Bisogna esigere che non sia compromesso tutto il lavoro che è stato compiuto finora

Bisogna esigere che non sia compromesso tutto il lavoro che è stato compiuto finora Impegno del Sindaco per le celebrazioni del 'Gì Bisogna esigere che non sia compromesso tutto il lavoro che è stato compiuto finora Animata discussione ieri sera in Consiglio comunale - L'avv. Peyrori: «Difenderò fer~ mamente i diritti di priorità di Torino» - Il nuovo Comitato dovrà far sue tutte le deliberazioni già prese; l'intero contributo finanziario dello Stato spetta alla nostra città s In Consiglio comunale ieri sera si è avuta l'annunciata discussone sulle celebrazioni del '61, a chiarimento delle incertezze e delle preoccupazioni provocate dal recente decreto. Quattro punti avevano dato motivo a critiche: il contributo statale, la nomina del nuovo comitato responsabile, la posizione del personale degli uffici d'< Italia '61 >, il controllo delle spese. Il Sindaco ha svolto un'ampia relazione e, rifacendo la storia di come sorse nell'autunno del 1956 l'idea di celebrare a Torino 11 centenario dell'unità nazionale sino all'attuale fase di esecuzione, ha Inteso dimostrare che senza dubbio alcuno I miliardi dello Stato debbono intendersi riservati alla nostra iJltà. Dopo che fu stabilito il programma nell'estate del 1958 si iniziò la difficile pratica per ottenere il contributo statale. La prima richiesta al governo fu di 20 miliardi, ma venne respinta perché ritenuta troppo forte: Il progetto fu ridimensionato e la seconda richiesta fu contenuta In 12-13 miliardi. I ministeri interessati fecero sapere che poteva esserci un accordo su 10 miliardi. Sia alla Camera sia al Senato sempre si parlò di contributi dello Stato alla città di Torl- no. Ha ricordato il Sindaco che « se le cose apparentemente sono andate lisce non si deve credere che lo stanziamento dei 10 miliardi sia stato approvato con facilità ». Qualcuno disse che Torino era ricca, che non aveva bisogno di aiuti, che quei denari venivano sottratti alle aree depresse. Altri aggiunsero che con quei miliardi Torino si sarebbe avvantaggiata a spese dell'intera nazione. FU risposto che i miliardi erano un contributo, e che Torino vi metteva per conto suo altri miliardi. Quando fu ottenuta l'approvazione (un miliardo 200 milioni per il restauro dèi castelli del Piemonte e 8 miliardi'800 milioni per le tre mostre a Torino), l'on. Coggìola sollevò la questione degli interessi affermando alla Camera che < quel che lo Stato avrebbe dato in 4 anni, Torino avrebbe «n tlcipato subito pagando alle banche quasi un miliardo di interessi ». « Da tutto quanto ho esposto — ha concluso il Sindaco — credo di poter affermare che I miliardi dello Stato sono esclusivamente per Torino ». Nel recente decreto si dice che il personale degli uffici di Italia '61 deve essere preso dagli organici del municipio o della prefettura. Ha detto il Sindaco: « Benissimo, noi non licenziamo nessuno e vuol dire che pagheremo gli stipendi con denari diversi dal contributo dello Stato». Questione grossa è quella dellu nomina del nuovo comitato. L'avv. Peyron ha dichiarato: «Non potrà funzionare prima di due o tre mesi. Guai se avessimo atteso le nomine da Roma per iniziare i lavori. Non avremmo fatto nulla. Io ringrazio pubblicamente tutti quelli che si sono occupati sinora di Italia '61. Dobbiamo ottenere che tutto ciò che il comitato attuale ha fatto sia ratificato dal comitato nuovo. Sono certo che nessuno avrà la improntitudine di non ratificare le deliberazioni che abbiamo preso. Io darò tutti l documenti di quei che si è fatto sin dal primo giorno ». Altro punto: controllo delle spese. Ha detto il Sindaco: «Dobbiamo batterci perché quei controllori siedano in permanenza Torino, in modo diverso tutta la attività sarà paralizzata. Guai se. per ogni piccola spesa dovremo mandare incartamenti a Roma o altrove ed attendere che ci giunga il beneplacito ». Egli si è impegnato ad ottenere che venga riconfermata la priorità di To rino e che nel nuovo comitato ci sia il maggior numero pos sibile di torinesi. Ha aggiunto ancora che li quarta mostra quella dei fiori, non costerà un soldo, perché si finanziera da sola. Alla lunga, particolareggiata relazione del Sindaco, è seguito un intervento dell'on. Colla (pei) che conferma i punti essenziali dell'interpretazione del decreto Sulla necessità di una chiarificazione ha insistito l'avv. Cravero (pli), previo un obicttivo esame della situazione; «Vediamo, se ci è possibile, — egli dice — di di monticare di essere uomini di partito. So è vero che siamo in questo Consiglio i rappresentanti della cittadinanza, non è meno vero che in questo momento cosi grave e delicato noi siamo, di fronte all'Intera nazione, anche i rappresentanti di una città che ha voluto le fosse riconosciuto Tono re e l'onere dello celebrazioni del primo centenario dell'unità d'Italia ». Parlano ancora il prof. Lamberto (psi), lamentando l'eccessivo segreto che ha circondato finora l'attività di « Italia '61 », raccomandando tra gli altri il problema della ricettività alberghiera e insistendo affinché una delegazione consiliare accompagni il Sindaco a Roma; il col. Fedeli (pdi) e l'on. Castagno (psi). Il comm. Torretta (de) Fi associa ai rilievi venuti dai vari banchi e propone la votazione di un ordine del giorno, che dia iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiii mandato al Sindaco per una linea di condotta a difesa degli interessi di Torino. Un violento attacco contro l'amministrazione « inrapace di salvaguardare il buon diritto dei torinesi » parte dall'avv. Ciavarra (msi). Più moderato, ma tuttavia pessimista, è l'on. Chlaramello (muis). Seguono gli interventi del prof. Strumia (de);., del comm.-Bruno (ind.): dell'ing. Todros ipci), che chiede che il Sindaco sia accompagnato a Roma almeno dai parlamentari appartenenti al Consiglio; dell'ing. Dcrossi (pli), il quale afferma che molte. ipprensioni non hanno fondamento. Tanto il gruppo democristiano quanto quello comunista vorrreb: bero chiudere il dibattilo con un ordine del giorno. Poiché sarebbe difficile raggiungere l'unanimità sull'uno o sull'altro del tosti, il Sindaco dichiara che 6 meglio rinunciare alla votazione. Aggiunge che non intendo rifiutare ;a collaborazione di nessuno, ma ritiene sia più conveniente sostenere da solo il primo contatto con i rappresentanti del Governo. Con questa decisione, la seduta termina alle 2,25. Prima di incominciare i lavori, • 1E J111 [ ì [ 111111 i 11111111111111111111T L1111 [ T11 i 1: 111 ! 1111111C111111111111111 ! 111 r M ! I i 111 111111 ! 1111111 k il Consiglio Comunale aveva di scusso Ieri sera due interrogazio ni sulla nota vertenza tra gli ospedali torinesi e l'Inani per il ricovero delle partorienti mutuate. L'assessore prof. Delorenzi ha rifatto la storia della trattativa; il prof. Nobile, dopo avere rilevato come l'accordo non sia ancora stato raggiunto per una differenza di appena cinquecento lire, (gli ospedali chiedono 24.500 lire per partoriente, l'Inam offre 24.000 lire), ha proposto che l'assessore stesso si rechi a Roma per trat tare direttamente con la direzione' centrale. II prof. Vignolo-Lutati ha portalo alcuni dati concreti: in Italia la mortalità del neonati nelle prime settimane di vita è del 6,5 per cento per I parti a domicilio, del 4,1 per cento per quelli in istituti ospedalieri senza assistenza specializzata e solo dell'I per cento negli istituti con specializzazione. Dopo gli interventi dei consiglieri Artom, Levi, Pagella e Addario, il sen. Carmagnola, come presidente provinciale dell'Inani, ha affermato d'avere seguito dall'inizio la controversia, preoccupandosi soprattutto che le puerpere non avessero a subire conseguenze di sorta. u