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Jaccond avrebbe pochi mesi di vita ti tentato suicìdio in carcere Jaccond avrebbe pochi mesi di vita Le condizioni fisiche e morali sono allarmanti - «Non ne posso più», ha detto ieri a uno dei suoi legali • Dalle prigioni di Bochuz è stalo trasferito all'ospedale di Ginevra Ginevra, lunedì mattina. Sebbene le autorità giudiziarie e carcerarie del Cantone di Ginevra abbiano, per così dire, isolato dal resto del mondo l'ex-deputato Pierre Jaccoud (per ora i suoi familiari non sono stati autorizzati a vederlo), sono trapelate qua e là ulteriori informazioni sul suo tentativo di suicidio nel penitenziario di Bochuz. In un primo tempo era corsa voce che il Jaccoud — condannato lo scorso mese a sette anni di reclusione per avere assassinato il pensionato Zumbach, padre del suo rivale in amore — omesse simulato il suicidio per essere trasferito nella clinica psichiatrica di Bei-Air, dove avrebbe usufruito d'un trattamento assai migliore che non nelle carceri di Bochuz. Ieri invece ci è stato confermato da alcune persone che hanno potuto avvicinare il direttore del penitenziario, che l'ex-amante di Linda Baud ha fatto veramente sul serio: se i guardiani fossero intervenuti soltanto qualche minuto più tardi, sarebbe stato impossibile rianimarlo. Infatti il detenuto,- al momento dei primi soccorsi, presentava già prece cupanti sintomi di asfissia. Si apprende altresì che Pierre Jaccoud ha tentato di impiccarsi nel bagno dell'infer meria, dove era stato ricoverato il 20 corrente in seguito a un collasso cardiaco che per alcune ore lo avrebbe privato dell'uso della parola. Data l'impossibilità di curarlo a Bochuz, il condannato è stato trasportato nella notte da venerdì a sabato all'ospe dale cantonale di Ginevra, do ve è ora giorno e notte custodito da alcune guardie. Sia le condizioni fisiche che quelle morali dell'ax-amante di Poupette continuano ad essere allarmanti: ieri è andato a trovarlo l'avv. Willemin-Dupont, ma Jaccoud non è stato in grado di intrattenersi con lui. Alle domande rivoltegli dal suo legale, si sarebbe limitato a mormorare: « Non ne posso più >. Secondo alcuni medici, quest'uomo che per tanti anni fu una delle personalità più ce lebri del mondo politico, eco nomico e forense della Svizzera, sarebbe completamente sfinito; non gli rimarrebbero da vivere che pochi mesi. Già, ci si comincia a domandare se egli, in punto di morte, non si deciderà a fare una ampia confessione: narrare cioè come realmente si svolsero le cose nella tragica sera del V maggio 1958 nel quartiere di Plan-les-Ouates. Pare anzi che ieri mattina il giudice istruttore Moriaud si sia recato all'ospedale cantonale nella speranza che il condannato ammetta finalmente la sua grave colpa o si decida per lo meno a fare qualche rivelazione. Jaccoud si sarebbe però rifiutato di rispondere alle varie domande riaffermando di essere innocente. Colpevole o no, è un uomo per il quale ormai non si può provare che una profonda pietà. Quali motivi hanno indotto l'ex-deputato a tentare di impiccarsi? A tale riguardo le voci sono a dire il vero assai discordi. Secondo le tesi più attendibili, il suo disperato gesto sarebbe avvenuto in un momento di particolare avvilimento: la direzione del carcere gli avrebbe vietato di ricevere per qualche momento Linda Baud, cui sarebbe tuttora molto affezionato. Si è potuto accertare che Poupette, dopo avere rinunciato al suo posto quale segretaria presso « Radio Ginevra », ha . trovato un'altra occupazione in un paesetto che non è molto lontano da Bochuz. Linda, in questo modo, voleva riconciliarsi con l'uomo di cui per una decina d'anni-è stata disperatamente innamorata? Per ora si tratta di congetture, giacché Poupette, non appena è stata informata del tentato suicidio di Pierre, si è resa irreperibile. Viene infine ricordato che non è la prima volta- che l'exdeputato tenta di metter fine ai suoi giorni: alla vigilia del suo arresto, avvenuto il 17 giugno 1958, ingerì una forte dose di barbiturici. Inoltre minacciò a parecchie riprese di spararsi una pallottola alla tempia, specie quando Poupette manifestò l'intenzione di troncare la relazione con lui. Luigi Fascetti