Quattro ergastoli al "mostro di Pontoglio,, assoluzione per i suoi due presunti complici

Quattro ergastoli al "mostro di Pontoglio,, assoluzione per i suoi due presunti complici Sentenza alle Assise di Mteraamo dopa oltre tra ore di camera di eonsialio Quattro ergastoli al "mostro di Pontoglio,, assoluzione per i suoi due presunti complici Colpevole di nove assassinii, Vitalino Morandini è stato anche condannato a 26 anni di reclusione per furti e rapine - Insufficienza di prove per i due imputati minori (Dal nostro corrispondente) Bergamo, 3 maggio. Dopo tre ora e mezzo di parmanenza In camera di consiglio, la Corte d'Assise ha emanato la sentenza al processo contro il < mostro di Pontoglio > — Vitalino Morandini, autore confesso di nove assassinii, è stato condannato a quattro ergastoli ed a cirra 26 anni di' reclusione — Vincenzo Volsi di 45 anni, e Felice Castoldi, di 26 anni, presunti complici del < mostro > nella strage di una famiglia di tre pascne, sono stati assolti per insufficienza di prove. Quando la Corto, alle 13,20, è rientrata per la lettura della sentenza, l'aula era affollata di gente. Un gran pubblico aveva costantemente seguito nei giorni scorsi il dibattimento; ma stamane, per la conclusione del processo, esso era accorso ancor più numeroso — Vitalino Morandini ha ascoltato il verdetto con assoluta indifferenza, contegno che aveva già mantenuto per tutto il corso della causa —. Unica sua preoccupazione, nei giorni scorsi, era stata quella di scagionare i due presunti complici Stamane, mentre i giudici stavano decidendo il suo destino, il « mostro* ha commentato: «Per me, ora, è finita: quel che con¬ ta, è che avrò da mangiare finché campo ». Il Morandini compì le sue stragi, nel breve volgere di due mesi e mezzo, dal novembre del 1955 il gennaio del 1956. E' tale l'orrore dei delitti, che parrebbe logico pensare ad un'esplosione d follia. Ma le perizie hanno escluso questa ipotesi, definendo l'imputato un « amorale per natura >, incapace di rendersi conto della mostruosità delle sue azioni. E cosi egli è xpparso, dal contegno che ha tenuto nel corso di tutto il processo. Vitalino Morandini massacrò le sue nove vittime a colpi di bastone o di piccone. I primi a a , o a e , i e e o sei delitti rimasero impuniti, e forse lo sarebbero rimasti per sempre, fina all'ultima strage, quando il « mostro » sterminò a Pontoglio un'intera famiglia. Arrestato per questo spaventoso crimine, confessò tutti gli altri. Ecco come si svolsero i fatti. Il le novembre 1955, ad Adrara San Rocco, il quarantunenne Giovanni Morandini fu trovato cadavere dal fratello in un canalone. Due giorni prima, egli si era allontanato da casa per portare una mucca alla fecondazione in una lontana borgata. Poiché egli si era più volte lamentato dell'animale, particolarmente riottoso, si ritenne che avesse riportato la frattura del capo precipitando nel canalone in seguito a una cornata della mucca. - ■ Otto giorni dopo, il 20 novembre 1955, ad Adrara San Martino, un rapido ed improvviso incendio distrusse nella notte una cascina nella quale si trovavano due donne e un bambino, che vi morirono carbonizzati. Vittime, Maria Falconi, di 60 anni, Angelina Tiraboschi, di SS anni, ed il pìccolo Faustino Valtulini, di 5 anni, rispettivamente madre, moglie e figlio di Giacomo Valtulini, proprietario della cascina. L'uomo scampò alla morte, poiché quella notte si era recato in campagna col bestiame. L'incendio era divampato all'improvviso e l'edificio andò distrutto senza che si potesse tentare il minimo soccorso per gli sventurati abitanti. Alcune circostanze insospettirono l'autorità giudiziaria, ma l'inchiesta, dopo brevi indagini, fu archiviata. Passò più di un mese. Il 28 dicembre 1955, a Grone, i coniugi Battista e Caterina Obertt, rispettivamente di il e 4h anni, furono uccisi durante la notte, a colpi di piccone. Li trovò cadaveri, la mattina do po, il maggiore dei loro cin que figli, i quali, pur dormen dò in una camera vicino, non si erano accorti di nulla. Si giunge così al 23 gennaio 1956. A Pontoglio, durante la notte, vengono massacrati sempre a colpi di piccone, i coniugi Cesare e Colombina Breno, di 55 e 48 anni, e la loro figlia Emilia, di 24 anni Sono rinvenuti il mattino dopo completamente nudi nell'alloggio. Il delitto fa dapprima pensare ad un sadico, ma successivamente i sospetti cadono su Felice Castoldi, di 26 anni, al quale il Breno aveva prestato oltre due milioni minacciandolo poi, in caso di mancata restituzione, di denuncia per alcuni presunti falsi in cambiali ed altre irregolarità. Con il Castoldi è sospettato anche Vincenzo Volsi detto < Soldatù » di 45 anni, legato al primo da motivi d'interesse e ricercato per abigeato, visto nei pressi della casa dei Breno poco prima della strage. Quattro giorni dopo il Volsi si costituiva ed il 1' marzo veniva emesso mandato di cattura nei suoi confronti, quale presunto responsabile dell'ec cidio. Le indagini, comunque, proseguivano ed era proprio a questo punto che ci si incominciava ad interessare del Morandini. Anche lui, infatti era stato visto, la notte del delitto, nei pressi della casa dei Breno. Una perquisizione nel suo alloggetto dava risul tati sorprendenti: venivano rinvenuti numerosi oggetti ap partenenti alle vittime dei no ve assassinii. Messo alle, strette il « mostro » confessava tut ti i delitti: li aveva compiuti da solo, per vendetta o per rapina. Il Volsi veniva scarcerato. Di recente, Vitalino Morandini aveva mutato versione ed avev « confidato > ad i compagno di cella nelle carceri di Bergamo di essere stato istigato alla strage di Pontoglio dal Castoldi — che gli avrebbe [dato mezzo milione di lire — etsnndnssndfcggdrtnercpnlnIOafta e di avere agito con l'aiuto materiale del Volsi. Per questo, sia il Castoldi che il Volsi erano stati arrestati ed incriminati per complicità nell'eccidio dei Breno. Ma al processo, nuovo voltafaccia: il «mostro » ha scaaionato i due presunti complici. Le testimonianze emerse nel corso del dibattito sono state d'altronde favorevoli ai due imputati che così, oggi, sono stati assolti. Le quattro condanne all'ergastolo inflitte al «mostro», riguardano la spaventosa serie di massacri. Ma Vitalino Morandini è stato poi condannato a circa 26 anni di reclusione'per numerose rapine e furti e per l'incendio doloso di Adrara San Martino. E' stato invece assolto per insufficienza di prove da altre due imputazioni minori: dovrà subire l'isolamento diurno per un periodo non inferiore ai tre anni. p. a. Vitalino Morandini lascia il Palazzo di Giustizia dopo la severa sentenza. (Telefoto)