Si prepara il processo a 950 aguzzini di Auschwitz

Si prepara il processo a 950 aguzzini di Auschwitz Responsabili della strage di 2 milioni e mezzo di prigionieri Si prepara il processo a 950 aguzzini di Auschwitz Solo ventisette sono finora in stato d'arresto - Un giornale sostiene che soltanto il 25 per cento delle documentazioni sui crimini nazisti è stato esaminato dalla magistratura, e spesso in maniera superficiale (Dal nostro corrispondente) Bonn, 27 maggio. Si sta preparando in Germania un nuovo « processo di Norimberga»: 950 nazisti responsabili dello sterminio di due milioni e mezzo di persone nel lager di Auschwitz verranno chiamati quanto prima davanti ai giudici di Francoforte. Dei 950 criminali di guerra ne sono stati già arrestati 27. C'è, tra gli arrestati, anche l'ex plenipotenziario di Hitler in Bulgaria, Adolf Heinz Beckerle, che organizzò le deportazioni di migliaia di ebrei dalla Macedonia e dalla Tracia. Il suo caso è in stretto rapporto con quello di Eichmann e dell'ex colonnello delle SS Krumey, arrestato due giorni fa, sempre a Francoforte, per le deportazioni dall'Ungheria. Il procedimento contro I 950 criminali di Auschwitz sarà il più importante di tutto il dopoguerra, secondo soltanto a quello di Norimberga. Esso avrà importanza sto¬ rica in quanto offrirà una pri I ,__ , _, - ^ „ lmP°rtellte documenta- zione s" omapo di annientamento di Auschwitz. Negli uffici della magistratura di Francoforte si sta vagliando ora una grande quantità, di documenti a carico degli aguzzini dl Auschwitz. Sono stati interrogati centinaia di testimoni venuti dall'estero, persino dagli Stati Uniti, su invito della Procura della Repubblica. I 950 imputati non hanno potuto giovarsi della prescrizione del delitti nazisti, ì^^^'0^0^ ,!;8stPmt^!£ 1 scorso, in quanto I Istruttoria a loro carico fu aperta prima di quella data. Resterebbero invece impuniti gli ex nazisti che fossero denunciati ora. Anche l'altro giorno, durante una riunione del Parlamento di Bonn, i socialdemocratici insìstettero sulla necessità di prolungare i termini della prescrizione. Non ci riuscirono per l'opposizione del ministro della Giustizia, Schàffer, che bocciò definitivamente il loro suggerimento; ma le loro insistenze sono parse più che ragionevoli: rivela oggi un autorevole giornale tedesco che «di tutte le documentazioni sui delitti del regime è stata esaminata finora soltanto una piccola parte, nella migliore delle ipotesi il 25 per cento, e — soggiunge il giornale — In maniera del tutto superficiale > Il «complesso di Ausch witz costituisce una eccezione ; Questo serve a dimostrare che la più gran parte dei responsabili di tante nefandezze so [no riusciti finora a afuggire alla giustizia e che pertanto non saranno più perseguibili. Col passar del tempo, torna sempre più diffìcile ogni tentativo dl colpire I responsabili dei crimini hitleriani. Anche per il futuro processo di Auschwitz i giudici di Francoforte si sono trovati spesso alle prese con impedimenti, cavilli e sottigliezze giuridiche sfruttati molto abilmente dagli accusati. Un esempio Illuminante è quello del medico Bruno Beger, uno dei 26 criminali di guerra arrestati ora. Beger collaborò attivamente alle stragi. Era lui che, In base al suol criteri dl medico, sceglieva tra le masse del deportati quelli destinati alle camere a gas. Beger, intimo collaboratore di Eichmann, curò personalmente l'eccidio dl 155 deportati, i cui scheletri sarebbero stati destinati al Museo dell'Università dl Strasburgo. I 155 furono soppressi con iniezioni. Gli scheletri delle vittime, scelte tra persone di età e razze diverse, dovevano esemplificare per gli studenti di medicina alcune peculiarità antropologiche. Beger curò anche la' «preparazione» degli scheletri. Ebbene, il Beger va sostenendo ora l'incompetenza dei giudici tedeschi, richiamandosi all'art 3 del trattato che restituì la sovranità alla Germania. L'art 3 preclude infatti alle autorità tedesche il diritto di giudicare del cittadini che furono oggetto, a suo tempo, « di indagini e procedimenti penali dalle Corti alleate già definiti e conclusi >. Si tratta qui di una particolare precauzione presa dai vincitori per impedire che 1 tribunali di Bonn rivedessero le sentenze delle Corti militari a favore di qualche ex nazista: ma l'art 3 si è rivelato un'arma a doppio taglio. Il Beger, difattl, che venne ascoi tato come testimone al processo dl Norimberga, senza venire per altro incriminato (gli alleati si limitarono in fatti & condannare i capi del regime più in vista), afferma che il suo caso è stato già « definito » dalle Corti alleate e che quindi non è più impugnabile. E' un pretesto che, in mancanza di un chiarimento, po trebbe salvare molti altri criminali di guerra nelle stesse condizioni del Beger. E' questo anche il caso dell'ex sottosegretario al ministero della Giustizia del Reich, Franz Schegelberger, che gli alleati condannarono a due anni e mezzo di prigione. Lo Sche¬ gelberger è ora in libertà e gli è stata riconosciuta anche una cospicua pensione. Un recente tentativo di Incriminarlo nuovamente davanti ad una Corte tedesca è fallito. m. c.