Ali Khan è morto in un incidente d'auto L'indossatrice "Bettina,, ferita al suo ffianco

Ali Khan è morto in un incidente d'auto L'indossatrice "Bettina,, ferita al suo ffianco Alle IO di Ieri sera. In un viale periferico di Parigi Ali Khan è morto in un incidente d'auto L'indossatrice "Bettina,, ferita al suo ffianco // principe era nato 49 anni fa a Torino dalla ballerina Ginetta Mugliano, seconda moglie dell'a. A ga Khan», l'uomo che si faceva «pesare in gioielli» - Sposò e divorziò da Rita Hayworth, possedeva scuderie, quaranta vetture da corsa, castelli; padre di Karim, l'attuale capo degli Ismailiti, era ufficialmente un ambasciatore del Pakistan (Nostro servizio particolare) Parie!, 12 maggio. Il principe Ali Khan è morto tragicamente stasera in un incidente automobilistico sulle cui circostanze le autorità hanno ordinato un'inchiesta. Egli aveva trascorso il pomeriggio sull'ippodromo di Longchamps dove correva uno dei suoi cavalli e poi si era intrattenuto con alcuni amici. Soltanto dopo le 111,30 aveva deciso di tornare a Parigi ed era salito sulla sita bellissima automobile grigia prendendo il posto dell'autista che si metteva sul sedile posteriore, mentre l'indossatrice « Bettina » sedeva al suo fianco. Potevano essere press'a poco le ore S2 quando, all'incrocio del boulevard Henri Sellier con la rue du Mont Valerien, nel sobborgo di Suresnes, il principe prendeva male la curva e, quando entrava sul ponte che in quel punto attraversa la Senna, si trovava in mezzo alla strada, piuttosto sulla sinistra. L'auto marciava a velocità, notevole ed il principe non riusciva ad evitare un'altra automobile che procedeva pure a velocità sostenuta, proveniente dalla opposta direzione e che rewera regolarmente la sua destra. Lo scontro fra le due macchine è stato violentissimo. Una signora, tale Combcs, che abita vicinissiìno al punto della sciagura, ha dichiarato: < Ero in casa con alcuni amici quando abbiamo udito un fragore spaventoso: siamo corsi alle finestre e abbiamo scorto due macchine ferme che si erano urtate ed erano rimaste molto danneggiate; allora siamo scesi ed abbiamo visto uscire da una di esse una giovane donna molto elegante, in mantello di sera color verde, imbrattata di sangue, che le scorreva sul viso da una ferita al capo. Intanto giungevano altre persone e qualcuna andava a telefonare alla polizia. Le due macchine erano una « Lancia » e una < Arondc », il cui guidatore era ferito alle gambe e veniva subito trasportato all'ospedale. Abbiamo saputo allora che l'altra vittima era il principe AH Kahn, che non aveva ancora perso i sensi, ma non era in grado di parlare: siamo finalmente riusciti ad estrarlo dalla macchina e un automobilista lo ha trasportato all'ospedale Foch di Suresnes, non molto lontano; l'autista del principe era soltanto contuso. Fra gli accorsi c'era anche una giovane stellina cinematografica, Christianne Verdy, che aveva incontrato Ali Kahn a varie riprese a Cannes e conosceva Bettina, la quale la pregava di accompagnarla in un vicino caffè per farsi curare: « Ma si preoccupava più del principe che di se stessa e domandava continuamente se lo stato di lui era grave », ha dichiarato la Verdy. Un medico accorreva rapidamente e disinfettava la ferita di Bettina, la quale nello scontro ha perso una scarpina incrostata di diamanti. Anche Bettina venix'a trasportata all'ospedale di Saint Clou, dal quale era dimessa alle B3,S0 dopo avervi ricevuto le cure necessarie, seguita dal signor Hervc Bichaton, pilota della <c Aronde », il cui stato non è grave. Viceversa, il principe Ali era morto al suo artivo all'ospedale. La notizia si spargeva a Parigi poco prima di mezzanotte, suscitando viva emozione. La Begum, che si trova a Cannes, ha appreso la notizia da un giornalista ed è scoppiata in lacrime, esclamando: ti' tremendo. Mi accorgo ora quanto bene gli volevo ». L'uomo così tragicamente spentosi stasera, al colmo di una esistenza invidiata e splendida, proprietario d'una ricchezza sterminata valutabile a centinaia e forse migliaia di miliardi, era nato a Torino il r i i a a a t a o l a o i a e o d e i nca di il 13 giugno 1911 in un alloggio di corso Oporto 17 (ora corso Matteotti) e sua madre fu la famosa ballerina G-inetta Magnano, seconda moglie dell'Aga Khan, figlia di un modesto verniciatore che aveva un piccolo laboratorio in via Nizza. Forse nessuno, fra quanti conobbero il vecchio principe nella città subalpina, è ancora vivo. Quando, nel 1949, suo figlio Ali richiese il documento, necessario per le nozze con Rita Hayworth. inutilmente i cronisti torinesi cercarono qualcuno che avesse avuto rapporti con il grande capo degli ismailiti. Tutte le notizie raccolte furono di seconda mano, raccontate cioè da persone che a loro volta le avevano avute o da parenti o da gente che aveva avuto occasione di vedere il leggendario personaggio. Ali Khan venne allevato e istruito a Parigi, Londra, in Svizzera e viaggiò a lungo, come già suo padre, in molti Paesi europei o dell'Oriente e soggiornò nelle più note località mondane. Tuttavia non di menticò la sua città natale e molte volte venr.? a Torir: dove aveva parecchie conoscenze, anche per far visita ai nonni. Parlava il dialetto pie¬ montese, imparato da sua madre e che rinfrescava nelle sue permanenze nella nostra città dove amava mescolarsi alla folla girellando per le vie del centro o nel mercato di piazza Madama Cristina. Nel 1931 il nonno mori ed il figlio dell'Aga Kham non venne pili a Torino. Anche l'alloggio di corso Oporto, in cui era nato, tenne venduto e tutti i parenti materni trovarono sistemazioni migliori al l'estero, parecchi sulla Costa Azzurra. E così svanì a poco a poco il ricordo delle origini del principe. Se ne riparlò in occasione delle nozze con Rita Hayvorth, la grande attrice del cinema hollywoodiano, l'interprete eccitante di Gilda, la prima i atomica* degli schermi Da quel matrimonio nacque Yasmine, lo nipotino prediletta del defunto Aga Khan, l'uomo che si faceva pesare in gioielli. Il vecchio gentiluomo sperava che quest'ultima paternità rendesse il figlio primogenito più amante della ca.'i. e che si calmasse nella sita sete di piaceri e hrnm' avventura e di morirne ida morte del padre. Ali fi',.. , diretto discendente, si fece da parte per lasciare il posto al figlio Karim, attuale Aga Khan, designato a questa carica dal nonno. La sua figura un po' massiccia era ben conosciuta in tutti i più famosi ippodromi d'Europa e d'America. Famosa, infatti, la sua passione per i cavalli purosangue, per l'allevamento dei quali spendeva somme favolose. A proposito di cavalli, il principe avrebbe dovuto recarsi a Roma proprio oggi per assistere al Derby, la classica corsa del miglio e mezzo riservata ai cavalli di tre anni. Si diceva negli ambienti sportivi parigini che Ali Khan era interessato ad una cavalla italiana. Anzi, si credeva addirittura che egli fosse nella capitale italiana, e la notizia della sua morte accidentale ha colpito ancora più di sorpresa l'opinione pubblica parigina. Tanta era la sua passione per i cavalli che egli personalmente si interessava dell'allenamento dei propri prodotti. Questa tendenza gli era venuta dal padre. L'anno scorso le sue scuderie hanno registrato le maggiori vincite sulle piste di Francia e d'Inghilterra. Negli ultimi tempi, comunque, il quarantanovenne principe aveva calmato il suo carattere esuberante (appassionato di vetture da corsu, era giunto a possederne quaranta) e rappresentava con decoro il proprio Paese, il Pakistan, come rappresentante permanente presso le Nazioni Unite. Da tempo, cioè fin quasi dalla rottura con Rita Hayworth, egli era visto costantemente in compagnia di Bettina, al secolo Simone Bodin. Da tempo si parlava di un loro « prossimo » matrimonio ma questa eventualità non si è mai verificata. Non appena venuti a conoscenza del luttuoso incidente i funzionari di polizia si sono affrettati a comunicare la notizia ai familiari dello scom parso, tra cui Karim e sua madre, l'inglese Joan YardeBuller Guiness, prima moglie di Ali. Nel momento in cui scriviamo la salma del princi pe non è ancora stata trasportata a casa sua. a_ p La vettura «Lancia» del principe Ali Khan dopo il violento scontro frontale. (Tel.)