Il ministro del Sudafrica afferma: Non lasceremo la politica razziale,,

Il ministro del Sudafrica afferma: Non lasceremo la politica razziale,, Durrascosa conferenza-stampa «li Eric Lonw a Londra Il ministro del Sudafrica afferma: Non lasceremo la politica razziale,, « Resteremo nel nostro paese ; non intendiamo abdicare » • Eccezionali misure di sicurezza attorno alla sede della legazione sudafricana, mentre una folla ostile grida invettive - Irritazione fra le rappresentanze del Commonwealth (Nostro servizio particolare) Londra, 4 maggio. Nel corso di una burrascosa conferenza-stampa il ministro degli Esteri sudafricano, Eric Louw, ha oggi riaffermato, con durissime parole, la ferma volontà, del suo governo di non abbandonare né attenuare la politica razziale. Queste inconcilianti dichiarazioni hanno deluso tutti coloro che seguono, con pena o apprensione, gli avvenimenti in Sud Africa. A Londra è riunita ora la Conferenza dei Primi ministri del Commonwealth, e il pubblico sperava che le esortazioni, i consigli o le rampogne di questi statisti convincessero Eric Louw della necessità di più tolleranti e costruttive soluzioni del problema africano. Stasera nessuno osa sperare che Louw e Verieoerd prestino orecchio alla pubblica opinione mondiale. La conferenza-stampa si è svolta al «South-Africa Houso il grande palazzo che ospita tutte le rappresentanze sudafricane in Inghilterra. Erano stati invitati i soli giornalisti inglesi e delle Nazioni del Commonwealth, ma esclusi — sembra — quelli di colore. Le misure di sicurezza erano imiiii ponenti, quasi paradossali, su-Vcperiori a. quelle adottate perorproteggere la vita, in questa\acapitale, di Krusccv e Bul-<nganin. \n«lo non sono venuto a Lon-\ndra e alla Conferenza — ha\rdichiarato Louw - ne comr un\™accusato né come un penitente né come un supplice. Il mio scopo c discutere questioni di comune interesse, ma la politica interna non rientra in tale categoria ». Il sessantanovenne ministro (il quale sostituisce, al tavolo della Conferenza, Verwoerd, ancora convalescente), ha poi detto che i recenti sanguinosi moti nel suo Paese furono causati da « organizzazioni sovversive africane », ed ha aggiunto: «I sudafricani di origine europea costituiscono una popolazione permanente. Non siamo disposti a cedere ad una dittatura africana quanto è stato costruito nel corso di trecento anni. Non siamo pronti ad abdicare ». «Il Sud Africa — egli ha proseguito — è per la popolazione di ceppo europeo la sua sola casa. Non possiamo tornare ai Paesi dei nostri antenati. Noi e i nostri discendenti siamo decisi a restare in Sud Africa ed a serbare la nostra nazionalità. I diversi popoli bantu hanno parimenti diritto al pieno sviluppo della loro nazionalità. La politica dell'apartheid ha per obiettivo la pacifica coesistenza dei popoli di discendenza europea e di quelli bantu ». Poi, con tono secco, qitasi di sfida, Louw ha concluso: «Prima della mia partenza ebbi un lungo colloquio con il premier .Verwoerd, e sono in grado di dichiarare' che egli non vede alcuna ragione di mutare, a causa dei recenti disordini, la politica fondamentale del governo ». Durante le risposte, il ministro c stato più volte interrotto dai giornalisti con caustiche osservazioni. Alla fine della Conferenza, alcuni di essi lo hanno attorniato e tempestato di aggressive domande. \ Fuori dal < South-Africa House », Louw è stato accolto da grida ostili, lanciategli da una folla turbolenta. Della politica razziale sudafricana si è parlato anche nella seconda giornata della Conferenza del tcIrtpfszctacotCommonwealth,ìsebbene non in seduta ufficia- le. L'apartheid è stata critica-fa aspramente dal premier diGhana e dal Sovrano della Vc1'* derazione malese. Più misurati ma non meno severi gli altri premier. Durante la ren'ove plenaria, c stata esaminata la situazione internazio- naU ' 9}i statisti hanno apr>r'.>><-° iniziative di Mac™'u™ Pcr J'n avvicinamento tra Est e Ovest. m. ci.

Persone citate: Eric Louw, Louw

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Sud Africa