L'inimicizia fra le due fazioni bianche favorirà il successo dei nazionalisti negri di Francesco Rosso

L'inimicizia fra le due fazioni bianche favorirà il successo dei nazionalisti negri INGLESI E BOERI NEL SUDAFRICA L'inimicizia fra le due fazioni bianche favorirà il successo dei nazionalisti negri II referendum del prossimo giugno potrebbe essere una vittoria anti-britannica e repubblicana - Per questo i sudafricani di stirpe inglese chiedono che sia rinviato - Sensibili fino a un certo punto al problema razziale, costoro si sentono soprattutto attaccati alle tradizioni della terra d'orìgine e si oppongono alla politica boera che rischia di condurre alla rovina economica il paese - Tra queste lotte l'immagine della regina Elisabetta è scomparsa dai biglietti di banca (Dal nostro inviato speciale) Città del Capo, maggio. / sudafricani non amano la regina Elisabetta d'Inghilterra. La amano così poco che hanno incominciato a sostituire sulle banconote la sua leggiadra immagine incoronata con quella di un baffuto e chiomato signore adorno d'un secentesco colletto fiammingo, il signor Van Reebcv.k che, trecento anni fa all'incirca, fondò la Repubblica boera del Sudafrica Ora, i sudafricani che non amano la regina Elisabetta, sono i discendenti di quei boeri che, annientati zulù e ottentotti, aiutarono Van Reebeck a fondare la I puritana Repubblica del- IIIIIIIIIIIIIIMIIII IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII l'Orange durata fino a quando gli inglesi, venuti anche essi a cercare colonie da queste parti, li sconfissero nel 1902 costringendoli a diventare sudditi di Sua Maestà britannica. Questa è storia vecchia, ma boeri e inglesi, progresso tecnico e benessere a parte, sono rimasti quelli di allora, sempre in guerra. Quando nel 1948 i nazionalisti boeri, ancor oggi al potere, sconfissero il partito filo-inglese, si disse che il dott. Malan, divenuto presidente, aveva vinto l'ultima battaglia della guerra anglo-boera. Era soltanto la penultima, la definitiva dovrebbe vincerla il dott. Ver- IIIIIIIIIIIMIIIIIIIMIIIIMIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIMIIIIII woerd (o il suo successore, se è vero che le due pallottole messegli in faccia dal ricchissimo agricoltore inglese David Pratt il 2 aprile scorso gli hanno provocato una grave paralisi). La vocazione repubblicana dei boeri non si è mai affievolita, ed ogni volta che l'Inghilterra si è trovata in difficoltà ne hanno approfittato, specialmente durante le due guerre mondiali, parteggiando ner il Kaiser nella prima e per Hitler nella seconda. Per Hitler ebbero addirittura un culto, non ancora spento; il nibelungico alfiere della supremazia razziale, lo sterminatore di ebrei, avrebbe trovato in questa estrema terra che chiude l'Africa e divide due oceani, i più fanatici seguaci della sua inumana dottrina. Il repubblicanesimo boero dovrebbe avere la sua consacrazione con il referendum istituzionale, fissato per il prossimo giugno, sull'esito del quale ci sarebbero pochi dubbi se fosse indetto. Contro un milione o poco più di sudafricani di origine inglese, ve ne sono un milione settecentomila di origine boera; la repubblica sarebbe inevitabile. Il referendum, perciò, non si deve fare e, forse, non si fr.-à. Per quanto dannoso al prestigio inglese, il mutamento istituzionale potrebbe, tuttavia, apparire tollerabile, Nehru ne ha dato l'esempio con la repubblica indiana; l'estremo, intollerabile, dannosissimo sopruso sarebbe l'uscita del Sudafrica dal Commonwealth britannico, che i boeri vogliono attuare appena proclamata la repubblica. A parte il pericoloso esempio per altri « Dominions > già irrequieti e per i futuri stati indipendenti delle colonie inglesi d'Africa, con la fuga del Sudafrica dalla comunità britannica l'Inghilterra perderebbe di colpo il controllo mondiale dell'oro, dei diamanti, dell'uranio che il sottosuolo sudafricano produce in quantità favolose. Alla luce di questi fritti, anche i recenti, sanguinosi torbidi razziali acquistano significati complessi. Gli oppositori dei boeri, pur senza trascurare il problema dei poveri negri, che è sempre una buona carta, chiedono- che il referendum per la repubblica sia rinviato fino al ristabilimento dell'ordine e della legalità. Quando gli inglesi d'Inghilterra deplorano con veemenza il razzismo boero sono sinceri, il loro empirismo politico gli 11 ■ ■ Il I ■ 111 1 II 111 II 1 ■ Il ■ ■ I II I 11 111111 II ■ 111111111 II ha sempre consentito di superare con disinvoltura i preconcetti razziali, salvo a tollerarli negli altri, se costoro sono amici. Incominciata nel Seicento, la repressione dei negri è continuata ininterrotta fino ad oggi, anche quando era presidente il generale Smuts, il filosofo della politica amico di Wilson, l'ideatore del Commonwealth per sostituire il declinante impero britannico, coccolato dagli inglesi benché chiudesse entrambi gli occhi sulle disumane persecuzioni contro i negri. L'atteggiamento del milione di inglesi che vivono in Sudafrica è più complesso. Come i boeri non si sono mai rassegnati ad essere sudditi di Sua Maestà Britannica, così gli inglesi di qui non hanno mai accettato di essere soltanto sudafricani. Hanno conservato la doppia cittadinanza ed un tenace attaccamento alle tradizioni nazionali: il cricket, il tè delle cinque e la corona inglese. Quando tornano in Inghilterra per le vacanze dicono: I go home, (Vado a casa). Non hanno mai considerato il Sudafrica una patria, ma una colonia, e tengono i boeri coi quali sono costretti a vivere per contadini zotici, puritani ipocriti, razzisti sciocchi e crudeli. Tutto ciò è andato bene fino al 19J/8; ma quando i nazionalisti boeri sono giunti al potere, i giri di vite contro gli altezzosi coinquilini inglesi si sono fatti via via più stretti. Prima fu abolita la bandiera inglese, ed il God save the Queen non fu più eseguito al termine degli spettacoli serali; poi fu la volta della lingua inglese a passare al ruolo di cenerentola per cedere la primogenitura aH'Afrikan, un misto di dialetti olandesi e tedeschi che soltanto i boeri sanno parlare e scrivere, ma che è la lingua ufficiale del Sudafrica. Fu soppressa la immagine della regina sulle banconote, ed il referendum, se mai ci sarà, a giugno cancellerà quaggiù ogni traccia della monarchia inglese. Con teutonica metodicità, i boeri hanno gradualmente realizzato il loro programma che dovrebbe concludersi con l'uscita dal Commonwealth. Gli inglesi protestavano ogni volta che vedevano scomparire un poco delle loro tradizioni, ma si acquetavano presto; la ricchezza del Sudafrica, le miniere di oro, diamanti, uranio, le terre più fertili del Natal e del Capo sono nelle loro mani, ed erano certi di piegare alla fine i pazzi boeri minacciando il soffocamento economico del paese. I pazzi boeri non si sono spaventati ed hanno risposto con lo Apartheid, una legge studiata scientificamente per salvare la superiorità razziale bianca ed uccidere il Sudafrica. I/Apartheid non è soltanto la residenza coatta di negri, indiani, meticci e mulatti (è difficile trovare in altre parti del mondo le i imi iiiiiiiiiiiiiiiiniiiiii unii complicazioni razziali sudafricane) in città suburbane e campi cintati; Apartheid significa trasferire tutta la popolazione non europea, oltre undici milioni di persone, in limitati territori, le cosiddette < riserre », dove i negri e l'altra gente di colore vivrebbero confinati. Con questa legge il mezzo milione di negri di Johannesburg, i trecentomila indiani del Natal, il milione e mezzo di mulatti e meticci della Provincia del Capo sarebbero strappati al loro lavoro e deportati nelle « riserve», dalle quali nf<,i potrebbero uscire per nessuna ragione, per non contaminare l'aria respirata dai bianchi. La massiccia deportazione significherebbe la chiusura delle miniere in cui i negri scavano la ricchezza sudafricana, l'abbandono delle campagne rese fertili dal sudore negro, la fine dei commerci, alimentati dai negri. L'Apartheid sarebbe il suicidio del Sudafrica, che vive e prospera con il lavoro negro. Chiusi nella loro folle mistica razziale, i boeri sembrano determinati a uccidere il loro paese realizzando tutti i punti dello Apartheid, preferendo essere padroni di un cimitero, ma soli, piuttosto di dividere coi negri parte delle ricchezze profuse senza limiti in questa terra benedetta, accettarli come esseri umani, concedergli 1 diritti essc7iziali per un'esistenza civile. L'Apartheid è l'argomento che gli inglesi sudafricani hanno adoperato con maggior efficacia contro i boeri. La questione istituzionale, V uscita del Sudafrica dal Commonwealth avrebbero lasciato indifferente l'opinions pubblica mondiale; le persecuzioni razziali avrebbero messo alla gogna i boeri. Hanno puntato tutto su questa carta, e con successo. L'antirazzismo degli inglesi sudafricani è diventato veemente, allorché la minaccia di privarli della manodopera negra a buon mercato ha preso consistenza. Indifferenti per temperamento alla discriminazione razziale, si sono sempre preoccupati di avere molti negri alle loro dipendenze pur di pagarli poco. Anzi, gli piaceva mescolarsi a loro e, prima del folle < Immorality Act>, concedersi fuggevoli avventure con le statuarie zulù, che di bianco hanno solo il feroce splendore del sorriso c lo smalto degli occhi. Al momento opportuno, sapevano ristabilire le distanze senza ricorrere al razzismo scientifico dei boeri. La minaccia di privarli di tanti negri che lavorano per poco, li ha indotti alla ribellione aperta e si sono visti molti inglesi sudafricani fare cavsa comune coi capi del nazionalismo negro, andare in carcere come sobillatori dei negri. Si sono alleati ai negri perché Z'Apartheid è una dottrina disumana, ma soprattutto per quello che si è detto prima, e combattono a fianco dei negri per rovesciare il tirannico governo boero. Ma una volta ritornati al potere, probabilmente vorrebbero ritornare alla vita di prima, con tanti negri nelle miniere e produrre minerali preziosi a bassi costi, governarli con paternalismo benevolo, o arrogante, secondo le esigenze. Gli inglesi sudafricani hanno conservato molte loro tradizioni, il tè delle cinque e la fedeltà alla graziosa regina; ma hanno anche assimilato qualcosa dei boeri, la parte menoodiosa del loro razzismo. I negri che combattono per conquistare una dignità umana sanno tutto ciò, ma fingono di ignorarlo, l'alleanza inglese gli fa comodo contro il fanatico razzismo boero. L'irreducibile inimicizia fra In due fazioni bianche faciliterà l'affermazione del nazionalismo negro in Sudafrica. Francesco Rosso