Trovata tra le macerie la macchina fotografica di uno dei quattro studenti vittime del ponte

Trovata tra le macerie la macchina fotografica di uno dei quattro studenti vittime del ponte Trovata tra le macerie la macchina fotografica di uno dei quattro studenti vittime del ponte Contiene cinque istantanee dei ragazzi - Mentre veniva scattata la sesta il terreno sprofondò sotto i loro piedi - Oggi i funerali a Sutri Viterbo, 2 maggio. (g. fr.) Nella chiesa principale di Sutri si svolgeranno domani mattina in forma solenne i funerali dei quattro ragazzi morti ieri nel crollo di una arcata del ponte che allaccia il paese alla stazione di Capranica. La spaventosa sciagura ha gettato nel lutto l'Intero paese. La popolazione ha continuato a sfilare nell'aula dell'edificio scolastico trasformata in camera ardente. Stamane, scavando fra le macerie del ponte crollato è stata ritrovata la macchina fotografica che 11 sedicenne Antonio Cencloni aveva comperato sabato e che ieri aveva usato per la prima e l'ultima volta in compagnia dei suoi amici. Prima che il ponte crollasse il giovane era riuscito a scattare ai sei compagni cinque foto. Si accingeva a scattare la sesta, quando il terreno gli è mancato sotto 1 piedi facendolo sprofondare nel vuoto insieme agli altri. La macchina fotografica era Anita In mezzo all'erba fra due blocchi di mattoni. La pellicola è stata sviluppata e quelle foto rappresentano stasera la più drammatica teblimonianza della sciagura. Vi si notano sorridenti e felici: Giuseppina Cencioni di 14 anni, Vincenza Carbonetti, pure di 14, Silvano Diorci, un ragazzo di 14 anni nativo di Sutri ma residente a Roma, Mario Giuliani di 16, ebanista, Calissa Luzzitelli e Paola Bomarzi, entrambe di 13 anni, apprendiste maglieriste 1 primi tre e Giuseppe Cencioni, tutti studenti di scuola media, sono morti. Mario Giuliani, uno degli scampati, ha cosi raccontato quei drammatici istanti: « Cen cloni stava per scattare la foto Io, Paola Bomarzi e Calissa Luzzitelli stavamo appoggiai' al parapetto a guardare perché in posa si erano messi gli altri All'improvviso 11 ponte si è aperto sotto 1 nostri piedi. Qualcuno ha gridato disperatamente. Non mi ricordo di altro ». Delle quattro vittime, Silvano Diorci si trovava per caso ieri a Sutri. Vi si era recato 11 giorno prima con i genitori per essere presente al matrimonio di una parente e aveva chiesto al padre che lo lasciasse a Sutri, con gli amici, ancora la domenica. Una inchiesta è in corso per stabilire le cause che hanno provocato il crollo. Del ponte, che è lungo settanta metri, è iiiiiiiiiiiiiiiiiii unii iiiimimini i precipitata una sola arcata e un'altra, proprio quella sotto la quale passa la via Cassia, è pericolante. Il ponte fu costruito nel 1900 e durante la guerra fu minato e fatto In parte saltare dai tedeschi. Fu ricostruito nelle parti mancanti e rafforzato nelle altre con iniezioni di cemento. L'ipotesi più verosimile è che l'arcata del ponte, costruito In tufo e < terriccio di ripieno », sia crollata per le infiltrazioni di acqua piovana abbondantemente caduta in questi ultimi giorni. iiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiii La foto scattata da una delle vittime presso il ponte pochi istanti prima del crollo. Da sinistra, Giuseppina Concioni, di 14 anni (morta); Calissa Luzzitelli, di 13 (scampata); Silvano Diorci, di 14 (morto); Paola Bomarzi, di 13 (scampata); Mario Giuliani, di 16 (scampato); Vincenzina Carbonetti, di 14 (morta) (Foto da «Telesera»)

Luoghi citati: Capranica, Roma, Sutri