Due morti e diciotto feriti nel cielo di Parigi per lo scontro tra un Caravelle e un aereo da turismo

Due morti e diciotto feriti nel cielo di Parigi per lo scontro tra un Caravelle e un aereo da turismo Mentre Kruseev si preparava a partire daW'aeroporto di Oriy Due morti e diciotto feriti nel cielo di Parigi per lo scontro tra un Caravelle e un aereo da turismo Il grosso velivolo scoperchiato e con un motore fermo compie un atterraggio di emergenza - Tra i passeggeri contusi la moglie di Soustelle e il direttore de! giornale "Echo d'Alger,, - Il corpo del pilota del piccolo aereo ritrovato in un bosco (Nostro servizio particolare) Parigi, 19 maggio. Un miracolo è avvenuto nel cielo di Orly. Uno scontro frn un < Caravelle », della compagnia Air-Algérie, con trenta passeggeri a bordo, e uno < Stamp », piccolo apparecchio da turismo, sul quale viaggiava soltanto il pilota, si è concluso con due morti e diciotto feriti, dodici dei quali piuttosto gravemente, ma il bilancio avrebbe potuto essere di gran lunga più, tragico. I morti sono il pilota dello t Stamp », tale René Fabbro, e uno dei passeggeri del « Caravelle », Francois Quevremont, sul quale era caduto U motore del piccolo aereo da turismo, che aveva scoperchiato il reattore. Tra i feriti si trovano la signora Georgette Soustelle, moglie dell'exministro, e il signor Bernard Marjon, direttore del quotidiano TEchc d'Alger, apparte¬ nente a quel Alain de Serigny che è in carcere alla Sante perché compromesso nella rivolta colonialista del gennaio scorso. Erano esattamente le 10,40,sed il pilota del « Caravelle », che si trovava in quel mo-\mento ad un'altezza di circa\750 metri, a otto chilometri dn\Orly, dove Kruscev stava pronunciando il discorso di commiato ai piedi del suo < Iliuscin », aveva annunciato per radio che iniziava la manovra di atterraggio. Improvvisamente si verificava lo scontro: i passeggeri udivano uno scricchiolio pauroso e il i Caravelle » oscillava leggermente, ma riprendeva subito la sua posizione. Il soffitto dell'apparecchio era stato squarciato per una lunghezza di parecchi metri e la cabina del pilota era letteralmente scoperchiata, cosi che il vento penetrava nell'aereo insieme con rottami di ogni genere che ferivano i passeggeri e sfondavano i sedili. Per fortuna, pochi minuti prima le hostesses avevano lanciato il solito invito ad allao- ciare le cinture alla vita; e ciò contribuiva certamente ad evitare danni maggiori. Tutti i passeggeri, attaccati ai rispettivi sedili, non si potevano muovere, tranne una donna che aveva trascurato l'ordine e, terrorizzata, si era messa a correre, urlando. Una delle tre hostesses, graziosa fanciulla di nome Di Giorgio, era costretta a spingerla nella toilette, dove la rinchiudeva, ettmratentipgmvtonrectasacprima di potersi rivolgere ai,a, i I r ì e d e l passeggeri per esortarli a rimanere calmi. Tutti urlavano, le donne piangevano e una hostess, rimasta stretta tra la cabina e il bar, si sforzava di gridare più forte per farsi intendere. Una ventina di persone erano ferite; alcune perdevano molto sangue, che macchiava i sedili e cadeva anche sui passeggeri rimasti illesi, così che non si sapeva più chi era ferito e chi no. La confusione però durava soltanto due minuti, perché il < Caravelle », nonostante lo scontro, riuscita ad atterrare regolarmente. Mentre i soccorsi arrivavano con celerità e i feriti venivano portati via, tra i quali il signor Francois Quevremont, che era rimasto schiacciato sotto il motore dello « Stamp » e che decedeva giungendo all'ospedale, il comandante Moussu, il pilota La Fargue e il meccanico Girault raccontavano ciò che era accaduto. Improvvisamente, senza che gli uomini del « Caravelle » l'avessero visto e senza che nessuno li avesse neanche avvertiti della sua presenza nel cielo di Orly, un piccolo apparecchio da turismo si trovò dinanzi al reattore, ed il pilota La Fargue istintivamente abbassò il timone. < Avevo visto come un lampo verde ». ha detto. Quella manovra non ha potuto evitare lo scontro, ma i due apparecchi, invece di urtarsi in pieno, strisciavano uno contro l'altro e soltanto il più piccolo andava a pezzi urtando la parte superiore del t Caravelle >, che veniva, come si è detto, squarciata I reattori del < Caravelle » si fermavano ed il pilota si pre parava ad un atterraggio di fortuna in un campo nei din torni di Parigi, quando con statava che l'apparecchio non aveva perso l'equilibrio, per l'ppEptraFnbNvbdssdgilsttegsipi«iiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiii» dt etti tentava di riaccendere i motori. Uno funzionava ancora, e ciò rendeva possibile l'atterraggio normale. Il piloto, non aveva però potuto avvertire l'aeroporto dell'accaduto perché la radio di bordo s'era guastata nello scontro: l'allarme ai servizi di soccorso veniva dato dagli impiegati della torre di controllo che avevano visto l'apparecchio scendere con la parte superiore spaccata. Immediatamente veniva aperta un'inchiesta e si veniva a sapere che uno « Stamp », piccolo biposto che può volare al massimo a Ufi chilometri l'ora, era partito alle 10 dal paesetto di Chelles les Pins per andare a St. Cyr l'Ecole. Era pilotato da René Fabbro, proprietario di un'azienda di trasporti e membro del Club aeronautico universitario. Il Fabbro pilotava da una decina d'anni ed era considerato bravissimo dai suoi compagni. Non si sa perché abbia sorvolato Orly, che è zona proibita per . i piccoli apparecchi da turismo e da sport. I pezzi dello « Stamp » sono stati trovati nella mattinata sparsi nei boschi e nei prati della regione e nel pomerig gio è stato rintracciato anche il corpo del Fabbro, in un bo sco vicino al paese di Fon tault. II « Caravelle » veniva subito trasportato in una rimessa e esaminato. Una breccia lunga quindici metri e larga due squarcia la parte superiore, incominciando dalla cabina di pilotaggio; manca un oblò e il reattore destro è conside¬ rc<bfirccnisrd«lllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll rato perso essendovisi conficcata una delle ruote dello < Stamp ». L'interno della cabina è devastato come se ci fosse scoppiata una bomba e il pavimento è cosparso di rottami, di cuscini rotti e sporchi di sangue e di vetri. L'incidente è considerato unico negli annali dell'aviazione ed i tecnici sottolineano che es so mette in evidenza le ecce rionali qualità e la robustezza del « Caravelle ». J# m>

Luoghi citati: Orly, Parigi