Due giovani morti, un moribondo e due feriti in una tragica gita tra colleglli di ufficio

Due giovani morti, un moribondo e due feriti in una tragica gita tra colleglli di ufficio Una catena di sciagure ha funestato fa giornata di vacanza Due giovani morti, un moribondo e due feriti in una tragica gita tra colleglli di ufficio Rientravano a Torino su una "600„ - Sulla strada del Pino presso Chieri, nel sorpassare una "1100,, si sono scontrati frontalmente con una moto - Nel violento urto hanno perso la vita il motociclista e una delle ragazze - Altre disgrazie - A Collegno un meccanico in moto esce di curva e si uccide nella Dora dopo un volo di 15 metri - Bimba investita da uno scooter: è gravissima I torinesi ieri hanno approfittato del giorno di festa e del tempi splendido per le gite: nel tardo pomeriggio, quando è incominciato il ritorno, le strade che portano alla città erano affollato da auto e moto. In corso Francia, per la radiale di Moncalieri, la strada del Pino era uno sciamare di veicoli. Nei mo- menti di punta la confusione e 11 disordine erano Impressionanti. Troppi motociclisti ed automobilisti hanno dimenticato ogni regola di prudenza ed ogni rispetto, alle norme della viabilità. La conseguenza è stata una triste serie di incidenti con morti e feriti. Il più grave è accaduto alle 19,15 subito dopo l'abitato di Chieri sulla strada per il traforo del Pino, all'altezza dello stabilimento FU. E' rimasta uccisa una donna giovane di 27 anni. Franca Montedoro, abitante con la madro vedova a Torino in. via Nicomede Bianchi 42; ed un giovanotto della medesima età, Renato Merici, che da pochi giorni si era trasferito da Savona a Chieri — frazione tetti Borelli — quale autista della ditta Mussa. La ^Montedoro era impiegata alla. Sava. Era andata in gita con tre suoi compagni di ufficio: Fiorenzo Requedaz, 32 anni, via Sai uzzo 71; Renata Roasio, 21 anni, via Giacosa 38'; dott. Filiberto Conti, 23 anni, via Colli 1. Passato il pomeriggio a Montemagno presso parenti del Centi, rientravano in città. Erano su una « 600 » guidata dal Requedaz. Sulla strada del Pino, da Chieri a Torino, si trovavano in colonna dietro una « 1100 ». La « 600 » Iniziò la manovra di sorpasso. Si era quasi affiancata all'altra auto, quando sopraggiungeva in senso contrario una moto « Gilcra » su cui viaggiava il Merici. La strada è stretta. La « 600 » si allargò troppo verso la metà della strada o forse .'.a moto sbandò. Avvenne un urto frontale, molto violento: il motociclista fu proiettato parecchi metri lontano, la « 600 » fece un dietro-front e si trovò con il muso In direzione di Chieri. Nella manovra si aprirono le due portiere, gli occupanti furono gettati sull'asfalto: la « 600 » continuò a piroettare e fini sopra il corpo della Montedoro. Fu un miracolo se non rimase coinvolta anche una « 1400 » che arrivava da Torino: 11 guidatore, Giuseppe Data di 21 anno, abitante in corso Sempione 148, ebbe la abilità d'evitare la moto e la «600» impazzila. L'opera di soccorso fu immediata: le auto in arrivo non poteva- gimasuChal.—è popobiririVpaviavm2 erMvoa si Ddian, dipoRnoaltopeasnoa stdimtine«Scucc no proseguire essendo la strada sbarrata da.l due veicoli sfasciati. All'ospedale di Chieri furono trasportati il Requedaz, che vi giunse in condizioni disperate, la Roasio, con leggere abrasioni, il Conti che fu giudicato guaribile in un mese, e il motociclista Melici Nessuno si accorse della Montedoro, se non quando alzarono la « 600 » per spostarla. Respirava ancora, ma decedette prima di giungere all'ospedale. Alle 23 mori all'ospedale il Merici. Poche spe ranze si hanno per il Requedaz. Gran lavoro della polizia stradale e dei carabinieri per disciplinare il traffico, perché si erano formate colonne di veicoli nei due sensi. Nessuno si preoccupò d'avvertire la madre della giovane uccisa. Un cronista andò a casa sua verso le 22. « L'ispettavo per le 19,30, comincio a preoccuparmi. La cena è fredda, dovrò riscaldarla ». Poi, presa da un dubbio: « Perché mi chiede di mia figlia? Le è capitato qualcosa? Era in gila con 1 suoi amici. Si è fatta male? Cbe cosa è successo?». Nessuno l'aveva avvertita, mentre a Chieri erano tutti 1 parenti degli altri feriti. .— Un'impressionante sciagura è accaduta ieri all'Imbocco del ponte sulla Dora che è alle porte di Collegno, poco oltre la biforcazione delle strade che arrivano da Pianezza e da Venaria. In mattinata il meccanico Vincenzo Racca di 25 anni era partito dalla sua abitazione di vicolo del Teatro 10 a Caselle: aveva salutato la giovanissima moglie, i due bambini Agnese di 2 anni e Gustavo di 8 mesi, ed era salito sulla sua motocicletta Mi-Val To 136516 dirigendosi alla volta di Vcnaria. Qui si recava a trovare la sorella sposata e si tratteneva una mezz'oretta. Dopo di che rimontava In scila dicendo « Vi lascio perché devo andare in un posto ». , Alle 13 e 30 si trovava in vista di Collegr.o, in B prossimità del ponto -sulla 'Dora,. Che cosa il Racca dovesse fate u. Colloffno non si sa: forso era atteso da alcuni amici per un pranzo. Certo, aveva molta fretta. Due o tre persone che terrorizzate, hanno assistito alla disgrazia, affermano che ii motociclista' viaggiava a velocità sostenuta: troppo- sostenuta per poter Imboccare la difficile e Ingannevole curva che immette al ponte. Il Racca, praticamente, non entrava nemmeno nella curva: tentava di Inclinar smdgpotmbdstgnctBavplsd"«iiiii«iiiiiiiiiiiiiiiiiiiittiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii si sulla sinistra e di sterzare, ma la moto lanciata non rispondeva più ai comandi: e proseguiva la folle corsa infilando un piccolo sentioro che è a lato dei orlmo pilone di destra del ponte. La moto sobbalzava per due o tre metri, poi precipitava, col meccanico aggrappato al manubrio, nel pauroso salto di quindici metri e andava a schiantarsi sul greto della Dora, in un breve tratto erboso lambito dalle acquo g-iallastre. I soccorritori trovavano il Racca già morto: nella caduta aveva riportato la frattura del cranio. Il maresciallo Bindi dei carabinieri di Collegno apriva un'inchiesta e Interrogava i testimoni: qualcuno avanzava l'ipotesi di un malore, tutti comunque confermavano l'eccessiva velocità d'ella moto. Avvertiti giungevano a Collegno il padre e la sorella per il riconoscimento. Ad essi toccava poi il doloroso compito di recare la ' tragica^ notizia alla, oiovane sposa che attendeva, il ritorno del marito a Caselle per il tardo "pomeriggio. ' — La bambina Maria Brossa, di 7 anni, è in fin di vita all'ospedale Infantile «Regina Mar gherlta ». Ieri alle 14,30 si trastullava sulla bicicletta della ma dre, nel pressi di Castellino di Cellarengo. Il diciassettenne Silvio Benfatto, residento nella frazione Menade, transitando in motoretta la travolse. Il medico di Pralormo, dott. Oddenino, le pre¬ iiiitiitiifiiiiiiiiiiiiiiiiii*iiiiiiiiiitiiiiiiiiiiitiiiiiii stò le cure più urgenti riscontrandole la frattura di un femore e gravi lesioni al torace all'addome e al capo. Lo stesso sanitario la trasportò a Torino con la sua auto. All'ospedale infantile il dott. Bosio le praticò trasfusioni di sangue e plasma, senza potersi pronunciare sulla possibilità che la povera bambina sopravviva. — In condizioni preoccupanti, per commozione cerebrale e ferite al capo, è stato portato ieri mattina alle Mollnette il diciottenne Antonio Audlsio, operaio. Risiede a Villafranca, in frazione Madonna' degli Orti. L'altra sera è stato trovato esanime sulla strada che collega il capoluogo alla frazione. Accanto c'era !a moto del giovane. I carabinieri indagano per accortare Be è rimasto vittima d'una caduta accidentale o se è stato investito e abbandonato da un automobilista. La sciagura del Pino: la moto e l'auto dopo lo scontro frontale. Le vittime: Franca Montedoro e Renato Merici, entrambi di 27 anni Fiorenzo Requedaz, 32 ann i d l td