La signora Occhini interrogata dal magistrato sugli oggetti nascosti e ritrovati a Villa Carla

La signora Occhini interrogata dal magistrato sugli oggetti nascosti e ritrovati a Villa Carla Dopo il sequestro dei beni che risultavano mancanti all'inventario La signora Occhini interrogata dal magistrato sugli oggetti nascosti e ritrovati a Villa Carla Sono quadri di De Chirico, Mancini ed altri autori noti - Sequestrati anche tre tappeti persiani e tre cinesi, argenteria, anfore preziose e statuette di Capodimonte - La signora afferma che sono tutte cose sue, acquistate con i suoi mezzi Il medagliere rimane introvabile: alcuni trofei d'oro erano stati fusi da Fausto per fare gioielli alla donna che amava (Dal nostro inviato speciale) Novi Ligure, 17 maggio. Pallida ma serena, Giulia Occhini alle 13,30 di oggi è uscita dall'ufficio del procuratore della Repubblica, ad Alessandria, dott. Prosio, dopo un interrogatorio durato tre ore e un quarto. Per tutto quel tempo era stata attesa in corridoio dal suo legale, l'avvocato Lino Boidi. A lui si erano uniti, nelle ultime due ore, un giornalista e un fotografo, casualmente informati dell'interrogatorio. Bersagliata dai lampi, la signora si è infilata nell'ascensore seguita dall'avvocato e dal giornalista, e non ha fatto altro commento che questo: « Sono stanca, ma ho spiegato tutto, ho chiarito ogni. cosa. Il dott. Prosio è stato squisito ». Poi si è allontanata sulla macchina dell'avvocato. Il suo pallore è cominciato con la malattia di Coppi, e dopo la sua morte si è sempre più accentuato. Giulia Occhini, confrontata con l'immagine' di 'alcuni-anni fa, sembra oggi una donna spenta. La sua magrezza è impressionante, le sue spalle si sono incurvate. Anche quando sorride le sue labbra hanno una piega Il 1111!■ 11<11111111111111M111 III] 111111111111 ! EI k] 1111111 a è n e l , , i a n e o o è o e e a a e a amara, d'insopprimibile tristezza. Era stata lei a sollecitare un colloquio col procuratore della Repubblica. Occorre tuttavia precisare che la richiesta si è incontrata con la decisione d'interrogarla maturata intanto nel magistrato, in relazione allo sviluppo delle indagini per la ricerca degli oggetti mancanti all'inventario dei beni di Coppi. L'fncontro desiderato da una parte e voluto dalfaltra è avvenuto questa mattina, ed è stato un atto istruttorio conseguente alla querela contro ignoti presentata a suo tempo dall'avvocato Tfmò, legale di Marina Coppi, per la scomparsa di vari oggetti dalla villa di Coppi. L'interrogatorio di Giulia Occhini è avvenuto infatti il giorno successivo alla perquisizione ordinata ieri dal magistrato, e al ritrovamento degli oggetti. Di essi, si afferma però da parte Occhini, era stata già segnalata all'autorità la presenza a villa Coppi. La loro < scomparsa » può esser considerata una delle tante impennate della signora. Persone che le stanno vicino la definiscono addirittura una ragazzata, « uno ragazza¬ 11; j M11111 ?1111i111 ! 111 <1 1111r111111111 J111 !1 e e n e i e o n e a i i l o a . ò e a ¬ ta sentimentale >. Quegli oggettir asserisce ta signora, le appartengono. « I quadri, i tappeti, l'argenteria « il resto, erano stati acquistati da me, con denaro prelevato dal conto corrente b '«curio che Fausto mi ave'sa intestato. Pos i dimostrare, e lo farò, cjn prove inoppugnabVi. e cioè con fatture, con matrici di assegni, con testimoni, che gli oggetti furono comperati da me, e pertanto appartengono a me e a mio figlio ». Ma se le appartengono, perché li sottrasse all'inventario, che naturalmente li avrebbe esclusi? * Il perché non lo so, comunque l'ho fatto. Sarà stata una ragazzata, ma è andata così ». A un certo momento la « ragazzata » dovette però sembrare piuttosto pesante, e si dovettero temere penose conseguenze. ('Ai oggetti avevano subito vari spostamenti prima, durante e dopo l'inventario. Dalla villa erano finiti alla cascina Zucca, da lì tornarono a villa Carla, e furono occultati nell'umida intercapedine d'uno sgabuzzino, nel seminterrato della villa. Fu Giuseppe Coppi ad aiutarla. Ma a un certo momento egli non !1111! 1 !I !>! 11M111111111MIì 111i11111111:111 rt111 i11111!11!l fu più convinto che si trattasse. d'una,'innocua ragazzata, e la convinse a rivelare ogni cosa. Non fu facile, ma vi riuscì. Giunse a chi di dovere la notizia che gli oggetti erano al loro posto, o qvasi. Ebbe così inizio l'* operazione ritrovamento ». Venerdì scorso infanto la signora Occhini chiese un colloquio al dott. Prosio, il quale non aspettava che di sentire dalla viva voce di lei i particolari della temporanea « fuga » di quegli oggetti. Ma procrastinò l'interrogatorio sino a operazione conclusa. Il suo ordine di perquisizione è stato eseguito ieri dal capitano Notarangelo e dai brigadieri Gallo e Oliviero. Alle ot(o si presentarono a villa Coppi, ina Giulia Pechini non c'era, si era recata al convento dì Nostra Signora delie Grazie a Gavi Ligure, per una Messa in suffragio di Fatisto. Una telefonata della zia la fece tornare immediatamente, e alla sua presenza i carabinieri si diressero al ripostiglio, dal quale però gli oggetti erano già stati tratti alla luce. I pezzi più notevoli sono: un quadro di De Chirico di circa HOxSO, rappresentante un paesaggio con castello e, naturalmente, cavaliere; uno di Mancini di circa 110x10, che rappresenta una donna con un largo cappello celeste; un paesaggio di HOxSO del pittore fiammingo John Lewis Federili; uno di 30x40, d'un pittore francese di cui non è noto il nome, rappresentante una pastorella (Un quinto quadro della pinacoteca di Coppi era già stato recuperato nella precedente perquisizione). Presso il ripostiglio erano ancora arrotolati quattro tappeti persiani e tre cinesi delle dimensioni approssimative di due metri per tre. E ancora un servizio completo da tavola, d'argento, per dodici persone. Un servizio da tè, pure d'argento, con manici d'avorio Alcune anfore d'argento col manico d'avorio. Varie statuette di Capodimonte. Due tovaglie di pizzo di BUrano. Il me dagliere non è riapparso. « Non so nulla del medaglie re — dice la signora Occhini. — Parte era già stata fusa tempo fa, Fausto aveva voluto trasformare le medaglie delle sue vittorie in gioielli per me. Alcune le aveva regalate ad amici. Quel che ne è rimasto è .in luogo sicuro, chi sa dove, ma molto lontano. Me le aveva donate, un dono inestimabile di cui nessuno potrà privarmi ». Affermando di poter provare che gli oggetti le appartengono per averli acquistati con denaro suo, la signora Occhini ha tenuto a precisare che il loro valore complessivo non supera i tre mt'Zio?ii. Essi sono stati dichiarati temporaneamente sotto sequestro, e affidati a lei in custodia. Il dott. Prosio, dopo le dichiarazioni ricevute questa mattina da Giulia Occhini, è probabile che la riconvochi nei prossimi giorni per esaminare le prove documentali, ed eventualmente per ascoltare i testimoni, da cui dovrebbe risultare che la signora è la legittima proprietaria di quegli oggetti. E prenderà le decfsfoni che ne deriveranno. L'avv. Boidi afferma che la signora Occhini fornirà la prova irrefutabile del suo diritto, e che pertanto nessun danno potrà venirne. Dalla parte avversa, l'avv. Timo si riserva di leggere gli atti per assumere una linea di condotta. SGiuseppe Faraci

Luoghi citati: Alessandria, Capodimonte, Gavi, Novi Ligure