Il focoso governatore della Louisiana fece rabbrividire il seguito di De Gaulle
Il focoso governatore della Louisiana fece rabbrividire il seguito di De Gaulle Il focoso governatore della Louisiana fece rabbrividire il seguito di De Gaulle Incredibili "gaffes,, alla cerimonia ufficiale di New Orleans: al momento degli inni nazionali Earl K. Long scelse noa sigaretta, poi cominciò a dare manate sulle spalle del Presidente francese New York, 2 maggio. Il governatore della Louisiana, Earl K. Long, ha fatto correre brividi di gelo nelle schiene durante le manifestazioni in onore di De Gaulle a New Orleans: ha dato una gran manata sulle spalle del generale ad un ricevimento, ha fumato alla sfilata delle truppe, ha pronunciato discorsi incoerenti. I giornali americani raccontano con ricchezza di particolari le sue gaffes, che sembrano denunciare un non perfetto equilibrio mentalo. Long ha 63 anni ed è un uomo truculento ed aggressivo. Nel '59 fece parlare molto di sé quando, durante la campagna elettorale per il rinnovo della carica (era governatore della Louisiana da tre legislazioni) si abbandonò a stranezze da non lasciare dubbi sulle sue condizioni. Girava con una « Cadillac » il cui interno era armato di numerose pistole; parlando alla televisione, sbracciato ed in bretelle, si rinfrescava la bocca con lunghe sorsate di cognac, bevendo alla bottiglia; insultava per telefono gli elettori che gli rifiutavano il voto... La vi¬ ta in famiglia era divenuta impossibile; pe.- un niente minacciava moglie e figli con la rivoltella. La moglie invocò che fosse ricoverato, « per il bene suo e degli altri ». I medie! diagnosticarono « paranoia, schizofrenia, delirio di persecuzione ». Long vide rosso. Licenziò tutti i funzionari del servizio di Sanità e li sostituì con amici devoti, che lo dimisero dalla clinica restituendolo alle sue alte funzioni pubbliche. Come primo cittadino dello Stato, il governatore si presentò dunque giovedì scorso ad accogliere De Gaulle a Jackson Square, il cuore della vecchia New Orleans. Le truppe erano schierate per sfilare davanti al generale. Long aveva il capo ricoperto da un par nama dalle tese molto larghe, che ondeggiavano sotto la spinta di una brezza lieve. Non appena vide il presidente francese, il governatore gli corse incontro, festoso come un bimbo, e tenendolo per i lembi della giacca, gli parlò fitto fitto per alcuni minuti, senza permettergli di rispondere. Come Dio volle, iniziò la pa¬ rata militare e De Gaulle potè rassettarsi la giubba. Ma, mentre echeggiavano le note degli inni nazionali, Long si mise una sigaretta in bocca. Stava per accenderla quando un ufficiale lo richiamò discretamente alla solennità del momento. Al pranzo si vide il governatore alzarsi dal suo posto, avvicinarsi a De Gaulle e colpirlo violentemente alla schiena con una manata. Un collaboratore del generale intervenne per allontanarlo, ma Long lo cacciò e si sedette al posto dell'interprete. Per dieci minuti cercò di attirare la attenzione di De Gaulle, che lo ignorava, freddo e impassibile. Non è tutto. Long era fra gli oratori ufficiali del banchetto. Quando toccò a lui di prendere la parola, salutò il generale De Gaulle come «uno dei più grandi uomini che il mondo abbia mai prodotto », si rimise in testa il cappello che aveva lasciato sulla tavola, e attraversò tutta la sala nella sua lunghezza distribuendo pacche sulla schiena a destra ed a sinistra, tra le risate generali.
Persone citate: De Gaulle, Earl K. Long
Luoghi citati: Louisiana, New Orleans, New York
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