Distribuiti fra nove contrabbandieri 55 anni di carcere e 12 miliardi di multe

Distribuiti fra nove contrabbandieri 55 anni di carcere e 12 miliardi di multe Distribuiti fra nove contrabbandieri 55 anni di carcere e 12 miliardi di multe Venezia, 11 maggio. Si è concluso stasera il processo per un contrabbando di sigarette e di alcool. Il Tribunale ha inflitto complessivamente ai nove imputati 55 anni di reclusione e 12 miliardi e mezzo di multa II capo di quest'associazione a delinquere era un vecchio e noto contrabbandiere veneziano, Ferruccio Gianolla. il quale, con un certo numero di complici, visti di volta in volta annullati dalla Finanza vari sistemi di contrabbando dopo lunghi periodi di fruttuosa attività, aveva escogitato da ultimo un nuovissimo trucco. Avvalendosi di una opportuna organizzazione all'estero, egli faceva spedire carri ferroviari completi dalla Svizzera al Libano, carri che di conseguenza in Italia erano solo di transito. In partenza erano dichiarate le più svariate merci, le quali del resto non inte ressavano la nostra dogana in quanto i carri giungevano e partivano regolarmente piombati. Il trucco della banda consìsteva nella sostituzione del carico, che avveniva grazie alla complicità di quattro capistazione, e precisamente Ilio Ceccarelli, caposcalo di Mestre, il quale si incaricava di farlo deviare a due stazioni di scarsa importanza, e precisamente a quelle di Mogliano Veneto, sulla linea di Udine, e di Quarto d'Aitino, sulla linea di Trieste. Qui tre capistazione, Fulvio Cestaro a Mogliano, e Angelico Goi e Aurelio Dorta a Quarto d'Aitino, lo deviavano a loro volta in un binario morto, dove di notte veniva scaricata la merce di contrabbando e al suo posto venivano caricate casse di stracci se si era trattato di sigarette e bidoni di acqua se si era trattato di alcool. I trasporti erano compiuti dal camionista lombardo Giuseppe Roveda. I carri venivano regolarmente ripiombati, ritornavano a Mestre, e qui con procedura apparentemente regolare agganciati a un merci in partenza per la frontiera orientale. A suo tempo si era parlato di contrabbando di materiale strategico. Nel corso del processo è stato appurato il contrabbando per dodici carri ferroviari, per quanto le autorità inquirenti avessero ritenuto che le criminose operazioni fossero di mole ancora più vasta. Il capo della banda, Ferruccio Gianolla, è stato condannato a 9 anni e 3 mesi e a 2 miliardi e 273 milioni di multa; il caposcalo Ceccarelli a 7 anni e 6 mesi e 1 miliardo e 662 milioni di multa; 11 capostazione Cestaro a 5 anni e 10 mesi e 781 milioni; il capostazione Gol a 5 anni e 5 mesi e 718 milioni; il capostazione Dorta a 5 anni e 5 mesi e 728 milioni; un altro ferroviere, 11 plazzaiista allo scalo di Mestre Luciano Fiorini, a 5 anni e 10 mesi e 1 miliardo e 157 milioni; il camionista Roveda a 3 anni e 4 mesi e 812 milioni; 1 luogotenenti del Gianolla. Redentore Scarpa a 5 anni e 4 mesi e 2 miliardi e 263 milioni, e Luigi Conte a 7 anni e 4 mesi e 2 miliardi e 248 milioni. Il viennese Carlo Zweyer, che avrebbe costituito l'anello di congiunzione fra gli italiani e i complici all'estero, è stato assolto per insufficienza di prove.

Luoghi citati: Italia, Libano, Mogliano, Mogliano Veneto, Quarto, Svizzera, Trieste, Udine, Venezia