, Svezia, Svizzera, Ungheria. Il fronte espositivo raggiunge i 28 chilometri, è prevista l'affluenza di oltre un milione di visitatori con un giro d'affari di oltre 8-10 miliar di di lire, come lo scorso anno. L'on. Tambroni, dopo avere . ringraziato dell'accoglienza ricevuta, ha passato in esame la nostra economia, che sta attraversando « un momento impegnativo e promettente, il cui andamento continua e si accentua in una fase congiunturale assai favorevole. I dati più recenti della produzione industriale stanno a dimostrarlo. Nel primo bimestre dell'anno l'incremento produttivo sul 1959 è del 16 per cento, e tale incremento è sorretto soprattutto dalla produzione dei beni di investimento aumentati, rispetto al primo trimestre dello scorso anno, del 19,3 per cento. A giudizio di autorevoli commentatori italiani e stranieri il tasso di sviluppo della nostra produzione non ha precedenti e non trova riscontri, quando lo si paragoni con l'attuale situazione di molte altre Nazioni. Nonostante ciò, pur consapevoli di questa nostra più favorevole condizione odierna, noi siamo qui oggi non soltanto a prendere atto del buon risultato ottenuto, ma soprattutto a ricercare le vie di un suo consolidamento ». « Abbiamo, è vero, una punta di preoccupazione; l'Impegno che ci attende per l'avvenire e che ci deriva proprio dalla migliore situazione in cui ci troviamo, sarà certamente maggiore di quello che abbiamo dovuto porre fino ad ora nel seguire e coordinare la no¬ stra politica economica. E' il momento più difficile che incontriamo dal giorno in cui abbiamo dato inizio all'opera per la nostra ripresa. Indubbiamente favoriti da più di una circostanza, possiamo tuttavia permetterci di dire che i traguardi raggiunti sono stati in gran parte possibili grazie ad una precisa linea di politica economica che Io Stato ha attuato e ne sono venuti larghi consensi e convinte ade sioni da parte di molti impren¬ ditori e operatori economici e privati. Abbiamo tuttavia, insomma, in buona misura contribuito a costruirci l'attuale situazione di stabilità e, di tranquillità nella quale ci troviamo. Non è stato facile, e meno facile sarà mantenerla. L'on. Tambroni ha proseguito: «E' questo il momento del possibili squilibri, e forse anche delle tentazioni. La linea che abbiamo seguita era ed è concepita per soddisfare le esigenze di una solida politica di sviluppo e aveva ed ha dei punti fermi che non si potevano e non si possono trascurare. Voi mi avete sentito più volte ribadire la necessità di un più organico coordinamento non soltanto degli interventi della pubblica amministrazione nella politica economica ma anche delle iniziative del privati. Per quanto riguarda I primi, dipende da noi perse guire una ordinata e respon¬ sabile programmazione; per quanto riguarda le seconde, rimane al senso della responsabilità dei singoli imprendi ' tori e operatori economici seguire le indicazioni che il governo dà, anche soprattutto per gli Interventi disposti o da disporsi in una direzione o nell'altra. < Peraltro una necessità sociale dalla quale oggi non si può prescindere, e anche lo stesso Interesse dei singoli che largamente coincide con quello di tutta la comunità nazionale, impongono di seguire I suggerimenti che I governi non faranno mancare. L'esigenza maggiore è di non dimenticare I grandi problemi di fondo del Paese: la presenza ancora di un notevole anche se diminuito fenomeno di disoccupazione e di sotto-occupazione, lo squilibrio economico fra le regioni settentrionali e quelle meridionali, un'agricoltura ap pena agli inizi di un'improrogabile trasformazione, un'indùstria che si prepara a misu rarsl in un confronto diretto mal prima sopportato con i sistemi industriali più progrediti. «La guida della politica monetarla e creditizia mantenuta nei limiti di un'indispensabile prudenza ma aperta alle esigenze dell'accentuato slancio produttivo tuttora in corso, ci consente ancor oggi una stabilità monetaria da tutti riconosciuta e apprezzata e ci permette di insistere nell'incoraggiamento del fenomeno espansivo in atto nella nostra economia. Ricordo che tale politica, la politica di bilancio che stiamo conducendo, consente allo Stato scelte migliori per 1 spTfpszcetgsnpitcmtsppIrbAdegtmslfttsrnIiCsnpdcNnndnAgcBSzGtqmaltmsadsut suol interventi, specie nel campo dell'investimento pubblico. Tutto ciò ha un'Indicazione fondamentale: guardare In prospettiva, non cedere alla lusinga di richiami verso direzioni che potrebbero soltanto consentire successi temporanei e quindi effimeri. « Ciò che conta, e che conterà sempre più in questa lunga fase, è la sanità dell'Intero sistema, un'economia come la nostra che si inserisce sempre più profondamente in quella internazionale, come è attestato dal notevolissimo intensificarsi dell'interscambio, doveva mantenere una situazione fortemente competitiva e non può, senza grave danno, cedere alla pressione di settore di gruppi privHegiati che certamente la Irrigidirebbero e la anchdoserebbero determinando squilibri sommamente pericolosi. Abbinato all'azione per un ordinato sviluppo della nostra economia, noi abbiamo un altro grande impegno, che altri Stati avvertono forse in misura minore per le fortunate diver-. so condizioni di cui godono: ..l'impegno di un'opera di prò-fondo rinnovamento delle strut- ture sociali». ai termine del suo discorso, tra applausi scroscianti, il presidente del Consiglio ha dichiarato aperta la 38" Fiera internazionale. Antonio Antonucci

Persone citate: De Marzi, Fernando Tambroni, Merlin, Tambroni