Adenauer non esclude "concessioni" alla Russia

Adenauer non esclude "concessioni" alla Russia Nell'imminenza del eonvegno alla sommità Adenauer non esclude "concessioni" alla Russia « Siamo pronti a discutere garanzie per la sicurezza sovietica » - Chiesta in cambio l'autodecisione per la Germania Est • Bonn contraria a una dichiarazione dei «Quattro Grandi» sul confine Oder-Neisse (Dal nostro corrispondente) Bonn, 30 aprile. « Se l'Unione Sovietica desidera garanzie per la propria sicurezza, noi siamo pronti a discutere, nei limiti imposti dalla sicurezza nostra. Il governo federale potrebbe fare alla Russia anche altre concessioni che adesso però non starò ad elencare nei particolari.^ Ma ha poco senso il parlarne sintanto che l'Unione Sovietica manterrà con la forza la divisione della Germania, privando così diciassette milioni di tedeschi del loro diritto all'autodecisione >. Queste espressioni concilianti, seppure vaghe, sono contenute in un articolo del cancelliere Adenauer apparso oggi sul « Bollettino » del governo. Esse servono a ricordare che, nonostante le affermazioni di intransigenza — ripetute nell'odierno articolo — anche Adenauer non disdegna il colloquio con Mosca; a patto però che i russi recedano da quelle posizioni considerate ormai come definitive, quale il possesso di metà della Germania. Molti mesi fa, in occasione di un suo discorso, lo stesso Adenauer pose il quesito del « prezzo » della riuniflcazione. Gli fu risposto poi. da parte sovietica, che non esiste prezzo per comperare ie conquiste del socialismo nella Germania dell'Est. Nonostante tutto, Adenauer mostra di sperare ancora. L'unità del Paese, scrive altresì nel suo articolo, non è sfumata, checché se ne dica. E verrà il giorno in cui Mosca sarà costretta a cedere: non appena cioè avrà capito che non potrà più guadagnare un solo metro di terreno in Europa e che i popoli del mondo non sognano affatto il comunismo. Quindi il cancelliere si rifiuta ancora di credere nell'utilità di negoziati che non presumano da posizioni di supremazia. Adenauer, del resto, appare molto sicuro di sé per quanto riguarda l'interno del Paese. Anche se, come egli stesso ha dovuto ammettere, parte dell'elettorato democristiano sembra attra¬ e11111111 r I ì 11 i 1111:11 II i • 119 ) 11111 ! 111111111111111111M M versare un momento d'incertezza, il partito si è schierato compatto dalla sua parte. Anche al congresso di Karlsruhe l'autorità del vecchio cancelliere ha trionfato su tutti la linea: forse perché gli avversari confidano nel tempo che, invece, non sta dalla parte di Adenauer. Il successo del cancelliere viene riconosciuto anche dai socialdemocratici che hanno dedicato ai risultati del congresso democristiano una ana lisi articolata nei seguenti ,punti: 1) La posizione perso- ' naie di Adenauer risulta raf¬ forzata nonostante i quattro voti contrari t le dieci astensioni registrate alla sua rielezione a segretario del partito. 2) La democrazia cristiana, nonostante 1 suoi sforzi, non è ancora riuscita a diventare partito di massa. 3) Il tentativo di rivolta di Blank (il ministro del Lavoro) e della sinistra del partito che insiste per una politica « più sociale », è andato fallito. 4) Adenauer appare risoluto o seguire una politica estera dura, aliena dai compromessi. Egli spera nella ripresa della guerra fredda. 5) Nel campo dell'economia e della cultura, si è rivelata una certa affinità di vedute tra i socialisti da una parte, Erhard e Gerstenmayer — il presidente del Bundestag — dall'altra; questa constatazione, si può osservare, ha la sua importanza per il candidato alla Cancelleria di Bonn. Funzionari del governo di | Bonn hanno definito stasera < non bene accetta > la proposta lanciata al Consiglio d'Europa dall'inglese Arthur Henderson per una dichiarazione di garanzia sugli attuali confini dell'Oder-Neisse da parte dei quattro « Grandi » alla prossima conferenza al vertice. La Russia considera definitiva la frontiera orientale della Germania; il presidente francese De Gaulle si è espresso più volte contro qualsiasi modifica degli attuali confini tedeschi, tesi che è sostanzialmente condivisa negli altri Paesi dell'Occidente. m. c. 11 1111 > I [ 11M1111111111 ! M11111 r ■ 11 ■ ■ 11111111111111111 r 1111)