Poblet e Van Looy primi nelle due tappe del Giro
Poblet e Van Looy primi nelle due tappe del Giro Episodi vivaci hanno caratterizzato fa corsa ciclistica Poblet e Van Looy primi nelle due tappe del Giro In mattinata lo spagnolo ha vinto la prova a cronometro di 5 chilometri alla media di oltre 46 km. Anquetil in leggero ritardo per un guasto alla bicicletta - Nel pomeriggio corsa in linea e vittoria del belga in volata - Hoevenaers mantiene la Maglia rosa - Oggi si corre la Forlì-Livorno (Val nostro inviato speciale) Fori), 25 maggio. Giornata tipo fantasia, buona per ogni gusto, con due tappe del tutto differenti l'una dall'altra. La prima era a cronometro, lunga cinque chilometri da Igea a Bollarla, ed ha visto il successo di Poblet, la seconda si è disputata in linea nel pomeriggio sugli ottantun chilometri della Bellaria-Forlì con la salita alla Rocca delle Camminate, ed è finita con una volata di diciotto uomini, nettamente regolati dallo scatto di Van looy. Un programma così complesso, anche se non è servito per apportare alcun cambiamento notevole nella classifica generale, ha tuttavia divertito la gran folla che, da queste parti, nutre per il ciclismo una vera e propria passione e che si è raccolta con entusiasmo sui bordi delle strade del Giro. Già stamattina, sui cinque chilometri della prova contro ii tempo, gli appassionati emiliani hanno < imbottito > di una fitta siepe umana il tracciato della corsa. Musone, proprio l'ultimo in classifica, otteneva un tempo che restava a lungo il migliore, quindi, . mentre qualcuno già temeva il suo beffardo trionfo, Hoevenaers e Carlesi lo eguagliavano, e Ronchini, Van Looy e Nenclni facevano addirittura meglio di lui. La gioia del primo posto toccava però a Poblet, lo spagnolo che da due giorni si lamenta di sentirsi addosso i brividi di una strana febbre, che evidentemente serve a Miguel da efficacissimo energetico. Dei < grandi > solo Anquetil non otteneva un risultato degno della sua classe, ma non per colpa sua. La bicicletta del francese subiva infatti un lieve guasto, e l'ex-Maglia Rosa! doveva cambiare di macchina. Dopo una sosta d'un paio di ore, la carovana si rimetteva in marcia diretta a Forlì. Le tappe brevi esaltano i corridori, il Giro si lanciava a pazzesca velocità, sorretta da una serie di tentativi di fuga che davano l'impressione del pirotecnico scoppiettare dei fuochi artificiali. Il pubblico faceva da meravigliosa cornice a questa gara sfrenata che un passaggio a livello chiuso concorreva a rendere più caotica e affannosa. Cercavano di mettersi In luce gli uomini di casa, i Baldini, i Pambianco, i Ronchini, ma la reazione del gruppo era sempre rabbiosa, la fuga si rivelava praticamente impossibile. Tutti in gruppo arrivarono così alla Rocca delle Camlnate, una rampa lunga quattro chilometri. Attaccò Van Looy, e gli risposero Nencini e Pambianco. Operò un allungo Cestari e gli rimasero a ruota Nencini ed Hoevenaers. Nencini forzò il ritmo, rimase solo e la vetta era distante cinquecento metri. Ma dal plotone se ne venne via il « vecchio » Padovan, con lo slancio dei suoi bei tempi. Nessuno aveva « fatto il vuo¬ to ». Per la discesa si raggrupparono diciotto uomini, i diciatto che trovate al comando nell'ordine d'arrivo, tra 1 quali si registrava l'assenza di Poblet e di Defllippis. Era quasi una follia cercare di prendere il largo. Eppure, Baldini scappò a cinquanta ali'ora. Una volta andò ad acciuffarlo Carlesi, una seconda volta fu Adriaenssens a riportargli sotto 11 piccolo plotone. Volata inevitabile, e vittoria altrettanto ine- vitabile di uno straniero, gli italiani non hanno più sprinterà degni di questo nome: primo Van Looy, secondo, a confermare la nostra inferiorità in conclusioni del genere, il campione del mondo Darrigade. Scomparsi tra il pubblico, sommersi nella marea di entusiasmo, ci ritroveremo domani per la nona tappa, la Forlì-Livorno di 2r0 chilometri. Pianura completa, ad eccezione del Passo Muraglione, alto 907 metri, al 53.mo chilometro. Gigi Boccacini Darrigade e Baldini nel finale della tappa (Tclofoto)
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