Delinquente abituale in licenza premio condannato a 5 anni per "direttissima,,

Delinquente abituale in licenza premio condannato a 5 anni per "direttissima,, Delinquente abituale in licenza premio condannato a 5 anni per "direttissima,, Nella «casa di lavoro» era attivissimo: si costruiva una chiave universale - Con questa, ottenuta la vacanza, svaligiò un alloggio e fu catturato dagli inquilini in un altro HT stato processato ieri per direttissima in Tribunale un pregiudicato, « delinquente abituale» catturato lunedì scorso in flagrante furto. Il ladro, Michele Gazzera, di 48 anni era uscito in « licenza premio » dalla casa di lavoro di Castelfranco d'Emilia. I giudici della terza sezione (Pres. Jannibelli, P.M. Caccia, cane, Casatelli) gli hanno inflitto cinque anni di reclusione dopo I quali tornerà alla casa di lavoro per un periodo di almeno due anni. Il Gazzera aveva una sua personale concezione della «. casa di lavoro»: attivissimo e diligente, sì dedicava però ad un tipo di lavoro assai diverso da quello cui i puoi dirigenti avrebbero voluto indirizzarlo Nell'officina del penitenziario riuscì infatti a fab bricarsi una « chiave universale » uno strumento da scasso cioè, che apre con facilità la grande mag giorànza delle serrature americane. Il laborioso detenuto ottenne poi un mese di « licenza-premio » dato che nessuno aveva scoperto per qual motivo egli fosse cosi alacre in officina". Venuto a Torino, il Cazzerà aveva deciso di impiegare il breve periodo di libertà per dedicarsi al furto. Incominciò a girare di alloggio in alloggio, di scala in scala. Provava le serrature e compilava un preciso elenco con indirizzi e nomi degli inquilini. Con l'elenco in tasca, studiate le ore più favorevoli in cui pensava di trovar vuoti gli alloggi, il Gazzera cominciò il suo itinerario. Il primo colpo (ai danni di Pietro Perfetto, via Roccavione 97) andò bene. Al secondo, il caso volle che i padroni di casa non fossero assenti. Il pasticciere Pietro Chiarott.ino, abitante al pianterreno di via Ponderano 33, ebbe così la sorpresa di vedere lo svaligiatore entrare nell'alloggio dopo aver aperto tranquillamente la porta con la « chiave universale ». Con l'aiuto del cognato il Chiarottino balzò addosso al ladro che, smarrito, ripeteva: « Scusi, ho sbagliato porta. Non capisco come mai la chiave abbia funzionato ». Pochi minuti dopo il maresciallo Miroglio e l'agente Follo lo accompagnavano ammanettato al commissariato Madonna di Campagna: in tasca aveva i preziosi rubati al Perfetto. BIlllMIIIMIIIIIMIIMIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIlllMIIIIIMII

Persone citate: Gazzera, Michele Gazzera, Miroglio

Luoghi citati: Torino