Il problema del divorzio discusso dalle donne-giuriste di Giovanni Trovati

Il problema del divorzio discusso dalle donne-giuriste Un argomento di vivo Interesse aJ convegno di Torino Il problema del divorzio discusso dalle donne-giuriste Una relazione è stata nettamente favorevole, altre due contrarie - L'educazione dei figli nei matrimoni falliti Al congresso nazionale delle « giuriste italiane », che si tiene a Torino, due sono i temi in discussione: il problema minorile nei suoi aspetti giuridico sociali e i rapporti personali tra i coniugi. Il primo è stato esaurito lunedi. Il secondo è r.tato discusso ieri e si dove convenire che, del due argomenti, è il più appassionante, quello che ha visto le convenute schierate in cpposti campi. I rapporti personali tra i coniugi sono stati esaminati attraverso tre relazioni: la separazione personale fra coniugi (avv. Sargenti Aguzzoli e Corselli); annullamento de) matrimonio nel diritto civile e nel diritto canonico (avv. Lattes Momigliano); il divorzio (avv. Guidetti Serra, Governatore Renzoni e Santucci Zagariello). Quando si è iniziata la trattazione del divorzio il salone dell'Unione Industriale, dove si svolgono 1 lavori, si è affollato. Oltre alle donne giuriste, c'erano numerosi uomini, magistrati e avvocati. Ha difeso la tesi del divorzio l'avvocato torinese Bianca Guidetti Serra. Con facile eloquenza, con l'abilità che le viene dalla consuetudine del diritto penale, ha esposta- la sua opinione anche a nome di altre tre colleghe torinesi — Castellotti, De Benedetti, Magnani — che con lei avevano preparato la relazione. «Divorzio o indissolubilità del matrimonio? Io sono per il divorzio, per il divorzio completo, non per il piccolo o mezzo divorzio. Sostengo che è indispensabile acquistare al nostro diritto l'istituto del divorzio come già esiste In buona parte degli Stati civili ». Parole più che chiare che precisavano la sua posizione. Due argomenti essa ha addotto: i figli e i pericoli di un matrimonio fallito. I figli, si dice, sono le vittime del divorzio: l'avv. Guidetti Serra ha risposto che non è così. I Agli sono le vittime di quelle unioni male assortite, perché costretti a crescere In un ambiente dove il marito maltratto, offende la moglie; dove la moglie non ha rispetto per il marito. «Il figlio ha bisogno di affetto, cerca di imitare inconsciamente padre e madre: che cosa imita quando i genitori si vilipendono?». C'è la separazione coniugale: ma non risolve nullo. Un uomo e una donna, In età giovanile o matura, si ■ può credere che possano conservare la fedeltà, promessa con 11 matrimonio, allorché vivono separati? E' un voler chiudere gli occhi di fronte ad una realtà palese. L'uomo separato il più delle volte trova una donna che gli fa da « moglie », così la moglie trova un uomo con il quale convivere come fosse il marito. «Non ritengo che ala bello per un figlio sentirsi dire che il padre ha l'amante, che la madre vive con un altro che non è il marito». E i Agli che nascono da queste non riconosciute unioni? Sono 1 figli di nessuno ed essi portano il peso di una vergogna di cui non hanno colpa. Secondo l'avv. Guidetti Serra in Italia il divorzio è vietato soltanto perché non lo vuole la religione cattolica: ma chi non è cattolico, chi non ha fede o è di altra religione? «L'indissolubilità del matrimonio, se trova la sua base in convincimenti religiosi, è valida per 1 fedeli che 11 professano, e quindi sarà loro problema di coscienza e di fede rispettare l'indissolubilità dei vincolo: ma tale motivo non esiste per il matrimonio civile come è regolato secondo il nostro ordinamento». Per meglio parlare l'appassionato sostenitrice del divorzio si ero tolta persino la giacca di daino, rimanendo con una bianca vaporosa camicetta, A lei è seguito sul banco degli oratori l'avv. Governatore Renzoni, che è assistente di diritto ecclesiastico all'Università di Firenze. Calma, fredda, vestita di tutto punto in grigio severo, con una voce sottile, ha parlato a favore della indissolubilità del vincolo matrimoniale. « Il legislatore, ha detto, non inventa il principio della indissolubilità, lo scopre nella realtà, nella vita. La comunione di vita cui il matrimonio dà origine è un fatto fisico e spirituale nel contempo, e l'elemento spirituale agisce così profondamente anche nel campo fisico, che il ricordo della vita comune permane nei corpi ». « I coniugi diventano una sola carne, secondo il principio evangelico; non sono più due». Ripetendo le parole del prof. Jemolo ha continuato: « Il diritto familiare ha la caratteristica che non può disvolere ciò che volle, sicché neppure i soggetti interessati possono porre nel nulla il vincolo che concorrono a far nascere ». La famiglia nasce dal fatto soggettivo del consenso, mauna volta creata, non dipende più obiettivamente dal consenso. Esiste di per sé come realtà oggettiva, insopprimibile, che supera le persone dei coniugi. L'aw. Governatore Renzoni uon si è nascosta le preoccupazioni di carattere umano di fronte a situozlonl familiari particolarmente gravi, indubbiamente dolorose. Però, a suo parere, il divorzio non può essere ridotto a problema di singoli casi: qualsiasi legge, la più giusta e la più santa, può in particolari circostanze apparire non giusta, non santa, addirittura iniqua. E anche se il divorzio fosse introdotto come legge ordinaria per il solo matrimonio civile, il problema non verrebbe risolto che per un esiguo numero di casi, poiché la percentuale dei matrimoni contratti civilmente è poco elevata. (Sono 8 mila all'anno contro 350 mila). L'indissolubilità è un carattere essenziale del matrimonio, che non avvilisce la persona umana, tenendola avvinta con un vincolo che non può sciogliere pur avendovi dato volontariamente la vita, ma la valorizza altamente. Ha concluso: « Un matrimonio che fosse contratto con la riserva di unirsi in via di esperimento o di dividersi, se non riesce, equivale ad un concubinato consensuale ». L'aw. Santucci Zagariello ha svolto la ter-d relazione, pur essa contrario al divorzio. Ha parlato con foga, con passione, portando calore tra le uditrici. Più volte è stata interrotta. Molto abilmente è andato a prendere argomenti a favore della Indissolubilità del matrimonio in campo acattolico. Ha citato il filosofo positivista Augusto Comte: «La pericolosa facoltà del divorzio lungi dal perfezionare l'istituto del matrimonio tenderebbe a costituire un immenso regresso morale dando troppo libero adito ai più energici appetiti ». Enrico Morselli, antropologo e psichiatra: «Fer chi consideri la storlo evolutiva delle istituzioni domestiche il divorzio appare..."' una manifestazione attenuato e scolorito dell'antichissima rilassatezza dell'uomo sessuale. Ritornarvi non è un passo avanti, ma un regresso che avrà, o potrà avere, conseguenze non liete per lo stato morale degli individui e quindi dei popoli ». Antonio Salandra: «Non è conforme alla verità dei fatti il confondere le cause della Indissolubilità matrimoniale con la causa del clericalismo politico. Molti nomi di illustri ed insospettati oberali, giuristi, scevri dì ogni preconcetto religioso, tenaci propugnatori della autorità dello Stato, di filosofi e di storici razionalisti.... furono e sono in Italia, e fflori, difensori della indissolubilità ». Per rispondere all'argomento figli sostenuto dalla Guidetti Serro ho detto che triste è la situazione ' di Agli sio per effetto dello separazione dei coniugi sia per effetto del divorzio: però 1 figli di genitori separati possono nutrire la speranza che un giorno si risolva il drammo delio loro, famiglia; i figli di divorziati, quando i loro genitori si fossero formati cioscuno una propria nuova famiglia, finirebbero per avere un patrigno o una matrigna, viventi ad un tempo il padre e la madre, e risulterebbero condannati olio più disperata delle solitudini. I figli semmai dovrebbero Indurre i genitori, per amor loro, a continuare uno situazione matrimoniale che, senza di essi, avrebbe avuto una conclusione in tribunale. Il figlio è un impegno gravissimo che va oltre la persona del padre e della madre. L'avv. Santucci ha citato addirittura 11 filosofo tedesco Nietzsche: «Tu sei giovane e desideri moglie e bombini. Ma io ti domondo : " Sei tu un «itiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii uomo che può desiderare un figlio? Sei tu il vittorioso, il sacrificatore di te stesso, il dominatore dei sensi, 11 sire delle tue proprie virtù?... ". Tu devi edificare al di sopra di te stesso ». Dopo cena i lavori sono ripresi per gli interventi, a favore del divorzio e contro il divorzio. Battaglia grossa che si concluderà oggi con una mozione. Il campo delle partecipanti è diviso, così ci è parso, in parti presso che eguali. Gli uomini stavano soltanto ad ascoltare. E cavallerescamente battevano le mani a tutte le giuriste che prendevano la parola. Giovanni Trovati e te llilllllIlMIIIIM1IIIIinillflllllllllIIIlillllll!llllllllllIlllllllllllll1IMIIIIIll(HIII Al congresso delle donne giuriste, l'avv. Maura Cortese, di Milano (a sinistra), discute con le colleghe Caoione, di Roma (al centro) e Olga Sargenti, di Milano,

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma, Torino