Un cane ed un vitello riportati alla vita dopo sei ore di morte biologica effettiva

Un cane ed un vitello riportati alla vita dopo sei ore di morte biologica effettiva Un esperimento di grande importanza scientifica alfa Clinica chirurgica Un cane ed un vitello riportati alla vita dopo sei ore di morte biologica effettiva Gli eccezionali risultati ottenuti da un grappo (li medici sotto la guida del prof. A. 31. Dògliotti - Finora si abbassava la temperatura del corpo a 24 gradi - Con la nuova tecnica si scende allo zero, e il corpo è conservato in frigoritero - La sorprendente scoperta: riscaldando a poco a poco il sangue, rivivono tutti gli organi Nei laboratori della Clinica chirurgica di Torino sono stati realizzati in questi pomi esperimenti di «ibernazione» che segnano un limite del più alto interesse scientifico. Per la pri• ma volta è stato riportato alla vita Animali mammiferi a sangue oaldo, come l'uomo, dopo 6 ore di morte biologica. Gli esperimenti continuano ed il gruppo di medici che sotto la guida del prof. Achille Mario Dògliotti ha raggiunto questi sorprendenti risultati, si ripromette di portare nuovi più importanti contributi alla conoscenza dei fenomeni fondamentali che regolano la vita. E' da alcuni anni che si conducono studi nel campo della ibernazione o ipotermia artificiale, ossia che si lavora per mantenere in vita un mammi- fero con una temperatura cor porea sotto la media fisiologi ca. Se n'è occupata la scuola americana del Bilogow, poi la Clinica chirurgica della nostra Università, di recente in Inghilterra il dott. Drew. Dopo gli esperimenti nei la boratori di fisiologia la ibernazione interessò anestesisti e chirurghi i quali se ne servi rono per gli interventi sul cuore. Riducendo la temperatura corporea a 30-28 gradi si era riusciti a arrestare la circolazione del sangue per 10-15 mi nuti ed il chirurgo aveva così modo di « operare i> in un cuo re esangue. Si trattava di ope razioni brevi, che non poteva' no superare quei limiti, penail decesso del paziente In un secondo tempo si era giunti ad abbassare la temperatura sotto i 24 gradi ottenendo non soltanto di fermare la circolazione, ma anche di arrestare il cuore. (Se la temperatura si manteneva sopra i 24 gradi il cuore continuava a battere, anche se irregolarmente e appena percettibilmente). E come massimo si era fatta tornare la vita :n un corpo rimasto apparentemente morto per un'ora e mezzo. Il maggior tempo concesso al chirurgo permetteva interventi di maggior impegno. C'era però ilMllllllItlltIMIIMriTIIItlHIIIIIIIIH IHIHI gravissimo inconveniente del. l'alta mortalità. Una forte percentuale di pazienti non « risuscitava > dopo che la temperatura del loro corpo era scesa sotto i 24 gradi. Ora alla Clinica chirurgica dell'Università il prof. Dògliotti ha riportato alla vita grossi mammiferi dopo una morte reale di sei ore. Gli esperimenti sono stati ripetuti più volte ed hanno confermato in modo soddisfacente la piena riuscita della nuova tecnica. L'animale — sono stati uF.iti grossi cani e vitelli — viene sottoposto alla circolazione extracorporea, ossia vene ed arterie sono collegate con una macchina per mezzo di canule. Il sangue passando per queista macchina viene raffreddato ed in poche decine di minuti la temperatura scende allo zero. Esattamente la temperatura sottocutanea è presso che a zero gradi: quella misurata nell'interno del corpo si aggira sui 7-8 gradi. II cuore si arresta già ai 22-20 gradi, però si continua a mantenere la circolazione del sangue con l'apposito apparato meccanico per 10-15 minuti. Si osserva che ogni segno di vita vien meno gradatamente sino a che il corpo raggiunge lo stato di morte reale. tfrsgzvapsaertvrscgcp2gsglczsscccleinsaiiiiimiiiiiiimiiiinjiiiiMMnimmniiiiiMimiiin Allora l'animale viene avvolto in un cellophan e posto in frigorifero a 4 gradi sotto zero, oppure, immerso in una vasca piena di acqua salata con ghiaccio. Il cellophan ha funzione protettiva per evitare che vengano a contatto del corpo acqua o altri elementi. Non importa che così rinchiuso nel sacco e immerso nell'acqua non abbia aria, perché l'animale, essendo realmente morto, non respira. Dopo sei ore esso viene portato sul tavolo operatorio, le varie canule che vanno al cuore e ai polmoni sono riconnesse con la macchina per la circolazione extracorporea. Il sangue è riscaldato, rimesso in circolo ed in mezz'ora la temperatura passa dallo zero ai 25 gradi. Già all'approssimarsi dei 25 gradi si assiste ad una progressiva reviviscenza dei vari organi e praticamente di tutto l'organismo. Primo fra tutti il cuore riprende le sue contrazioni spontanee, dapprima assai limitate ed incoordinate, in seguito sempre più valide e con ritmo normale come indica l'elettrocardiogramma. Ricompare il respiro spontaneo, le pupille che erano dilatate ed inerti, in posizione cadaverica, si restringono. E' la vita che a niinmiimiiiMinmiim poco a poco ritorna L'animale reagisce agli stimoli, ma i centri corticali restano a lungo paralizzati, nonostante che l'elettroencefalogramma registri una netta ripresa dell'attività elettrica del cervello. Siamo alle prime drammatiche osservazioni che dischiudono vasti orizzonti alla biologia ed in modo particolare, per ora, alla chirurgia. a. v. Il prof. A. M. Dògliotti

Persone citate: Achille Mario Dògliotti

Luoghi citati: Inghilterra, Torino