Bevuto lo sciroppo contro la tosse un bimbo di 2 anni muore avvelenato

Bevuto lo sciroppo contro la tosse un bimbo di 2 anni muore avvelenato Ha vuotato la bottiglia mentre era solo in casa Bevuto lo sciroppo contro la tosse un bimbo di 2 anni muore avvelenato La madre, appena se ne accorge, lo porta di corsa alla mutua Si sperava di salvarlo, ma è morto dopo tre giorni di agonia Due giovani coniugi, immigrati dalla Calabria, sono rimasti vittime di un pietoso dramma: il loro unico figlio, Domenico, di due anni e mezzo, si è avvelenato trangugiando una dose eccessiva di sciroppo per la tosse. L'episodio si è verificato giovedì scorso in ' strada Valle dei Pomi 32, a Reaglie. In una casa che sorgo tra boschi di acacie abitano alcune famiglie di meridionali. Un alloggio al primo piano è occupato dal trentenne Giuseppe Liuzzi, conduttore di compressori stradali, e dalla moglie Antonina Jelo, di 29 anni. Giovedì mattina, verso le 9, la signora dovette assentarsi per pochi minuti: il tempo di scendere al pianterreno a prendere una bottiglia di latte da una coinquilina. Non lasciava mal in casa da solo il figlioletto: lo fece giovedì, perché Domenico era convalescente di bronchite e temeva che il brusco passaggio dalla temperatura dell'alloggio a quella esterna gli riacutizzasse la malattia. La donna rientrò in casa dopo una decina di minuti, forse me no. Trovò il bambino in piedi su una sedia, davanti all'armadio di cucina. Aveva in mano il flacone della medicina per la tosse: un preparato a base di codeìna, che al bimbi si deve somministrare a dosi di mezzo cucchiaino, diluito nell'acqua. Il flacone conteneva circa 100 grammi di sciroppo. La mamma ne aveva dato a Domenico, nei giorni precedenti, circa 20 grammi. Ora la bottiglia era vuota: il piccolo, allettato dal sapore dolce della medicina, l'aveva be- vnvcr«IlllllllllIIlllIIIIIIIIIIllllIIIIIIIllllllIlllilllllIlllll vuta durante l\.ssenza della donna. Sgomenta, questa di slanciò verso il Aglio e lo prese in braccio per constatare l'effetto della grave imprudenza. Nel giro di qualche minuto, Domenico cominciò a manifestare i primi sintomi dell'avvelenamento. La madre lo avvolse in una coperta, poi scese di corsa fino all'incrocio della strada lei j Pino. Sali sul primo filobus di- retto a Torino. Verso le 11 si | presentava all'ambulatorio Inam di via Napione 36, informando sommariamente i medici dell'accaduto. La dottoressa Esther Ferrando prestò le cure più urgenti al piccino, promettendo di tornare noi pomeriggio a visitarlo. Quando si recò nell'abitazione dei coniugi Liuzzi, il bambino stava molto male. Era in stato di torpore, gli occhi apparivano strabici, metà del volto era paralizzato. La dottoressa consigliò l'immediato ricovero all'ospedale infantile Koelliker di corso Unione Sovietica. Domenico trascorse la giornata di venerdì tra lievi ripreso e paurosi peggioramenti. I medici si prodigarono per tentare di salvarlo. Per prima cosa, invitarono i genitori del bimbo a portare il flacone che aveva contenuto il farmaco. La formula e il dosaggio confermarono la gravità della situazione: il quantitativo ingerito dal bambino sarebbe stato forse letale anche •per un adulto. L'altro ieri, il povero Domenico entrò in agonia e alle 17,15 si spense. Il commissarialo di Miraflori hu posto sotto sequestro il flacone dello lllllIIflIlllllIlllltllllISIItllIIIIIIIIIIIIIIIIIlIIIIIIItlll sciroppo, segnalando 11 drammatico episodio alla Procura della Repubblica. Quest'ultima ha ordinato il trasporto della salma agli istituti del Valentino, per gli accertamenti necroscopici. Sembra da escludere qualsiasi responsabilità, sia da parte della casa produttrice del farmaco, sia della madre della vittima. 11 flacone era nell'armadio, la ghlot toneria ha spinto lo sventurato bambino ad arrampicarsi ,-u una sedia per impossessarsene.

Persone citate: Antonina Jelo, Esther Ferrando, Giuseppe Liuzzi, Inam, Liuzzi

Luoghi citati: Calabria, Torino