Venturelli si ritira, Gaul domina al Terminillo o Nencini fuggito con Carlos! vince a Rieti

Venturelli si ritira, Gaul domina al Terminillo o Nencini fuggito con Carlos! vince a Rieti Numerosi colpi di scena netta quinta tappa dei Giro eielistieo d9itaiia Venturelli si ritira, Gaul domina al Terminillo o Nencini fuggito con Carlos! vince a Rieti Il trionfatore della prova a cronometro di Sorrento è partito già indisposto ed ha ceduto in salita - Portato a valle su un elicottero - La lotta sui colli per il Gran Premio della Montagna - Anquetil attaccato nel finale si difende con coraggio e mantiene la Maglia rosa con soli quattordici secondi di vantaggio (Dal nostro inviato speciale) Rieti, 23 maggio. Per quattordici secondi Carlesi non è riuscito a strappare la maglia rosa ad Anquetil; Nencini ha vinto la tappa; Venturelli si è ritirato: la Pescara-Rieti, lunga S18 km. non è stata avara di emozioni, anche se, seguendo la. nuova moda delle prove a tappe, queste emozioni le ha condensate quasi tutte nel finale, e nemmeno sul terreno dove più era lecito aspettarsi la battaglia. Un episodio soltanto è avvenuto nella fase iniziale della corsa e riguarda Venturelli. Il corridore emiliano già ieri ebbe ad accusare disturbi di stomaco, dovuti, secondo la versione ufficiale, ad una troppo generosa bevuta di acqua gelata. Nella serata a Pescara era corsa voce che un atleta della « San Pellegrino » stesse poco bene, ma i responsabili della squadra, per mimetizzare un episodio le cui conseguenze sarebbero state chiare ed evidenti poche ore dopo avevano preferito tener nascosto con cura quanto andava accadendo, dichiarando anzi che, a destare qualche preoccupazione era Fontana. Invece, il malato vero era Venturelli. Venne visitato dal medico del Giro che diagnosticò un'acuta forma di gastrite. Meo, dopo le cure, sembrò però nettamente migliorare e stamane si allineò con gli altri al <via>, senza denunciare in volto una eccessiva sofferenza. Ma come la strada prese a salire dolcemente verso Svolte, dov'era posto il primo iraguardo del Gran Premio della Montagna, per l'ex-pastore di Pavullo incominciò il dramma, che doveva durare spietatamente per quasi 150 km. Il ra- gozzo soffriva e venne subito staccato. Il gruppo passò sulla vetta (primo Cestari, secondo Masstgnan, terzo Rostolland) ad andatura turistica, ma Venturelli, attorniato da tre compagni di squadra, lamentava già un ritardo di oltre quattro minuti. Avrebbe potuto e dovuto fer¬ marsi, viste le sue condizioni. Ma la vana speranza in un miracolo, che fosse capace di ridare forza a un fisico svuotato di energia, e le accese e calde nsistenze dei molti interessati perché un personaggio comeVenturelli non scomparisse così presto dalla scena, fecero si che l'atleta continuasse l'ormai insopportabile fatica. Ore ed ore, a pagar caro gli sforzi dei giorni passati. Il ritardo della pattuglia aumentava sem pre più, assumeva proporzioniconsiderevoli. Meo tenne duro ancora, poi, poco prima del ri fornimento, scese di sella. Lo caricarono a bordo dell'elicotero del servizio sanitario. Lo scaricarono alla periferia di Rieti. In macchina lo portarono all'albergo. Il bollettino medico dice stasera: « Romeo Venturelli, vittima già da ieri di una gastroenterite tossica, dopo una notte agitata, ha voluto ripartire per tentare di superare lo scoglio di questa tappa, ma è stato ripreso da conati di vomito e dissenteria. Il ritiro era inevitabile. Le sue condizioni attuali non sono allarmanti: si pensa che abbia bisogno di un soggiorno climatico di ripristino per cure disintossicanti epatiche >. Chiusa una pagina — una pagina dolorosa e spiacevole — torniamo alla corsa. L'avevamo asciata al rifornimento, quando la carovana commentava latltlllMIIIllllllllllllllllllirillllllinilMlllllllMIM i. iio e ti notizia dell'abbandono ilrAl'emiliano, mentre il plotone ciondolava pian piano verso le montagne. Su e giù, il tracciato della tappa sembrava interminabile, nessuno dei protagoni- e\sti si decideva all'offensiva. oo re zi o m Poi, finalmente, l'asfalto cedet te il posto ad un fondo in terra battuta, polverosa e ricoperto di ghiaia. Sulla rampa improvvisa, Gismondi e Barale presero il largo e si mantennero all'avanguardia finché il grosso, ni'.rengendo ad un Mungo di Caro jZe.it, di Sabbadin e di Brugna- i o to di oaine er o isali a go ia — o na mi, non fece tornare tutti insieme. Una serie impressionante di forature non dava lo slancio sufficiente per alcun attacco, e si continuò in relativa tranquillità fino all'inizio della salita vera e propria, che in venti chilometri porta ai duemila metri del Terminillo. Era tornato l'asfalto, e la strada s'inerpicava in larghi tornanti fra uno scenario di bellezza maestosa, aprendosi un varco tra due muri di neve alti a tratti sette e otto metri BL'ambiente era ideale percZiéisi sviluppasse una battaglia senza esclusione di colpi e invece soltanto Gaul, a due chilometri dalla vetta, si impegnò di quel tanto sufficiente a permettergli di transitare solo sotto lo striscione del Gran Premio della Montagna. Dietro di lui venivano a sette secondi Nencini, Anquetil, Carlesi, Ronchini, Hoevenaers e Massignan; cIMIIIIIIMIIIIIIMIIIM Il I II IM i 111111111111111111UI Baldini era ottavo a 15" e precedeva, tutti gli altri campioni: il Terminillo, in poche parole, non era servito a nulla. Quello che ?ion era successo in salita, capitò in discesa, gra¬ zie al coraggio di Nencini che si buttò a capofitto, rallentando soltanto un attimo per attendere Carlesi che aveva imitato il suo esempio. Carlesi in classifica era distante 35" dalla Maglia rosa, e i due toscani trovarono d'incanto l'intesa, rischiando l'osso del collo ad ogni curva. Conquistarono un vantaggio che a 5 km. da Rieti era di J,S" (per Carlesi avrebbe voluto dire il primato), ma la reazione di Anquetil fu superba. All'arrivo, dove Nencini quasi senza combattere si aggiudicò la tappa, la pattuglia di- Jacques lamentava un ritardo di Bl", il francese era riuscito a mantenere il primato sia pure a prezzo di notevole sforzo. Gigi Boccacini ORDINE D'ARRIVO: 1. Nencini, 218 km. in 6 ore 56'56", media km. 31,370; 2. Carlesi, id.; 3. Van Looy a 21", che batte in volata il gruppo comprendente Hoevenaers, Pambianco, Ronchini, Zamboni, Gaul, Adriaenssens, A. Coletto, Massignan, Anquetil, Baldini e Botella; 37. Poblet a 8'8"; 48. Deflllppls a 11'12"; 122. Pellicciai-I, ad oltre 40'. CLASSIFICA GENERALE: 1 Anquetil, 24 ore l'19" ; 2. Carlesi a 14"; 3. Ronchinl a 57"; 4. Pam bianco a l'06"; 5. Massignan a l'23"; 6. Zamboni a l'30"; 7. Gaul a l'47"; 8. Coletto a l'56"; 9. Nencini a l'59'; 10. Hoevenaers a 2'22"; 12. Van Looy a 4'16"; 14. Baldini a 4'36" ; 29. Poblet a 9'15" ; 40. Deflllppls a 18'30". GRAN TREMIO DELLA MONTAGNA: 1» traguardo, «Strada delle Svolte»: 1. Cestari, p. 60: 2. Massignan p. 40; 3. Rostolland p. 20. 2° traguardo, «Terminillo»: 1. Gaul, p. 80; 2. Nencini p. 60; 8. Anquetil p. 41; 4. Carlesi p. 30; 5. Ronchinl p. 20. zsdttclnroveblpnaddsss Due momenti decisivi della tappa di ieri: a sinistra, Nencini a Rieti precede Carlesi; a destra, Venturelli sofferente è aiutato da un compagno di squadra che lo trascina per la maglia poco prima del ritiro (Tel.)

Luoghi citati: Pescara, Rieti, Sorrento