La troppo facile popolarità di Enrico Emanuelli

La troppo facile popolaritàLa troppo facile popolarità Una delle caratteristiche della nostra epoca, come tutti sanno e come qualcuno deplora, è quella di dare cultura di massa, divertimenti di massa, anche politica di massa e persino una determinata arte di massa. Standardizzando e volgarizzando si cerca d'ottenere una diffusione maggiore di particolari beni spirituali o materiali. Alla maggiore diffusione è legato un abbassamento di livello e di tono, di impegno e di gusto. Da simile ovvia genericità d'osservazioni si può passare ad altio. Per esempio a questo: che proprio seguendo la stessa strada, quella di soddisfare un preci" > desiderio di massa, vengono offcr.i alcuni tipi d'uomini e di donne ritenuti quasi simbolici e nel ' -o genere insuperabili. Offerti all'ammirazione o al disprezzo? No. Sono soltanto offerti alla fantasia di massa e nient'altro. Che cosa rappresentano e come devono essere questi modelli maschili o femminili? Se rappresentano il potere e l'amore devono essere patetici, sfortunati, dolciastri; se invece rappresentano la 'bellezza e la ricchezza devono essere favolosi, fortunati, sprezzanti. Ogni tpoca, con i mezzi di divulgazione di cui disponeva, ha sempre offerto questi modelli per soddisfare un desiderio di massa. Ai nostri giorni l'offerta, che risponde ad una precisa anche se misteriosa domanda, mette avanti alcuni nomi : il duca di Windsor, che rinuncia alla corona per una donna; la principessa Soraya, che perde l'amore di un imperatore per ragioni di Stato; la principessa Grace di Monaco, che dallo schermo passa ad una reggia; e, ultimo, Ali Khan con le sue favolose rendite, che annualmente gli cadevano addosso da un cielo altrettanto favoloso. L'uomo-massa o la donna-massa davanti a simili personaggi non prova nessuna vera e scat tante meraviglia, eppure li accetta come indispensabili. L davanti al potere perduto o all'amore deluso, come davanti alla bellezza perfetta o alla ricchezza mostruosa le capacità emozionali di milioni d'uomini e di donne rimangono in equilibrio, eppure quasi tutti ne parlano e quasi tutti aspettano che la cronaca procuri nuove storie e nuove vicende di quei personaggi. La popolarità dei primi tre che ho nominato è quasi proverbiale; e lo era, sino all'altro giorno, anche quella dell'ultimo. Si potrebbe dire che tutto ciò avviene perché costoro, nel caso che rappresentano, toccano una vetta insuperabile, ma non credo che sia la risposta giusta. E nemmeno riterrei giusto dire che essi traggano popolarità dal fatto d'essere fuori delle vicende comuni e di muoversi quindi in una zona tanto eccezionale da intrappolare subito la fantasia. La realtà è un'altra e racchiude qualche cosa, che ai miei occhi sembra quasi ironica: sono popolari perché non rappresentano nulla, nel senso che non hanno nessun peso nella vita che viviamo. Non ho nessuna intenzione di offendere le quattro persone che ho nominato, una delle quali è ■ morta l'altro ieri in modo drammatico. E poi, come si potrebbe incolparli per la popolarità che hanno, se il piccolo mito che rappresentano, ad uso della massa, non scaturisce nemmeno dalla loro volontà? Essi, per quel che ci riguarda, sono e rimangono degli innocenti trascinati di qua e di là, nelle fotografie dei rotocalchi, negli articoli di pettegolezzi, nelle cronache mondane, a loro insaputa. Spesse volte non rappresentano quello che vorrebbero, ma quello che viene loro imposto dal caso o dalle apparenze. Ad ogni modo alla base di simile rappresentazione, perché venga accettata e gustata, ci deve essere la certezza che, al di fuori d'una facile immagine del potere regale perduto, dell'amore sfortunato, della fortuna insuperabile o della ricchezza favolosa, onci personaggi non contino nulla nella nostra vita quotidiana. Un uomo politico, un grande artista, un vero scienziato innovatore non potranno mai raggiungere una così tranquilla, vasta, indiscussa ed inutile popolarità come quei quattro personaggi ricordati. Un politico, un artista, uno scienziato impongono infatti una scelta, suscitano adesioni o dissensi, interferiscono nella nostra vita, qualche volta nell'intero nostro destino. Ma i quattro personaggi ricordati co-me esemplificazione d'una popò- larità senza paragone, non pretendono tanto e nemmeno ci pensano. La loro storia umana, che pure tocca la fantasia di milioni d'uomini e di donne, si svolge in una specie di vuoto: di loro si sa quasi tutto e sono per questo popolari, ma non suscitano nessun sentimento né d'amore né di odio, non procurano né gioia né affanno. L'industrializzazione della piccola mitologia quotidiana è oramai perfetta e provvede a fornire i modefh necessari con molta puntualità. * * Per questo vedremo risorgere anche Ah Khan. Domani o dopo, per assecondare un desiderio dell'uomo-massa o della donnamassa, si scoprirà' che vive al mondo un altro giovane provvisto di rendite mostruose, innamorato di cavalli e di automobili da corsa, che ha alle spalle un harem legalizzato dalle leggi e dai conti correnti in banca. Sarà la copia esatta del simbolo della ricchezza che è scomparso l'altro ieri. E pure augurando lunga vita alle superstiti tre persone che ho preso come esempio, si può essere certi che alla loro scomparsa salteranno fuori subito le copie perfette, come se fossero sempre ricavate da uno stesso stampo. Nel volgere di pochi anni saranno popolari in tutta Europa e nelle Americhe. Una certa mentalità della nostra epoca, per quanto riguarda noi occidentali, è dunque caratterizzata dalla continua richiesta di determinati piccoli miti adatti a simboleggiare alcune cose che sonnecchiano nell'animo dell'uomo-massa e della donnamassa. A questo punto sarebbe interessante conoscere quale richiesta ci sia per la stessa questione nell'altra parte del mondo, che siamo soliti definire blocco orientale. E' un tema che suggerisco tiiiiiiiiiiiMiMtiimiiiiiiiiiiMMNmiimiiiiiiiiiiii .a chi ha la possibilità di visitare in questi giorni l'Unione Sovie- tica o la Cina, e magari soltanto la Polonia o l'Ungheria. Se si riuscisse a individuare quali sono i desideri della piccola e terrestre mitologia quotidiana di quell'uomo-massa o di quella donnamassa e vedere come sono soddisfatti potremmo avere di certo una illuminazione sorprendente su quei Paesi. Che cosa viene offerto, che cosa hanno al posto dei duchi di Windsor, delle Grace di Monaco, delle Soraya e degli Ali Khan? Enrico Emanuelli «■lllllllilllllItllllllllllillIllllllllllIIIIIIITIIIIIlllll

Persone citate: Ali Khan, Khan, Windsor

Luoghi citati: Cina, Europa, Polonia, Ungheria