Cinque squadre in A e addirittura tredici in B coinvolte nell'affannosa lotta per la salvezza
Cinque squadre in A e addirittura tredici in B coinvolte nell'affannosa lotta per la salvezza Il campionato di calcio vive dell'incertezza dominante nei settori di coda Cinque squadre in A e addirittura tredici in B coinvolte nell'affannosa lotta per la salvezza La Juventus è sicura del titolo e il Torino della promozione - Il Genoa e il Cagliari sono rassegnati - Alessandria, Napoli, Palermo, Bari e Lazio cercano di rimanere nel massimo torneo - Tra i cadetti la settima posizione in classifica non basta a garantire la permanenza in serie B ha ventinovesimo giornata del campionato ha inferto un'altra martellata — vna delle tante decisive — sulla questione del primato della stagione: ha fatto vincere la Juventus ed ha fatto perdere tanto la Fiorentina quanto il Milan. Tutti tre piuttosto faticosi e tutti tre di misura i risultati in questione: per quattro a tre la Juventus, in casa, sull'Udinese; per zero reti a una la Fiorentina a Padova, e per una rete a due il Milan davanti alla Sampdoria. Stentato e stiracchiato fin che si vuole, l'esito di queste partite dice che, per il campionato 1959-60, le cose sotto belle e fatte. La Fiorentina sta oramai a sette lunghezze di distanza dalla Juventus, ed il Milan addirittura a dieci. Un distacco di dieci punti, con altri dieci soli ancora in palio, vuol dire la impossibilità anche materiale e matematica per i Campioni dell'anno scorso di superare in punteggio coloro che saranno i Campioni di quest'anno. Si guardi al problema sotto l'aspetto che si vuole, il dado oramai è tratto. Perché la situazione possa variare non v'è più che una pos¬ sibilità: che d'ora in avanti la Juventus perda sempre e che la Fiorentina vinca tutto. Ipotesi che è ben difficile che si verifichi, anche se domenica prossima i bianconeri sono attesi allo Stadio Olimpico dalla Roma, che è solita tirare fuori le unghie ed i denti al cospetto dei torinesi, ed anche se i viola avranno da ospitare i ferraresi della Spai, che se ne stanno in posizione di classifica neutrale e sicura. Il problema invece che nessuna soluzione ha ancora trovata e che si fa tanto più intricato quanto più ci si avvi' cina alla fine, è quello fella retrocessione. Qui una cosa sola pare decisa, ed è quella della caduta del Genoa. Sta al momento attuale all'ultimo posto, tutto solo, con 16 punti di classifica. Vi sono ancora dieci punti in palio, ma la salvezza sta, secondo tutte le apparenze, un po' più in su di quota ventisei. Occorrerebbe che il Genoa prendesse il galoppo e che tutti quanti i suoi compagni di disgrazia rimanessero fermi, inchiodati sul terreno, perché i liguri si salvassero: cosa alquanto inverosimile. Il quesito di attualità sta nel vedere chi, al termine della tenzone, si troverà costretto ad occupare la penultima e la terzultima posizione della scala. Competente mancia a chi saprà, fin d'ora, indicare la giusta soluzione. Gli interessati al problema paiono essere cinque al momento: Alessandria in primo luogo, poi Napoli e Palermo, quindi Lazio e Rari. Cinque compresi nello spazio di tre lunghezze. Nessuno di essi è rimasto fermo domenica scorsa: il Bari ed il Napoli hanno fatto un passo in avanti, e l'Alessandria, la Lazio ed il Palermo addirittura due. Questi ultimi due concorrenti. Lazio e Palermo, hanno il calendario più difficile di tutti, dovendo giuoare due sole partite in campo proprio. Domenica prossima l'incontro diretto avrà ancora per teatro Alessandria, dove gli ospiti saranno i siciliani del Palermo. Non molto dissi utile da quella della categoria, maggiore, è la situazione della Serie dei Cadetti. Anche qui, in testa della classifica ci si vede molto più chiaro che in coda. In testa, il Torino è andato a Valdagno, a fare visita al Marzotto, e ne è tornato con un nuovo risultato di parità: un nuovo «zero a zero». E' il ventitreesimo esito utile consecutivo; con quello di Coppa Italia col Venezia sarebbe ansi il ventiquattresimo. E' le reti al passivo sono sempre tredici, primato assoluto per la intera Lega Nazionale. Que sta volta i granata, pur rimanendo al primo posto della classifica, hanno visto diminuire di una lunghezza la distanza che li separa dal più vicino inseguitore, il Lecco, che è andato a vincere di mi sura a Mantova. La terza ed ultima questione relativa alla promozione rimane in disputa fra il Catania e la Triestina, a ridosso l'uno dell'altra Qui. i punti ancora in disputa sono dodici, e domenica prossima, mentre il Lecco ospiterà il Taranto, il Torino sarà chiamato ad operare i?i casa condro il Catanzaro. Per rimanere dove si trovano, hanno bisogno di vincere, i torinesi. Dove la situazione è invece terribilmente intricata e oscura, è nella zona bassa della classifica. Qui, ben quattordici delle venti squadre del girone possono ancora venire coinvolte nella questione della retrocessione, rista la distanza che separa dal traguardo finale. Tredici di esse — lasciando cioè a parte il Cagliari distanziato — stamio comprese e compresse nello spazio di tre punti. Dalla settima in classifica alla diciannovesima vi è una gran ressa, una gran, zuffa. Dalla quale accenna a puntare il capo in direzione della salvezza il Novara, che domenica ha battuto il Venezia in casa propria e che, per il prossimo turno, è attesa a Reggio Emilia dalla Reggiana, una delle poche unità in zona franca. Vittorio Pozzo
Persone citate: Vittorio Pozzo
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