Arrestata la giovane ladra che truffò decine di famiglie: ha quattordici anni

Arrestata la giovane ladra che truffò decine di famiglie: ha quattordici anni Entrava per presentare un detersivo, poi fingeva di svenire Arrestata la giovane ladra che truffò decine di famiglie: ha quattordici anni Sui tavoli della polizia si ammucchiavano le denunce, ma nessuno riusciva ad identificarla • Si è tradita tentando un raggiro in un negozio -1 genitori credevano che lavorasse realmente vendendo polveri per bucato L'altro giorno avevamo dato notizia di una lunga serie di furti compiuti in modo abbastanza singolare. Una ragazza, che dimostrava" diciassette anni, entrava nesU "UogSi con In. scusa di of-frire una dimostrazione pratica sull'uso di un detersivo, poi fingeva di svenire e, mentre la gente si prodigava in aiuti, ne approfittava per carpire quanto le capitava sottomano : borsette, portalogii, oggettini d'arte e cosi via. T furti cosi compiuti assommava:, i.ormai a decine e decine, le ,yii ima macchi»;*: un ny>mento il denunzie fioccavano sui tavoli dei commissariati di tutta la città, poiché la fantomatica ragazza sembrava dotata addirittura del dono dell'ubiquità, o per lo meno trucco era segnalato da una mas saia di corso Francia, subito dopo una signora di piazza Vittorio segnalava che erano spariti i denari per la spesa del giorno. Ma la diciassettenne inafferrabile come la Primula Rossa, eludeva ogni ricerca. E' caduta nelle mani della poli- zia sabato sera," tradita dall'eccesso di fiducia nella sua abilità di gabbare il prossimo. In realtà| non è dtelassettej^, come' si ere'') deva: ha solo quattordici anni, compiuti proprio una settimana fa. Se fosse stata scoperta prima di questo tempo, non sarebbe neppure stata imputabile; la sua età giovanissima la salva comunque dal carcere, sostituito dall'istituto Buon Pastore, e ci Impone 11 dovere di non rendere note le generalità. Ci limitiamo pertanto a chiamarla con le sole iniziali: è J. G., abita alla barriera di Milano, il padre possiede una drogheria ed è aiutato nel suo lavoro da altre due figlie. Si tratta di degnissima famiglia, ove tutti Ignorano gli espedienti a cui la loro bambina si dedicava con tanta frequenza e successo, aiutata da un aspetto molto appropriato: è magra, con un viso pallido e rassegnato, due occhióni che guardano smarriti : proprio il tipo adatto a far credere che è costretta a lavorare duramente per guadagnarsi la vita. Ed ecco il fatto che ha determinato la catastrofe della sua precoce carriera. Verso le sei della sera di sabato la ragazza entrava nel negozio di via Palazzo di Città 21 e pregava la padrona di cambiare un biglietto da diecimila lire. La donna, benché avesse il negozio affollato, la vedeva cosi pallida e triste che subito accondiscendeva e ammucchiava sul banco uno sull'altro dieci biglietti da mille lire La ragazza prendeva tutto, rin graziava con un triste sorriso e se ne andava. Soltanto qualche secondo più tardi la padrona dal negozio si accorgeva che qualcosa non andava: la ragazza non le aveva dato il biglietto da diecimila! Si precipitava in strada: et cola che stava svoltando l'angolo. Riusciva a raggiungerla di corsa, la riportava in negozio e telefonava al commissariato di Moncenislo. La giovane veniva portata in se¬ zione: qui sfoderava ancora una volta il suo colpo segreto e fingeva di svenire, ma il brigadiere non abboccava. LI per 11, comunque, sembrava che la J. G. fosse una delle non poche giovani che cercano di or i-affare qualche quattrino, come possono, ma una visita alla borsa che teneva stretta a sé dava da pensare: conteneva, fra altre cianfrusaglie, una scatola di detersivo. Il brigadiere cercava di ricordare : ma al, recentemente il giornale aveva parlato di detersivi collegandolt con un losco traffico. A poco a poco, tutto gli veniva ben chiaro in mente. Senra saperlo aveva messo lo mani sulla piti abile truffatn'é della città, sulla ragazza che a 14 anni aveva già In bilancio decine di colpi. La precocissima J. G. ne ha ammessi solo alcuni, per esempio quelli compiuti in casa di Antonietta Bonasso ed Angela Arese, in corso San Maurizio 5, di Ines Pera in piazza Santa Giulia 7; di Anna Schiaverani In via Lauro Rossi 32; di Adelina Cambiami in corso Sempione 108. Il più cospl cuo sembra sia stato il furto compiuto presso la Bonasso: una borsa con assegni e libretti per due o tre milioni, che la ragazza, non potendo sfruttare senza pericolo, aveva abbandonato sulle scale di piazza Santa Giulia 7. GII altri nodi verranno al pettine a poco a poco, vagliando i mucchi di denunce che si sono accumulati da un mese a questa parte sul tavoli di tutti 1 commissariati. Quando è stata avvertita, la famiglia di J. G. è caduta dalle nuvole : credevano che la « bambina » andasse realmente di casa in casa a fare propaganda di detersivi e si rallegravano dei suoi buoni guadagni. Come abbiamo detto, è stata mandata fin da ieri, all'istituto Buon Pastore.

Persone citate: Angela Arese, Antonietta Bonasso, Bonasso, Ines Pera

Luoghi citati: Milano